Oceano

Bet1128: fuori tutto fino al traguardo

150 miglia a nordovest di Itajaì, Brasile, Bet1128 corre le ultime miglia e le ultime ore, ben meno di 24, che la separano dal traguardo, a Itajaì, in Brasile. Non c’è sosta in questa traversata che tutti gli equipaggi hanno corso in clima di regata dall’inizio alla fine. Come dire una maratona corsa con la tensione di uno sprint sui 100 metri. E’ battaglia per ogni metro, per ogni posizione. Uomini e mezzi non si risparmiano fino all’ultimo. 22 giorni di navigazione, problemi tecnici di ogni genere, ma Gaetano Mura e Sam Manuard, a bordo di Bet1128 non si concedono un attimo di tregua. E così, malgrado il bompresso gravemente compromesso, issano a riva la massima velatura che la forza del vento consente.

A prua il Code5, costi quel che costi, ma il duo azzurro non ci sta a perdere neanche una posizione. Ed è giusto così in una traversata corsa tatticamente e strategicamente come fosse una regata olimpica, dall’inizio alla fine.

Una traversata in cui, dopo quasi un mese e 5.400 miglia (circa 10.000 km) di navigazione i concorrenti arrivano sul filo del traguardo con un distacco di pochi secondi, come nel caso di Initiatives-Coeur e Team Plastique, i due IMOCA che hanno concluso con un distacco di appena 9 secondi, rispettivamente all’ottavo e nono posto nella loro classe.

Il vento è salito e, dopo che Bet1128 è riuscita a districarsi da una “saccatura” con aria scarsa la notte scorsa, ora ce n’è fin troppo. L’arrivo sarà festeggiato da un clima temporalesco, anche se le temperature non sono certo rigide come quelle che si sono lasciati alle spalle a Le Havre, in Francia. Ma la tensione agonistica ha spazzato le ultime riserve e il Class40 di Cala Gonone vola con tutta la potenza possibile, dopo una nottata costretti in rimessa per la mancanza dello “spi” piccolo, la vela che viene issata con andature portanti (vento da poppa o lasco, ndr) per sfruttare al massimo la potenza di un vento in questo caso sostenuto.

Infatti ricordiamo che Bet1128 ha perso questa vela (e il bompresso) in occasione di un quasi scontro con un cargo al largo delle Isole di Capoverde. E’ come se un team di F1 corresse un gran premio sul bagnato senza le gomme da pioggia.

Questo ci racconta Gaetano in una breve mail da bordo “C’e tanto vento e si va veloci da stanotte dopo aver fatto ieri sera lo slalom tra le piattaforme e navi posacavi, illuminate come città in un tratto di mare dove probabilmente nascerà un nuovo campo petrolifero. Tiriamo più che si può sotto un cielo grigio che sembra di essere tornati in Bretagna, ma le due barche di fianco a noi vanno più veloci con lo spi piccolo che noi non abbiamo più!

Ma il coraggio e la determinazione di Gaetano Mura e Sam Manuard non si riesce a misurare ne a suon di miglia, ne di secondi. E’ una storia fatta di coraggio, resistenza e determinazione.

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