Oceano

Che emozioni questa Volvo Ocean Race

Due tappe oceaniche, 2.500 miglia, circa dieci giorni di navigazione, tre regate in-port, 78 punti in totale. Tanto resta per decidere l’edizione più combattuta della Volvo Ocean Race, con quattro team letteralmente a un passo dalla vittoria, i rimanenti punti in palio saranno fondamentali. Non era mai successo nella quasi quarantennale storia del giro del mondo a vela in equipaggio che quattro barche avessero una chance realistica di aggiudicarsi la vittoria finale. Le fasi conclusive della regata saranno incandescenti. Dopo che i francesi di Groupama 4 hanno strappato la leadership nella generale per la prima volta dopo oltre sei mesi agli spagnoli di Telefónica, la classifica non potrebbe essere più corta, con soli 21 punti fra i primi e i quarti, CAMPER with Emirates Team New Zealand, i giochi sono ancora totalmente aperti.

Il dominio di Telefónica in testa al tabellone è finito la scorsa settimana, con il secondo posto di Groupama nella settima tappa da Miami a Lisbona e il team guidato dall’olimpionico Iker Martínez che si è dovuto accontentare della quarta piazza. Benché affatto contento della propria posizione Martínez ha dichiarato che il suo unico obiettivo è il risultato finale della regata, che dipenderà dalla ottava tappa, da Lisbona a Lorient, che dovrebbe durare circa una settimana e della nona tappa da Lorient a Galway, per circa tre giorni e, naturalmente dalle tre In-port race ancora da disputare. “La verità è che la sola cosa che tutti noi ricorderemo è come si arriverà a Galway. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo era essere in una posizione tale ta ombattere per al vittoria nella tappa finale. Oggi succede proprio questo, quindi non va male anche se ovviamente andava meglio in passato.”

Malgrado la soddisfazione di essere primi, anche in campo francese regna la stessa atmosfera cauta. Lo skipper Franck Cammas, uno degli eroi della vela oceanica transalpina, sa bene che ci sono ancora molte miglia da navigare prima dell’assegnazione del prestigioso Volvo Ocean Race Trophy. “Non ce lo aspettavamo quando siamo partiti da Alicante, quindi essere in questa posizione per noi, che siamo un team nuovo nel gioco, è un sogno.” Ha detto Cammas che guida il primo team francese a partecipare alla regata dal lontano 1993/94 quando era Eric Tabarly su La Poste a tenere alti i colori della Francia. “Essere leader è bello, ma la regata non è certo finita. Non siamo soli, ci sono ancora altre tre barche che possono vincere. Dobbiamo solo arrivare a Galway senza rimpianti. Non è facile essere davanti, ma è importante rimanerci.”

Il sistema di punteggio dell’edizione 2011/12 della Volvo Ocean Race, infatti, garantisce che ci sia ancora spazio per un rimescolamento delle carte. Le tappe oceaniche mettono in palio 30 punti per il primo classificato, 25 al secondo, 20 al terzo e così via. Per le In-port invece i punti sono 6,5,4, 3,2 e1 per il sesto.

Con due vittorie, un secondo e un terzo nelle ultime quattro tappe, gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG sono rientrati prepotentemente in gioco. Molto continui hanno ottenuto più punti di qualsiasi altro team negli ultimi due mesi e ora occupano il terzo gradino del podio provvisorio, a 12 punti da Groupama 4. “Abbiamo ancora molta fiducia, abbiamo battuto due dei tre nostri avversari più forti nell’ultima tappa, e abbiamo vinto le due precedenti.” Sono state le parole dello skipper Ken Read. Se PUMA non avesse disalberato nella prima frazione è molto probabile che ora si troverebbe in cima alla classifica e, come ha detto il navigatore Tom Addis, ora l’obiettivo del team a stelle e strisce è diventare il primo equipaggio a vincere la regata senza aver finito tutte le tappe. “Quando abbiamo perso l’albero nella prima tappa, per noi il mantra è stato voler vincere il giro con l’handicap di non aver finito tutte le tappe. E’ buffo, non ci aspettavano di arrivare a questo punto, a rosicchiare punti, abbiamo anche vinto qualcosa, ed eccoci qui.”

Il quinto posto di CAMPER nella settima tappa porta il team ispano/neozelandese a 21 punti dai nuovi leader, ma lo skipper Chris Nicholson non ha certo già gettato la spugna. “Se c’è anche la più remota possibilità di esserci, ci saremo. Basta guardare alle posizioni diverse che abbiamo coperto in questa tappa e cosa poteva succedere… perché non potrebbe succedere ancora nelle prossime due? C’è ancora molta strada da fare.”

Con due tappe rimanenti, entrambe sotto le 1.000 miglia, il CEO della Volvo Ocean Race Knut Frostad ritiene che sia la vittoria sia ancora un gioco a quattro. “Le prossime due tappe saranno molto serrate. Sono frazioni corte, quindi è probabile che ci saranno altri arrivi al fotofinish e quando va così può davvero succedere di tutto.” L’ultima opportunità di guadagnare punti in questa edizione della regata sarà la In-port race di Galway, in programma per il 7 luglio, e ci sono buone chance che il risultato di nove mesi di lavoro sarà deciso proprio quel sabato pomeriggio.

Se sono rimasti in quattro a contendersi la vittoria finale, è però vero che tutti i team competono anche per aggiudicarsi i premi speciali, fra cui quello della migliore percorrenza sulle 24 ore, messo in palio dall’industria orologiera svizzera IWC Schaffhausen. Per la settima tappa è stato il team guidato da Franck Cammas a far registrare il miglior log con 538,3 miglia, percorse nella giornata del 29 maggio. Lo stesso giorno gli spagnoli di Team Telefónica ne hanno coperte 535,5 mentre gli americani di  PUMA Ocean Racing powered by BERG 521,6. Fino ad oggi il miglior risultato è comunque ancora nelle mani di CAMPER with Emirates Team New Zealand con 553 miglia, ottenuto nel corso della prima tappa da Alicante a Città del Capo metre il record assoluto rimane di 596,6 stabilito da Ericsson 4 nell’edizione 2008/09 della Volvo Ocean Race. Il team che fa registrare la migliore percorrenza sulle 24 ore in una tappa riceve l’IWC Schaffhausen Trophy, mentre l’equipaggio che otterrà il miglior tempo in assoluto, riceverà 11 esemplari dell’orologio IWC Portuguese Yacht Club Chronograph “Volvo Ocean Race 2011-12” edition.

Altrettanto combattuta è la gara nella gara fra i sei Media Crew Member, i responsabili della comunicazione di bordo che concorrono per l’Inmarsat MCM Award. Per la settima tappa i candidati prescelti sono Hamish Hooper di CAMPER, autore dell’incredibile filmato in cui il suo compagno Chuny Bermudez evita una balena in pieno Atlantico. Hooper dovrà affrontare la concorrenza di Nick Dana dell’Abu Dhabi Ocean Racing e del francese Yann Riou di Groupama. Il vincitore del premio speciale verrà annunciato nel corso della cerimonia di premiazione di giovedì a Lisbona.

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