Altura

Quando il tracking diventa uno strumento di marketing

E’ il Fastnet la mitica regata d’altura che tanto successo ha avuto per la sua storia di vittorie e tragedie in mare. Main sponsor di questa edizione è Rolex e pubblichiamo il comunicato ricevuto. Da quest’anno le barche sono dotate di un sistema di tracking per verificarne la posizione. Uno strumento che può aiutare a sollecitare il marketing della vela.

Buone condizioni per una partenza sotto spinnaker – 9 agosto 2009

Le voci di banchina di stamattina, secondo le quali si sarebbero verificati ritardi e alcune classi avrebbero dovuto ancorarsi sulla linea di partenza, sono state apertamente smentite quando la flotta della Rolex Fastnet Race, insieme agli spettatori assiepati sul lungomare di Cowes, si sono goduti una magnifica e vivace partenza sotto spinnaker. Fortunatamente, l’infelice previsione meteorologica per la partenza – niente vento e poi una brezza da ovest – non si è avverata; sono invece entrati 10 nodi di vento da est, che hanno sospinto le 300 barche partenti lungo il Solent.

I primi a partire sono stati gli IMOCA 60, con le loro enormi vele, srotolate in pochi secondi poco prima della partenza. La partenza migliore è stata quella di Aviva, lo yacht di Dee Caffari che ha optato per la boa. Ma Aviva è stata presto sorpassata da Seb Josse a bordo di BT IMOCA 60, che ha sfruttato la brezza leggermente più sostenuta sul lato isolano del percorso. Stando all’aggiornamento delle 1430GMT, i primi IMOCA 60 erano già a metà strada di Christchurch Bay: Pindar di Mike Sanderson era al comando con un lieve vantaggio su Aviva, BT e Akena Verandas di Arnaud Boissieres.

Con la corrente a favore, la flotta è stata sospinta verso ovest. Seconde a partire sono state le classi IRC. In base al report delle 1430, anch’esse avevano già passato i Needles: High Tension 36 Hephzibah di David Lees era in testa in IRC 3B, davanti al Nicholson 33 Iromiguy di Jean-Yves Chateau, vincitore della Rolex Fastnet Race 2005. Alle sue spalle si trovava lo Swan 43 Cisne di David Collins, leader in IRC 3A.
Per le barche dirette a ovest lungo il Solent, il passaggio della brezza a sud ovest si è verificato principalmente al largo di Yarmouth, con un conseguente breve periodo di calma di vento prima della bolina stretta. Fortunatamente, le barche sono state sospinte verso la nuova brezza dalla corrente diretta a ovest.
A metà pomeriggio, le barche più grandi avevano ormai raggiunto quelle più piccole, affollando Christchurch Bay. I leader in IRC2, il J/109 Offbeat di David McLeman e il J/39 Jackdaw di David Walter, hanno sorpassato quasi tutta la flotta di Classe 3, analogamente all’X-43 L’Ange de Milon di Jacques Pelletier e al First 40.7 Genie di Andrew Jackson, rispettivamente in testa in IRC 1.
Partite un’ora dopo la classe IRC 3, anche le barche della flotta IRC Zero sono riuscite a riprendere il gruppo dei primi, con il Ker 46 Fair Do’s VII di John Shepherd al comando, davanti al Farr 45 Fraxious di Jack Pringle.

Nella programmazione delle partenze, il Royal Ocean Racing Club ha lasciato il meglio per la fine. Alle 1440 BST, è stato il turno dei Classe 40, con una brezza ancora da est. I due progetti firmati Verdier, Telecom Italia di Giovanni Soldini e il cileno Desafio Cabo de Hornos di Felippe Cubillos, hanno eseguito le partenze migliori. In uscita dal Solent, Soldini era in testa, a pari merito con Spliff di Andrew Dawson e Kerlaria di Mike West. A 5-6 miglia da St Alban’s Head, alle 1600GMT, Tanguy de LaMotte ha inviato un aggiornamento dal suo Class 40 Initiatives Saveurs – Novedia Group: navigava di bolina su mure a sinistra e dopo aver effettuato qualche virata per dirigersi verso il largo procedeva a 5-6 nodi e il vento stava gradualmente calando.

L’ultima sequenza è stata quella delle barche più grandi della flotta, condotte sulla linea di partenza dal super-maxi di 100 piedi ICAP Leopard di Mike Slade, detentore del record di percorrenza della Rolex Fastnet Race. Luna Rossa, con Flavio Flavini al timone e il vincitore della Volvo Ocean Race Torben Grael alla tattica, ha seguito la scia di ICAP, mentre Ran 2 di Niklas Zennstrom procedeva verso la terraferma davanti al Farr 80 Beau Geste di Karl Kwok.

Secondo l’aggiornamento delle 1500, ICAP Leopard aveva già superato tutte le barche IRC e aveva solo gli IMOCA 60 ancora davanti in tempo reale. Tra i Mini Maxi, Beau Geste, avvantaggiato da una maggiore lunghezza al galleggiamento, aveva superato Ran 2 e gli STP65 Luna Rossa e Rosebud/Team DYT, ma probabilmente non aveva un vantaggio sufficiente da essere il leader in tempo compensato.

Prima della partenza il timoniere di Coppa America e skipper di Beau Geste, Gavin Brady alla sua terza Rolex Fastnet Race, ha dichiarato: “siamo ancora in una fase di apprendimento con la nostra barca, che è stata appena varata. Abbiamo avuto la possibilità di disputare tre regate questa settimana e questo ci ha consentito d’iniziare a conoscere la barca. Ma non è mai divertente, quando hai una barca nuova, cercare il tuo nome alla fine della classifica. A bordo sappiamo che abbiamo ancora parecchia velocità da sviluppare, ma come accade sempre con ogni barca nuova, per ora c’è una lunga lista di cose da fare per raggiungere l’obiettivo. Se la Rolex Fastnet Race fosse tra un mese, saremmo in una posizione molto migliore.”

Come gli altri Mini Maxi, Beau Geste ha un equipaggio molto forte che include l’ex-timoniere di Luna Rossa Francesco de Angelis e due velisti dell’equipaggio di Ericsson 4, il vincitore della Volvo Ocean Race, i neozelandesi David Endean e Phil Jameson.

Nella Rolex Fastnet Race, Beau Geste ha il secondo rating più alto della flotta IRC dopo ICAP Leopard, ma essendo una barca nuova Brady ritiene che sia poco probabile riuscire a rosicchiare i talloni del “grande leopardo”. “Siamo ben consapevoli del fatto che sono lunghi 100 piedi e hanno una chiglia basculante. Per batterli, noi dovremmo disputare una regata straordinaria e ICAP Leopard fare un pessimo risultato; ma in questa gara, in passato, sono accadute molte cose strane e il Mar Celtico e le correnti possono giocare molti tranelli. Forse avremo una chance, ma il rating parla da solo: ci pagano sette minuti l’ora.”

Il risultato della Rolex Fastnet Race 2009 potrebbe essere già deciso questa sera quando, con il calare del vento, la flotta cercherà di doppiare Portland Bill senza doversi ancorare.

Divisione con equipaggio a due
Una delle sottodivisioni più forti della flotta della Rolex Fastnet Race è rappresentata dalle 28 barche condotte da equipaggi di due persone. I vincitori 2007 di classe, Simon Curwen e Paul Peggs a bordo del J/105 Voador di Curwen, entrambi ex-regatanti di Mini Transat, hanno effettuato una bella partenza in Classe 2, strambando da soli presto verso il lato isolano del percorso.

Molti seguiranno da vicino la stella nascente della vela in solitario, l’inglese Katie Miller, appena rientrata dalla regata transatlantica in solitario a bordo del suo Beneteau Figaro 2 Hot Socks, con il quale regata qui in Classe 1 insieme alla collega solitaria Hannah Jenner. Miller ha quasi mancato la partenza della Rolex Fastnet Race a causa di una delaminazione scoperta nella struttura della chiglia di Hot Socks. La barca è stata rimessa in acqua solo ieri grazie a 11 ore di assistenza non stop da parte di Endeavour Quay, a Gosport.

Nonostante il panico dell’ultimo minuto, Miller è desiderose d’affrontare questa regata con vento leggero. “L’anno scorso l’unica regata IRC che ho vinto nella mia classe, è stata quella nella quale abbiamo affrontato una traversata con vento leggerissimo verso Cherbourg. Un po’ di bolina con vento leggero verso il Fastnet e poi andature portanti con vento più fresco per il rientro a Plymouth dovrebbero andare bene per noi.”

I progressi della flotta possono essere seguiti, grazie al sistema di tracking a bordo di tutte le barche in gara, sul sito Fastnet.

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