Come già da tempo si vociferava, Alinghi adesso ufficialmente comunica che non parteciperà alla prossima edizione della Coppa America che si svolgerà a San Francisco nel 2013. Recentemente Ernesto Bertarelli, proprietario di Alinghi, ha motivato il suo forfait, con delle puntuali considerazioni: “La decisione di Alinghi di non partecipare alla prossima Coppa America non è dettata da una politica anti-Oracle, non nasce da una banale ripicca, ma da un’analisi. Gli americani hanno 3 anni di vantaggio su tutti gli altri (multiscafo ad ala rigida), la 34a America’s Cup avrà costi di almeno 80/100 milioni di euro per quei team che hanno l’aspirazione di ben figurare.
A 24 mesi dall’inizio delle regate dei Challenger e a 3 mesi dalle chiusura delle iscrizioni (15 marzo 2011), ci sono solo due team iscritti realmente, gli svedesi di Artemis (guidato da Paul Cayard) e i francesi di ALEPH ( il team di Bertrand Pacé e Alain Gautier ). Gli altri due, Oracle e Mascalzone Latino, sono scontati considerando i ruoli senza i quali non si può neanche cominciare.
Per ora non c’è trasparenza negli accordi tra Onorato ed Ellison. Non venitemi a parlare di coppa della democrazia: intanto gli americani stanno cercando di ingaggiare i miei uomini. Questo è sleale “.
La mancata iscrizione del team elvetico fa seguito a quelle di Team Origin, Team Germany, Shosholoza e probabilmente di Luna Rossa. Anche Grant Dalton di Team New Zealand ad oggi non ha ancora dichiarato ufficialmente la propria partecipazione, anche se viene data per certa, ritenuta come elemento imprescindibile per una buona riuscita dell’evento.
Ad oggi l’unico probabile (avrà sufficenti capitali?) team italiano partecipante alla sfida sarà Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato, che è il Challenge of Record. Ma intanto Ernesto Bertarelli è tornato a occuparsi a tempo pieno di affari : ha creato il fondo “Ares Life Sciences ” per investire nell’industria della medicina e cerca anche in Italia «aziende con il potenziale per diventare imprese globali». Il fondo ha fatto acquisti in Ungheria (Euromedic), in Svizzera (Santhera) e negli Stati Uniti (Broncus Technologies). A novembre ha acquisito il 40 per cento della genovese Esaote (macchine per le diagnosi).
Fonte: http://velaac.blogspot.com/2011/01/alinghi-non-partecipiamo-alla-34.html