Sono passati 19 giorni dalla partenza da Alicante e la flotta ha coperto oltre 3.500 delle miglia della prima tappa della Volvo Ocean Race verso Città del Capo, ma i tre leader sono ancora vicinissimi e navigano a vista, con gli inseguitori a poche miglia dietro. Non si sarebbe potuto chiedere alla regata di fornire uno scenario più interessante e una competizione più serrata. Le condizioni meteo stanno mettendo a dura prova le capacità e le abilità dei navigatori, giorno dopo giorno, mentre poco più avanti incombe il rischio di incontrare iceberg e growler. Una situazione che tiene i 66 velisti su un perenne filo del rasoio. Una situazione degna della reputazione di regata più dura del pianeta, come quella della Volvo Ocean Race. Negli oltre 41 anni di storia del giro del mondo a vela in equipaggio non si era mai vista una lotta così ravvicinata e si può prevedere che la vittoria sotto l’imponente Table Mountain, una delle sette meraviglie del mondo e simbolo di Città del Capo, possa andare a ognuno dei sette team in gara. La giornata si è aperta con il ritorno in testa di Abu Dhabi Ocean Racing con lo skipper britannico Ian Walker, che guida con un esile margine di sole due miglia su Team Brunel, la barca con bandiera olandese guidata dall’espertissimo Bouwe Bekking e Team Vestas Wind con l’australiano Chris Nicholson a breve distanza a poppa.
Il team franco/cinese Dongfeng Race Team con lo skipper transalpino Charles Caudrelier non può essere considerato fuori dai giochi come non può esserlo nemmeno il giovane equipaggio turco/americano di Team Alvimedica guidato dallo skipper Charlie Enright e che imbarca il solo velista italiano di questa edizione della regata, Alberto Bolzan, attualmente in quinta posizione.
Più staccato l’equipaggio femminile di Team SCA con la britannica Sam Davies alla ruota, che accusa un ritardo di oltre 300 miglia a causa di condizioni di vento molto più leggero di quello di cui godono gli avversari, mentre gli spagnoli di MAPFRE con l’olimpionico spagnolo Iker Martínez/ e il mito della vela oceanica francese Michel Desjoyeaux malgrado una buona velocità, hanno sofferto di problemi tecnici all’impianto elettrico e non hanno potuto sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo. L’equipaggio, della barca rosso fuoco, che oggi si trova in sesta posizione a quasi 250 miglia dalla poppa dei leader, ha infatti vissuto momenti intensi a causa di una via d’acqua che ha compromesso la possibilità di caricare a sufficienza le batterire di bordo, senza le quali non si possono effettuare diverse operazioni, fra cui la produzione di acqua dolce.
L’onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing, Matt Knighton, nel suo blog quotidiano ha spiegato come navigare a stretto contatto con gli altri team sia ormai diventato un leit motiv di questa prima tappa, anche perché i nuovi monotipo Volvo Ocean 65 hanno prestazioni pressoché identiche, il che rende possibili “fughe” molto più difficili da parte di chiunque. In buona sostanza è come se si corresse una costiera, solo a centinaia di miglia da terra. “Dopo 19 giorni di regata ed essendo così lontani dalla costa, potremmo essere sorpresi di vedere le altre barche così vicine, ma a dire la verità non lo siamo affatto.” Ha scritto lo statunitense. “La sorpresa di regatare così vicini ormai è passata. Dopo la prima battaglia lungo le coste africane, non è una scena inconsueta vedere una o due barche che mantengono il tuo stesso passo per tanto, tanto tempo.”
Davanti alla flotta incombono i mitici Quaranta Ruggenti, con mare molto formato e onde di 4/5 metri, vento costante sui 25 nodi che potrebbero dare vita all’ultima, decisiva, corsa di velocità verso il Sudafrica. Di certo la vista di Città del Capo sarà una vera liberazione, quando avverrà, per i 66 velisti che cominciano ad accusare la fatica.
Quasi tutti gli equipaggi, inoltre, hanno segnalato la possibilità di non avere sufficienti scorte di cibo a bordo, dato che la ETA (Estimated Date of Arrival, data di arrivo prevista) a Città del Capo è ritardata di almeno due giorni e fissata ora per giovedì 6 novembre. “Non moriremo di fame, perché abbiamo degli avanzi dalle 19 borse che abbiamo già aperto, ma non saranno certo i nostri piatti preferiti. Diciamo che dovremo aspettare fino a Città del Capo, per farci una cena come si deve.” Ha detto Yann Riou da bordo di DongFeng Race Team, aggiungendo un dato interessante: nelle settimane precedenti la vita media di un barattolo di Nutella era di 3/4 giorni, questa settimana è di meno di 24 ore.
Mentre i velisti lottano in oceano, si è aperta l’asta per avere la possibilità di salire a bordo di Team Alvimedica per ognuna delle partenze della Volvo Ocean Race, che ha lo scopo di raccogliere fondi per associazioni di beneficenza per malati cardiaci in ognuno dei porti sede di tappa del giro del mondo. A partire da oggi, giovedì 30 ottobre, gli appassionati hanno la possibilità di fare la loro offerta per un posto unico, il cosiddetto ‘jump seat’, di vivere l’azione della partenza e poi saltare in mare. In occasione dello start della seconda tappa i fondi raccolti andranno alla Paediatric Cardiac Society of South Africa, un’associazione impegnata nella cura di bambini affetti da disturbi cardiaci congeniti e acquisiti. Le offerte si possono fare sul sito del team: here.