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Quale impatto economico comporta organizzare un raduno velico

Organizzare un evento per derive, quale impegno economico per uno Yacht Club? Questa è la domanda che si pone qualsiasi circolo quando ha la possibilità di organizzare un evento velico importante, veicolato dalla Federazione.  Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un meraviglioso evento nelle acque dell’Argentario: il Raduno Zonale della Federazione Italiana Vela, organizzato dal prestigioso Circolo Nautico e della Vela Argentario, storico yacht club, da sempre abituato ad ospitare eventi nazionali ed internazionali per imbarcazioni d’altura e monotipi, ma che per la prima volta si è trovato di fronte ad una distesa di ragazzini, allenatori o semplici genitori.

RADUNO VELICO: QUALI IMBARCAZIONI

Infatti un raduno zonale, sotto l’egida della Federazione, prevede la partecipazione di tutte quelle classi veliche propedeutiche alle classi olimpiche: Equipe (under 12 ed Evolution), RS Feva, Open Skiff (under 17 e under 13) Laser (nelle sue versioni 4.7, Radial e Standard), Optimist.

RADUNO VELICO: QUALE ORGANIZZAZIONE

Un evento che ha un forte impatto organizzativo non fosse altro che la numerosità delle imbarcazioni presenti richiedono un sforzo di personale a terra per la gestione della logistica, e in mare per la gestione del campo di regata e della sicurezza.  Con l’ausilio del vice Presidente del Circolo Nautico e della Vela Argentario, abbiamo provato a stimare i costi a partecipanti. Sicuramente un calcolo complesso in virtù delle variabili che entrano in gioco, ma propedeutico per capire quale impatto possa generare sul territorio.

RADUNO VELICO: PAROLA ALLO YACHT CLUB

“L’evento organizzato dal mio circolo è stato sicuramente un investimento – afferma il dott. Belloni, vice presidente del CNVA – in primo luogo in termini di tempo da dedicare inoltre in termini economici. Si parte dalle autorizzazioni concessorie: infatti occorre avere uno spazio per ospitare i bambini che sia opportunamente attrezzato. Banalmente ospitare oltre 150 imbarcazioni, seppur derive, richiede spazi demaniali che non è scontato ottenere. Operare fuori stagione aiuta, ma non è sempre così. In secondo luogo servono spazi per parcheggiare i carrelli stradali, spazi per alare e varare i gommoni degli allenatori, spazi per ormeggiare i gommoni per due giorni che siano nelle vicinanze di dove i bambini partiranno con le loro imbarcazioni. Noi in questo siamo stati aiutati dalle Autorità locali e dal Marina di Cala Galera, limitrofo alla spiaggia utilizzata, dove abbiamo la nostra scuola vela.
Ma un conto è ospitare 10/15 bambini che fanno scuola vela con 4/5 imbarcazioni, un conto è ospitarne 150. Pertanto prendendo in considerazione aspetti di logistica, hospitality (i giudici, i bambini e gli allenatori devono essere alloggiati), sicurezza, catering, premiazione, posso sbilanciarmi su una cifra orientativa media di 50€ ad imbarcazione, contando nel mio calcolo spannometrico derive doppie e singole insieme. Una copertura di questo investimento, per circa il 70% viene dalle iscrizioni alla regata, ma il restante 30% o è un investimento totale del circolo oppure è coperto dagli sponsor. Nel nostro caso la Creval, banca di Credito Valtellinese, ha creduto in questa iniziativa coprendo i costi di disavanzo. L’opportunità di questo investimento per una banca come Creval
continua Belloni -. è tutta in termini di immagine in quanto è una banca presente in Toscana che crede nel territorio e che vuol far sentire la propria presenza. Un evento sportivo di queste dimensioni è un’opportunità unica. Forse poteva essere sfruttato la parte di relazioni con la clientela che avrebbe potuto vivere un’esperienza magnifica in acqua, ammirando queste giovani promesse in azione, ma sicuramente è stato un esperimento di successo. A questo si aggiunge che come Circolo Velico vogliamo investire nei giovani e nel territorio. Vedere lo scorso weekend tutti gli alberghi di Porto Ercole esauriti, vedere i ristoranti pieni e le paninoteche che hanno predisposto cestini per il pranzo di tutti, è sicuramente una forma di investimento in termini di impegno per promuovere il territorio”.

Interessante pertanto la disamina espressa che evidenzia quanto sia fondamentale l’apporto di uno sponsor e l’impegno in termini di tempo dei membri di uno yacht club che in generale sono volontari e non lo fanno di professione.

RADUNO VELICO: OPPORTUNITÀ PER IL TURISMO

Un effort economico significativo non sempre coperto dai ricavi provenienti dalle iscrizioni. Ma del resto la vela giovanile è un investimento in termini che dovrebbe avere sempre il supporto, da un lato della federazione ma dall’altro anche degli esercizi commerciali che comunque si giovano da avere fuori stagione i locali pieni di clienti. Una sinergia che dovrebbe sempre prevedere anche il supporto economico dell’ufficio turistico locale, andando oltre il mero patrocinio. Quella del raduno zonale è stata una case history di cui apprezzare anche tutte le potenzialità inespresse nella gestione del target giovani e famiglie.

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