Siglato l’accordo tra Regione e Università. Il vicesindaco Mingozzi: “Si avvia anche a Ravenna la realizzazione di infrastrutture dedicate allo studio di settori innovativi”. Ora due mesi per individuare le sedi provvisorie e sei perché i ricercatori inizino a operare
Ravenna, 29 gennaio 2010 – Un paio di mesi per individuare le sedi provvisorie, sei mesi perché i ricercatori comincino a operare. E’ questa la tempistica per dare concretezza all’avvio del Tecnopolo che si dedicherà alla ricerca per energia, nautica, restauro e nuovi materiali ceramici.
Questa mattina è stato siglato nella sede del rettorato dell’Università di Bologna tra l’Alma Mater Studiorum e la Regione – alla presenza dei rappresentanti degli enti locali, dei soggetti istituzionali, economici e sociali del territorio – l’accordo di programma per la realizzazione dei tecnopoli di attività di ricerca industriale di Bologna, Forlì – Cesena, Ravenna – Faenza e Rimini.
Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, intervenuto in rappresentanza del Comune, commenta: “Condivido le affermazioni di Gaetano Maccaferri, intervenuto a nome degli Industriali e dello stesso presidente ravennate Giovanni Tampieri: con l’atto di oggi si avvia anche a Ravenna la realizzazione di infrastrutture dedicate alla ricerca industriale in settori innovativi e di grande prospettiva, che vedono un concreto interesse delle imprese emiliano romagnole e ravennati, senza il cui contributo il tecnopolo sarebbe meno efficace sul fronte della nuova occupazione e della competitività aziendale”.
“Questa mattina – aggiunge Mingozzi – è stato sottolineato come l’investimento comprende 94,3 milioni derivanti da Programma operativo regionale e da fondi europei, cui si aggiungono 35,2 milioni di ulteriori risorse della Regione, 14,5 di risorse degli enti locali per le nuove infrastrutture e 89,7 milioni dall’Università e dagli enti di ricerca partecipanti, per un totale di circa 234 milioni di euro”. Il programma vedrà la realizzazione di 46 laboratori e 7 centri di ricerca per l’innovazione che occuperanno 160mila metri quadri, coinvolgerà 1.800 ricercatori di cui 520 di nuova assunzione.
“In questo panorama – conclude il vicesindaco – Ravenna gioca un ruolo fondamentale per la qualità dei settori individuati ma soprattutto per la disponibilità dell’imprenditoria privata, cooperativa e artigiana a collaborare in concreto affinché sia possibile il trasferimento della ricerca industriale a fini operativi e produttivi. Mi fa piacere che sia Maccaferri che Tampieri condividano l’importanza di collaborare alla realizzazione di queste nuove opportunità, che produrranno sviluppo economico e quindi crescita occupazionale, soprattutto per i giovani”.
FONTE: Il Resto del Carlino