Economia

Cantieri in crisi a dicembre: “cassa” per 100 lavoratori

  La crisi affonda i cantieri. Entro la fine di dicembre ci saranno un centinaio di addetti della nautica in cassa integrazione e decine di piccole aziende artigiane dell’indotto in difficoltà. Si allunga, infatti, la lista dei costruttori di yacht obbligati a ricorrere agli ammortizzatori sociali: anche “Alalunga-Spertini” di Lavagna e “Cantiere navale Diano srl” di Riva Trigoso hanno chiesto la cassa integrazione straordinaria. «Complessivamente, i lavoratori sono una quarantina – spiega Paolo Garibotto, segretario Fillea Cgil – 21 per “Alalunga” e 19 per “Diano”.

La trattativa per il primo cantiere è a un livello più avanzato: stiamo attendendo la convocazione in Regione per firmare l’accordo. Contiamo che la “cassa” possa partire entro la fine del mese. Per lo stabilimento “Diano”, invece, gli ammortizzatori sociali scatteranno all’inizio di dicembre». Lunedì, invece, in Regione ci sarà la firma della cassa integrazione straordinaria per i 34 dipendenti (29 dello stabilimento lavagnese e 5 della sede di Milano) dei Cantieri navali Lavagna che hanno esaurito pochi giorni fa la “cassa” ordinaria. La situazione del cantiere della famiglia Ceccarelli, penalizzato da una grave esposizione bancaria, è più delicata di quella degli altri due costruttori di barche di lusso. «La proprietà dei Cnl – spiega Garibotto – ci ha confermato l’esistenza di trattative con alcuni investitori interessati a un subentro, ma per ora non abbiamo certezze». Rimangono in “cassa” ordinaria i 6 lavoratori del “cantierino” di Riva Trigoso, sempre della famiglia Ceccarelli.

«I grandi costruttori di yacht del Tigullio sono in crisi – spiega Armando Firpo, segretario territoriale Cgil – Non sappiamo quando finirà la congiuntura sfavorevole che sta mettendo in ginocchio il comparto e non sappiamo quanti posti di lavoro si perderanno. Assistiamo allo smembramento della filiera che appartiene alla storia industriale del Tigullio e promuove l’immagine turistica del territorio». Firpo torna sulla questione della Colmata prevista alla foce dell’Entella, sulla sponda sinistra del fiume. «È una delle prospettive di sviluppo – dice – perché può diventare polo di attrazione dell’industria cantieristica da diporto».

Franca Garbarino, presidente del gruppo territoriale di Confindustria Genova, auspica una ripresa del mercato. «Mancano gli ordini – spiega – e temiamo una reazione a catena che schiacci l’indotto. Confidiamo in un impegno concreto da parte delle istituzioni per dare il via alle grandi opere che potrebbe creare sbocchi di lavoro alternativi: la burocrazia uccide il lavoro e lo sviluppo».
Debora Badinelli
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/levante/2009/11/21/AMcENv7C-cantieri_dicembre_lavoratori.shtml

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