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Audi Med Cup, unica alternativa alla Coppa America?

La strategia di sports-marketing di Audi, main spender del settore negli ultimi tre anni. Tempi di crisi, ma anche di riflessioni in tutti gli sport. Ma la crisi aguzza anche l’ingegno, soprattutto da parte dei promoter sportivi. Abbattere i costi per aumentare il numero dei partecipanti, rendendo, nel contempo, il format sportivo sempre più appetibile per gli sponsor. Parte da queste basi la nuova edizione dell’Audi Med Cup (cinque prove in quattro Paesi europei a partire dalla prossima primavera), il cui giro d’affari stimato è di 10 milioni di euro.


Ben 5 milioni di euro arrivano dalla casa automobilistica tedesca, attualmente maggior investitore del settore e title del circuito. Co-partner per l’abbigliamento tecnico è Adidas, presente in tutte le tappe con un negozio di merchandising. Sempre Audi è al fianco da due anni dello skipper-patron Riccardo Simoneschi (Audi sailing team powered by Q8), il cui budget è coperto dalla filiale tricolore del colosso teutonico.
Il restante 50% del budget dell’Audi Med Cup è coperto dalle municipalità che ospitano le gare (circa 1 mln di euro per host-city) nelle due classi TP52 e GP42. Il gestore operativo e detentore di tutti i diritti è la società spagnola World sailing management, divisione del gruppo Santa Monica sport (tra le agenzie di sports-marketing più importanti in Spagna).
Tagliare i costi nelle TP52 series (dopo la Coppa America è la classe più tecnologicamente avanzata della vela) significherà ridurre il numero di equipaggio, limitare le regate di allenamento e abbassare il limite massimo di vele consentito per stagione. In questo modo un top-team, risparmierà circa 200 mila euro su base annua. Un elemento di riflessione sicuramente per molti nuovi team, che puntano a entrare in questo circuito.
Per aumentare l’interesse degli sponsor, a partire dal 2010, è prevista la partecipazione di un ospite a bordo nelle due classi per tutti i giorni di regata. Come avviene già in Coppa America sarà obbligatorio che queste persone non influenzino, in alcun modo, l’andamento della barca durante le gare.
Per i potenziali armatori/sponsor, inoltre, è stata redatta una “guida al budget”. La spesa media per un GP42 si aggira intorno ai 467 mila euro per il programma charter (copre tutti e cinque gli eventi) e sino ai 992 mila euro se si acquista una barca nuova e la si rivende a fine stagione. Per i TP52, invece, il programma base prevede un costo di circa 800 mila euro, che sale a 1.78 mln se si costruisce una barca nuova, potenzialmente vincente e rivendibile al termine del circuito.
Nel 2009 l’Audi Med cup ha raggiunto un impatto sui media stimato in 23 mln di euro (tv e carta stampata nei sei paesi europei più importanti per la vela: Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Inghilterra e Germania). Un dato fornito da Sport+Markt che fa capire le potenzialità di questo giovane circuito internazionale, visto che oggi la vela è molto seguita anche e soprattutto sul web (al momento non monitorato come media dagli organizzatori dell’evento). E’ lì che ci sarà l’evoluzione futura di questo sport sotto il profilo mediatico.

 

 

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