Economia

La Nautica in difficoltà

  Dalle imprese un appello a superare le lungaggini burocratiche Nautica, mercato in calo del 40%. I primi capannoni alla Cna dopo 6 anni dalla concessione
Fonte Repubblica: Pisa – Per superare la crisi che ha investito anche il settore della nautica è necessaria la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e centri servizi, soprattutto in termini di trasferimento tecnologico. Dovranno essere adottate misure e strategie per adattarsi al nuovo mercato che si è andato delineato di questi tempi, con un trend che per quest?anno è previsto in diminuzione del 40%. Tutto ciò non solo facendo ricorso al finanziamento degli enti pubblici. Ma anche sviluppando l?innovazione, la comunicazione, il marketing, i servizi post-vendita, le politiche culturali e turistiche, la formazione e la sicurezza.
Andranno anche superate le gelosie tra i centri di ricerca, sottolineate dalla professoressa Sandra Vitolo a capo del polo tecnologico Magona, e le lungaggini burocratiche, come è accaduto a Pisa per i capannoni della Cna che, come ha affermato Maurizio Bandecchi «saranno consegnati nel mese di giugno, a sei anni di distanza dalla concessione edilizia. Si tratta del primo lotto composto da quattro capannoni che saranno occupati da due cantieri navali. Entro la fine dell?anno saranno terminati tutti gli altri, per un totale di quindici aziende. I tempi lunghi – è stata la conclusione – provocano disagi e l’allontanamento da parte di investitori esteri».

Di semplificazione amministrativa ha parlato anche il presidente del consorzio nautica pisana Antonio Schena, che rappresenta 50 microimprese dislcocate lungo la golena d’Arno. Criticità e obiettivi sono emersi nell?incontro nella sede della Navicelli spa sul tema ?Network centro servizi: verso un piano d’innovazione regionale a tre mesi dalla firma del protocollo d?intesa tra Regione Toscana, le Provincie di Lucca, Massa Carrara, Pisa, Livorno e Grosseto e i rispettivi centri servizi.
«A Pisa si sta lavorando per il futuro – ha dichiarato il presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni – soprattutto per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile, che sono più sicure e meno impattanti sull?ambiente. E poi con i progetti relativi al Canale dei navicelli e il porto turistico di Marina di Pisa, che saranno un volano per il turismo, la nautica e la cantieristica».

La Navicelli spa, ha annunciato il presidente Giovandomenico Caridi, è infatti impegnata in due progetti di sperimentazione sull?impiego dell?idrogeno nelle imbarcazioni: il primo in collaborazione con l?università di Pisa, mentre il secondo vede coinvolta anche l?università di Cassino e il ministero dell?Ambiente per la realizzazione di un motore ibrido a energia elettrica e idrogeno.
Tutti i partecipanti alla tavola rotonda hanno sottolineato che il network è un punto di partenza e non di arrivo. «Per sostenere una competizione così complicata – ha detto l?assessore provinciale alle attività produttive, Graziano Turini – occorrono sia i fondi comunitari che le politiche culturali e sul turismo. Il network, che era stato pensato in tempi ancora lontani dalla crisi, dovrà svilupparsi in questa logica, con una reale integrazione tra i centri servizi nell?azione quotidiana».

Negli interventi del presidente Na.vi.go s.c.ar..l Sergio Micheli, del presidente del polo tecnologico Magona Sandra Vitolo, del direttore del consorzio zona industriale apuana Agostino Dagnini e del dottor Massimiliano Tozzi del centro servizi per l?innovazione e il servizio tecnologico sono emersi i problemi legati alle microimprese, alla sicurezza, alla necessità di gestire il ciclo di vita delle imbarcazioni facendo ricorso al marketing e di creare un sistema tra i vari soggetti in grado di competere sul mercato. Anche se il vero problema resta l?accesso al credito.
«La nautica era basata sul leasing – ha spiegato il vice presidente Navicelli spa, Marco Magnarosa – e i finanziamenti agevolavano le commesse. Nel 2007 l?Italia ha prodotto il 47% dei superyacht venduti nel mondo, di cui un terzo sono usciti dai cantieri navali toscani. Sul dato italiano globale di 3,3 milioni di euro del 2007, 2,5 milioni sono stati finanziati con i leasing. Il trend è sempre stato in crescita del 10/12% per otto anni, mentre la previsione per il 2009 è di una riduzione delle vendite del 40%».

Per l?assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna «le sfide del prossimo futuro richiedono da parte del sistema produttivo l?individuazione di un modello di specializzazione produttiva che riesca a coniugare eccellenza organizzativa, strategie di differenziazione, sostenibilità dei fattori di vantaggio competitivo. La Regione Toscana ha investito sul trasferimento tecnologico dalle eccellenze scientifiche alle realtà produttive 28 milioni di euro, attivando oltre 140 progetti. Inoltre ha finanziato con 60 milioni di euro 550 progetti di ricerca applicata in partnership tra imprese e ricerca. In totale nella precedente programmazione regionale sono stati erogati 122 milioni di euro per le iniziative di ricerca industriale, trasferimento tecnologico e progetti di cooperazione interregionale». Il responsabile area di coordinamento politiche industriali, innovazione e ricerca, artigianato Albino Caporale ha precisato che la politica pubblica non si può sostituire alla chiusura del credito e che la scarsa capacità d?innovazione non è solo tecnologica, ma riguarda anche il marketing. «Non servono sportelli per le imprese, ma è necessario andare da loro per evidenziare le criticità. Inoltre la crisi può essere un?occasione per accelerare se le aziende andranno a cercare nuovi mercati».

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