Economia

La Nautica va dove vanno i ricchi

Secondo un recente studio di Merril Lynch nell’area  Asia-Pacifico vivono più di 3 milioni di ultramilionari e più che in Europa. Nella sola Cina, il gruppo editoriale cinese Hurun ha contato quest’anno 1.363 magnati che hanno un patrimonio superiore ai 150 milioni di dollari, contro i circa mille di un anno fa e gli appena 24 di dieci anni fa. Secondo Credit Suisse, la ricchezza delle famiglie cinesi è destinata a raddoppiare da qui al 2015, da 16.500 a 35.000 miliardi di dollari. Il mercato cinese è una realtà appetibile anche per settori come quello della nautica. Per questo cominciano a sorgere anche i servizi dedicati a questa nuova fascia di milionari come il marina di Tianjin, progetto per la costruzione da 195 milioni di dollari per accogliere i super-yacht. Il futuro porto turistico avrà 750 accosti e potrà ospitare yacht di lunghezza fino a 90 metri. Intorno sorgeranno alberghi a cinque stelle, centri commerciali e cantieri per la costruzione e la riparazione di yacht, per un ulteriore costo di 1,35 miliardi di dollari.

La costruzione di una struttura di queste dimensioni porterà con sé investimenti anche nel settore della cantieristica da diporto. La Cina intende però cominciare a far sentire il proprio peso anche qui, come ha dimostrato il progetto presentato all’ultimo Monaco Yacht Show di Montecarlo dal cantiere Kingship Marine di Hong Kong. L’ultimo nato è il Kingship 56, una barca da 47,5 metri che nel nome richiama la produzione di alcuni cantieri italiani. Per questi ultimi, però, la Cina, non è una minaccia. Almeno questa è la convinzione di Franco Frediani, direttore commerciale di Overmarine.

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