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Intervista Carlo Croce

Intervista a Carlo Croce a tutto tondo sul futuro della sua FIV

Da FAREVELA – Genova- Dopo l’Assembleadel 13-14 dicembre prossimi a Genova, Carlo Croce sarà il nuovo presidente della Federazione Italiana Vela, dove succederà all’alassino Sergio Gaibisso, in carica dal 1989.
Croce, 63 anni, genovese, è dal 1997 presidente dello Yacht ClubItaliano. A lui abbiamo chiesto di illustrarci la sua visione, i programmi e le idee per il rinnovamento della vela italiana. Pubblichiamo qui una sintesi dell’intervista che ci ha gentilmente concesso ieri, dopo che lo abbiamo raggiunto, tra una riunione organizzativa e l’altra, nel suo ufficio allo Yacht Club Italiano.

Carlo Croce tiene bene a specificare che "fino al 14 dicembre sono un signor nessuno, tengo a precisarlo".

Fare Vela Si aspettava di avere un appoggio così massiccio dalle zone?
Carlo Croce Sinceramente no.All’inizio non credevo neanche di raggiungere le 3 zone necessarie per statuto. Poi credo sia prevalsa una voglia di cambiamento, la gente era assuefatta a una situazione, non me lo aspettavo…poi invece…

FV Iniziamo da un’opinione sulla Fiv di Gaibisso.
CC Sergio è un presidente cheha dedicato la vita alla vela e merita rispetto e ammirazione. Già ai tempi di mio padre, ricordo che lui era considerato un grande organizzatore, poi con il tempo è diventato un uomo di potere e, negli ultimi anni, la Fiv era diventata, malgrado Sergio, un po’ distante dai praticanti. Una mancanza di energie fresche, ma non per lui, ripeto, piuttosto credo per carenze di una serie di persone che lo circondavano. In sede di bilancio, il giudizio sulla presidenza Gaibisso è positivo e gli dico grazie.

FV Andiamo al programma, in breve, idee sulla preparazione olimpica?
CC I concetti generali ci sono.Occorre una visione strategica. Già nel gennaio 2009 si dovrà saperecon quali classi si farà cosa e quando, in modo che gli atleti abbiamoprogrammi chiari. Dietro alle spalle di questi ragazzi ci deve essereuna struttura maniacale, senza nessuna ansia nella testa, vorrei unatask force da sbarco in Normandia. Loro dovranno pensare solo alleregate. Voglio persone supercompetenti in ogni settore enell’organizzazione. La nostra Star dovrà essere all’avanguardiatecnologica, la deriva di Zandonà dovrà essere disegnata dalla Nasa.Per far questo occorrono gli sponsor. Per trovarli occorre un programmapositivo. Il "prodotto Fiv" deve essere vendibile. Occorre quindi lamassima visibilità, creare dei protagonisti che siamo di modello ai piùgiovani. Programmi chiari per 4 anni e garanzie per il percorso di vitasuccessivo all’Olimpiade.

FV Idee sull’altura?
CC C’è confusione. Monotipi,box rule, Irc, Orc. Penso a dei gruppi di merito, fasce di qualità incui la Fiv aiuti nei passaggi di livello. Non sarà semplice. Miinteressa molto l’esempio francese, in cui la plaisance (il diporto,Ndr) svolge una funzione notevole nel tesseramento. Chiunque devesentirsi associato alla Fiv in senso positivo, non come un obbligo tipo"Mi tocca associarmi anche alla Fiv".

FV Idee sulle scuole vela?
CC Chiarire il rapporto scuolefederali/scuole private. Ripartire a stimolare le zone, invitare icircoli a organizzare regate sociali, agevolare i passaggi di livello.Migliorare la qualità del prodotto scuola rinforzando i maestri. Lerisorse mancheranno e dovremo inventarcele. Penso a scuole di mare,come la nostra Beppe Croce di cui vado fiero, in Liguria, in Sardegna,a Napoli, in Sicilia, in Toscana. Spingere chi sta lavorando bene con icomuni. L’esempio dei campioni è fondamentale. I centri Fiv servirannoai migliori ma anche ai ragazzi. Mi immagino Zandonà o la Sensini chesi allenano nello stesso luogo dei Laser 4.7.

FV Altre discipline, altri modi andar per mare?
CC Appunto, ogni barca deve avere la sua dignità. Con l’aiuto di Giovanni Soldini porteremo la prima regata di Class 40 in Mediterraneo, da Genova alla Sicilia e Barcellona. I francesi ne sono entusiasti. La classe Mini sta crescendoed è ormai una realtà, erano in 3 il primo anno ora sono in 35, così ilmatch race. Non voglio gente seduta lì in consiglio a dir di sì, voglioteste pensanti, idee nuove. Penso a quelle derive entusiasmanti chesono i Moth. Tutte le classi dovranno essere aiutate, in rapporto alle risorse, ovvio, ma dignità per tutti. Visibilità, sia a chi vince untitolo italiano riconosciuto in una deriva che a chi va in oceano. Ilmare è scuola di vita. La passione ci deve muovere. A volte mi trovo nel Nord Europa e vedo al venerdì sera mille barche davanti a un porto.Valorizzare la benedizione in coste e clima che abbiamo. La vela nellascuola non deve restare una cornice. Le zone devono portare programmiconcreti. No n è possibile che in Francia vada sui giornali chi vince un Campionato Nazionale dei Muscadet e da noi scompaiano i risultati dipersone appassionate. Immagine positiva per trovare energie e sponsor,non si esce da questo concetto. Uno dei miei ricordi di mare più belliè il Fastnet del 1968 su Mabelle. Al ritorno dallo scoglio, in unagiornata fredda e ventosa, al largo, incrociammo, noi supertecnologici, una barchetta di 5 metri, di quelle con le vele rosse dellaCornovaglia, con una vecchietta a prua, il marito e il figlio a poppa.Felici, ci salutarono, entusiasti e tranquilli. Si stavano godendo ilmare, a volte a noi italiani manca questo. Manca ormai il piacere dinavigare, penso a un Torben Grael che a Auckland partecipava, quandoera libero, alle regatine zonali sui Laser in un laghetto.

FV Nessuna barca italiana alla Volvo e al Vendee Globe, si parla di 5-6 sindacati in Coppa. Non le pare strano?
CC Assolutamente. Il Vendee èuna regata meravigliosa. Vedrete che tra i nostri ministi tra qualcheanno ci sarà qualcuno che riuscirà a farla. Abbiamo aiutato D’Alì con i Figarò, da noi 10 anni fa nessuno sapeva cosa fossero. La Volvo è ilmassimo e un evento dalle potenzialità anche superiori alla Coppa.Pensate a come sarebbe seguito un team italiano di livello, con lacopertura mediatica e la durezza di quella regata. Chissà forse lanostra indole non ci permette di pensare a un tale progetto. Vogliamostarcene un po’ comodi. Ciò che vediamo nei video della Volvo èeccezionale. So che la Costa Smeralda vorrebbe ospitare una tappa.L’altura non deve essere solo la Giraglia o la Roma per Due, bisognapensare in grande, a tali progetti. La Coppa è un evento mediaticomeraviglioso. Guai a non approfittarne. Azzurra e Luna Rossa sonoservite. Per far tutto questo bisogna portare gli italiani per mare,fagli capire che è meglio di una domenica allo stadio o davanti alla tva vedere il motomondiale. Gli uffici stampa degli eventi rivestono unruolo decisivo, il lavoro sulla comunicazione è fondamentale.Trasparenza federale. Etica, la Fiv come una casa di cristallo. Se sifanno errori li si riconoscono e si ripara, ma tutto con la massimachiarezza. Solo un progetto valido è in grado di appetire gli sponsor.

FV Nonle sembra che nel nostro mondo ci sia troppa confusione, moltissimeregate, persone che dichiarano di aver vinto decine di mondiali?
CC Sono d’accordo con ladiagnosi. Credo però che più della Fiv sia l’Isaf a dover rimediare aquesto. Requisiti di Mondiali solo a classi che abbiano certecaratteristiche. Tra i nostri soci allo Yci c’è un giovaneprofesisonista, Paolo Brescia, che si è vinto i suoi titoli italianiFireball e regata nei Melges 24 con discreti risultati. Lo fa bene, conmetodo e passione e non si vanta di nulla. Ecco, lui merita dignità edè l’esempio di come bisogna affrontare questa disciplina. In Italiaabbiamo molta gente forte e bisogna farlo sapere a tutti. E’ anche veroche a volte la vela vuole rimanere un po’ chiusa in una elite, che puòessere utile per trovare certi sponsor, ma che crea una distanzaeccessiva con la cultura del paese.

FV La prima cosa che dirà ai suoi consiglieri, appena sarà eletto?
CC Gli dirò che voglio unastruttura onesta, chiarezza nei ruoli. Non voglio persone che devonoratificare, alla bulgara, decisioni già prese. Dirò tra 10 minuti sivota su questa questione, senza averli avvertiti prima, voglio vederecosa faranno e perché. Voglio persone che pensino e che abbiamo idee.

FV Quasi 90.000 tesserati nel 2008. Le bastano?
CC Innanzitutto voglio vederese sono tutti reali, potrebbe esserci un 10% da verificare. Anche inumeri devono avere un loro rigore. E’ un buon livello ma che puòancora crescere se si riuscirà a fare quanto ho detto. Sarà difficilema ci proveremo. Dobbiamo spingere sulle regate sociali, sultesseramento nel diporto. Voglio che la gente sia orgogliosa di avere emostrare la sua tessera della Federazione Italiana Vela.

FV Per concludere, c’è un velista non italiano che le piacerebbe tanto fosse tesserato per la Fiv?
CC Torben Grael, un campione euna persona eccezionale. Leggero, carismatico, ciò che sta facendo allaVolvo è un esempio per tutti.
 

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