Saloni

Al Nauticsud arrivano incentivi

Il leader di Ucina alla vigilia del Nauticsud: Misure importanti a costo zero. Incentivi in arrivo per la nautica. Misure a costo zero per le casse dello Stato potrebbero arrivare già la settimana prossima, quando il Governo dovrebbe approvare la proposta di concedere sgravi fiscali al settore sulla base di una proposta del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. Lo rivela Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini), alla vigilia del Nauticsud, che aprirà i battenti domani a Napoli.

Il numero uno della nautica italiana osserva che il salone partenopeo sarà una “vetrina del pronto”, ovvero delle imbarcazioni prodotte in surplus tra fine 2008 e inizio 2009. L’introduzione di agevolazioni per il comparto, che finora non ha mai goduto di incentivi, potrebbe risollevare il settore, dando la possibilità di produrre nuovi modelli.
Sergio Governale

Il Nauticsud edizione 2010 potrebbe aprirsi sotto i migliori auspici. Il Governo dovrebbe infatti approvare già la settimana prossima la proposta del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola di concedere incentivi al comparto della nautica. A rivelarlo è Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini), che domani sarà a Napoli all’apertura del salone partenopeo dedicato ai diportisti.
Il numero uno della nautica italiana, ricordando che per la prima volta nel 2009 il settore ha usufruito della cassa integrazione, dice che, come associazione, “chiediamo al Governo provvedimenti a costo zero per le casse dell’Erario, incentivi che diano sostegno a un settore che dà lavoro a 120mila famiglie e che dà 6 miliardi di euro di contributo al Pil italiano”. Si tratterebbe di sgravi fiscali, come ad esempio “agevolazioni per investire in stampi dei cantieri – ipotizza Albertoni -, una sorta di Tremonti ter rivista, che consentirebbe di produrre nuovi modelli e far ripartire così il comparto, dopo il surplus di produzione verificatosi tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009”, all’apice della crisi economica.
Il difficile momento congiunturale, avverte l’esperto, “non è passato;?la ripresa c’è, ma la domanda non è così forte da consentire il ritorno alla produzione”. Il Nauticsud, “sostanzialmente un salone del pronto”, come definito dal leader dell’Ucina, è un appuntamento “basilare per il settore, che può ripartire prima di altri comparti e da cui auspichiamo possano emergere segnali importanti non solo per il Centro-Sud”, dove “il turismo nautico può diventare un vero driver di sviluppo”.
Un’altra misura “a costo zero” suggerita da Albertoni è una normativa che renda omogenea la durata delle concessioni demaniali dei porti turistici, ora demandata alle Regioni. “Una durata diversa determina diversi ammortamenti degli investimenti e differenti costi dei posti-barca rispetto alle regioni limitrofe”, evidenzia, precisando che “la nautica è l’unico settore in Italia dove le opere pubbliche vengono effettuate dai privati”.
Infine un riferimento alla cantieristica campana: secondo Albertoni, “è sempre stata molto attenta all’innovazione e all’internazionalizzazione e, sebbene non abbia numeri importanti in termini di fatturato, è pur sempre un importante comparto che crea sviluppo nella regione”.sergio governale
Il Nauticsud edizione 2010 potrebbe aprirsi sotto i migliori auspici. Il Governo dovrebbe infatti approvare già la settimana prossima la proposta del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola di concedere incentivi al comparto della nautica. A rivelarlo è Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini), che domani sarà a Napoli all’apertura del salone partenopeo dedicato ai diportisti.
Il numero uno della nautica italiana, ricordando che per la prima volta nel 2009 il settore ha usufruito della cassa integrazione, dice che, come associazione, “chiediamo al Governo provvedimenti a costo zero per le casse dell’Erario, incentivi che diano sostegno a un settore che dà lavoro a 120mila famiglie e che dà 6 miliardi di euro di contributo al Pil italiano”. Si tratterebbe di sgravi fiscali, come ad esempio “agevolazioni per investire in stampi dei cantieri – ipotizza Albertoni -, una sorta di Tremonti ter rivista, che consentirebbe di produrre nuovi modelli e far ripartire così il comparto, dopo il surplus di produzione verificatosi tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009”, all’apice della crisi economica.
Il difficile momento congiunturale, avverte l’esperto, “non è passato;?la ripresa c’è, ma la domanda non è così forte da consentire il ritorno alla produzione”. Il Nauticsud, “sostanzialmente un salone del pronto”, come definito dal leader dell’Ucina, è un appuntamento “basilare per il settore, che può ripartire prima di altri comparti e da cui auspichiamo possano emergere segnali importanti non solo per il Centro-Sud”, dove “il turismo nautico può diventare un vero driver di sviluppo”.
Un’altra misura “a costo zero” suggerita da Albertoni è una normativa che renda omogenea la durata delle concessioni demaniali dei porti turistici, ora demandata alle Regioni. “Una durata diversa determina diversi ammortamenti degli investimenti e differenti costi dei posti-barca rispetto alle regioni limitrofe”, evidenzia, precisando che “la nautica è l’unico settore in Italia dove le opere pubbliche vengono effettuate dai privati”.
Infine un riferimento alla cantieristica campana: secondo Albertoni, “è sempre stata molto attenta all’innovazione e all’internazionalizzazione e, sebbene non abbia numeri importanti in termini di fatturato, è pur sempre un importante comparto che crea sviluppo nella regione”.

 

FONTE: Il Denaro

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