Raddoppio Riva di Traiano, 600 posti solo per yacht: un progetto per seicento posti barca, destinato a natatani che vanno da un minimo di 13 metri e mezzo fino a cinquanta metri. Il raddoppio del porticciolo di Riva di Traiano sarà un’opera imponente ma che nelle valutazioni del direttore della società, Marzio Bonomo, sarà anche molto semplice, con un impatto ambientale minimo. Lo scorso 15 settembre il progetto preliminare ha superato il vaglio della conferenza dei servizi, ottenendo il via libera alla progettazione definitiva che il proponente spera di approvare entro la prima metà del 2010. Assente in conferenza dei servizi la Provincia di Roma, perché non competente, e la cui presenza risulta essere sostanzialmente a discrezione del convocante.
La Provincia tuttavia era stata direttamente chiamata in causa dal Comune qualche mese fa, prima dell’approvazione del Piano Territoriale Generale Provinciale, per chiedere proprio l’inserimento del raddoppio del porticciolo di Riva di Traiano nel provvedimento. L’ipotesi non venne presa in considerazione da Palazzo Valentini, che già nella fase preliminare alla discussione rimandò il tutto alla verifica di coerenza con la pianificazione regionale di settore, sottolineando appunto che il Ptpg non era la sede idonea. Il progetto preliminare, come già emerso da tempo e come spiegato dal direttore Bonomo, prevede la creazione di un secondo bacino identico a quello già esistente, da realizzare parallelamente a questo. I massi attualmente posti a protezione dell’invaso saranno utilizzati per la realizzazione del nuovo braccio a mare, mentre al posto dell’attuale diga resterà solo un lungo molo. Ciò secondo Bonomo rende il progetto non particolarmente impattante sul piano ambientale. L’opera, ovviamente, è sottoposta a V.i.a. Si tratta di un investimento completamente privato la cui realizzazione – come ha precisato ancora il direttore della società Riva di Traiano – è legata alla vendita dei posti barca. Quindi non potranno esserci spazi per eventuali dialoghi o accordi con le istituzioni locali al fine di destinare una parte al diportismo locale, ha precisato sempre Bonomo. Del resto a nessun rappresentante istituzionale è passato per la testa in conferenza dei servizi di porre la questione, mentre a breve sarà presentato anche il porticciolo di lusso che la famiglia Caltagirone realizzerà nel porto storico. Anche qui nessuno spazio per la famose “barchette” dei civitavecchiesi.
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