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Coppa America denaro ma caos

{mosimage}Roma, 15 giu. (Apcom) – Il mondo del sailing internazionale è sempre più ricco di investimenti degli sponsor, ma è un caos sul piano organizzativo e mediatico. Troppi eventi e poco interconnessi fra loro. La Coppa America a picco. Gli appassionati alla deriva. "Questi due hanno distrutto tutto", ha detto ad Apcom Mauro Pelaschier, barbuta icona della vela italiana dai tempi di "Azzurra" con Cino Ricci. Naturalmente si riferisce ai milionari Larry Ellison di Bmw-Oracle ed Ernesto Bertarelli di Alinghi, che hanno fatto arenare il più bello e antico dei trofei velici nelle secche dei tribunali, escludendo peraltro dalla partecipazione alla prossima edizione del 2009 tutte le altre squadre. "In questa situazione – ha spiegato Pelaschier, che nella precedente edizione dell’AmCup era in Mascalzone Latino – nessuno può permettersi di mantenere un team, anche perché non si conoscono ancora le regole dell’edizione che verrà dopo. A loro non frega niente di equipaggi e shore team senza lavoro, parliamo di un centinaio di persone a squadra, e nemmeno dei progettisti che non hanno niente da fare. Per ricostituire un’America’s Cup in piena regola – preconizza Pelaschier – bisognerà aspettare 2-3 edizioni. E intanto il pubblico dove andrà?". Il fascino della Brocca potrà essere sostituito, nel cuore degli appassionati, dalla Volvo Ocean Race? Pelaschier è scettico anche sulla tecnicissima regata d’altura a tappe in giro per il mondo con stop obbligato nei porti del business globale: India, Cina, Russia, Brasile… "Non c’è paragone con la Coppa America, non ha lo stesso appeal. E poi non ci sono tappe nel Mediterraneo, quindi l’interesse nel nostro Paese sarà ristretto".

Un settore in espansione, sul fronte dell’interesse mediatico e dunque attraente per gli sponsor è invece, sempre per Pelaschier, quella che i francesi chiamano "Course au large". "L’ultima vittoria di Soldini nella Ostar è stata entusiasmante e seguitissima. Lui è uno che trasmette emozioni, riesce a comunicare e far capire". Infatti, il sito di Soldini è scoppiato per i messaggi degli appassionati che lo sostenevano mentre era a bordo del 40 piedi "Telecom Italia" durante la traversata oceanica e lui ricambiava con risposte e video autoprodotti dal cuore della sfida. "Oggi il marinaio deve saper anche raccontare e Soldini lo fa bene", ha chiosato Pelaschier, aggiungendo: "Tutto il contrario dell’ex skipper di "Luna Rossa" Francesco de Angelis", il quale è notorio che non tira fuori una storia nemmeno cavandogliela con le pinze, per la disperazione di giornalisti e l’insoddisfazione del pubblico. "Io ero più burbero di lui – ha precisato Pelaschier – ma ho imparato a comunicare".

Per ora lui si consola con "Amorita", bella barca con la quale concorre nel circuito d’epoca Panerai, tra la Francia e l’Italia; prossimo appuntamento l’Argentario Sailing Week il 18. Tra poco partiranno le Olimpiadi, e il primo luglio ci sarà a Genova la presentazione dei 18 atleti azzurri che salperanno per Quingdao. Saranno un traino per il settore della vela? "Il vero problema – ha affermato Pelaschier – è che tra la vela olimpica e la Coppa America c’è un grande vuoto. Ora sono di gran moda i Tp52 (la tappa di Cagliari dell’Audi MedCup classe Tp52 è dal 30 giugno al 5 luglio, ndr.) ma è un fenomeno che rischia di essere passeggero. Manca un vero e proprio campionato del mondo in stile Formula uno, soltanto in parte compensato dal campionato del mondo di match race, che però è solo una specialità della vela".

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