Economia

Saloni nautici di Primavera…troppi?

Roma con il suo Big Blu , Napoli con il Nauticsud, Venezia con il Festival del Mare, poi Jesolo, Fano, Brindisi, Catania, S. Margherita, Portorotondo, Lavagna, Aprilia Marittima, e certo altri. Questo lo scenario dei Saloni cosiddetti “di primavera” che si avvicendano nel corso dell’anno e che essendo ormai numerosi talvolta si sovrappongono tra lo sconcerto e il disappunto di media, operatori e visitatori. Non ho certo dimenticato Genova che con il suo Salone Nautico Internazionale, giunge a celebrare il suo 50° anniversario che meritatamente lo afferma leader mondiale indiscusso tra i Boat Show internazionali. Né tanto meno dimentico il Seatec di Carrara, manifestazione per operatori professionali, che la capacità e perseveranza degli organizzatori ha accreditato come secondo evento europeo, forse anche mondiale, nel suo genere, dopo il METS di Amsterdam.
Alla ricerca di un equilibrio

Da The Doks – Il nostro Paese, certo non a caso dati i primati della propria industria nautica, fruisce dunque di due Saloni leader, di portata internazionale, ma nel contesto degli eventi dedicati al proprio mercato ancora stenta a trovare un giusto equilibrio.

Da una parte hanno certo ragione gli operatori, cantieri, dealer e aziende in genere che lamentano un eccesso di eventi, colpevoli di “forzare” le loro presenze espositive e conseguentemente incrementare i costi di marketing del mercato.

Dall’altra non si può dar torto ai diversi organizzatori locali che, forti di una sensibilità, mi si lasci dire miracolosa, delle Amministrazioni ed Istituzioni locali, compiono spesso improbi sforzi per sviluppare sul proprio territorio saloni o comunque eventi nautici che hanno indubbiamente se non altro il pregio di promuovere ed incentivare il mercato locale.

Fonte – The Doks

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