Economia

Dalla verde Umbria al blue del “monaco yacht show”

Anche l’Umbria scopre la nautica e vuole diventare protagonista mondiale con le sue aziende e per questo le presenta al salone monegasco. Portavoce dell’iniziativa la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha illustrato l’iniziativa durante una conferenza-stampa.

“Come Regione direttamente, e anche come Centro Estero Umbria – ha detto -, abbiamo da subito accolto la proposta di costituzione di un cluster dell’industria navale in Umbria e siamo altrettanto fieri che oggi annunciamo la partecipazione, per la prima volta, di questa realtà al prossimo salone navale di Monaco. Io stessa, in questi mesi, ho avuto modo di approfondire la conoscenza di una così particolare filiera industriale, presente soprattutto nella provincia di Terni, che opera in un settore dove è richiesta altissima competenza in termini di moderne tecnologie, ma anche di manifattura artigianale di qualità”.

Luciano Franceschini, presidente del “Cluster nautico”, ha illustrato sia il “cluster”, sia la prossima presenza delle imprese al Salone di Monaco:  “Siamo una realtà che opera da anni in questo settore – ha proseguito – e che ha saputo conquistarsi autorevolezza, prestigio e dunque anche importanti quote di mercato. Ora finalmente ci siamo costituiti in Cluster e, mi auguro, che presto possano aggiungersi altre imprese perché questo è un settore che, pur dovendo fare i conti con la generale crisi economica, ancora offre spazi di crescita”.

Il raggruppamento, che si è costituito nell’ottobre 2010, interessa complessivamente una ventina di aziende umbre, quasi tutte ternane, per un fatturato totale di circa 80 milioni di euro e 750 addetti. Operano nella maggior parte delle fasi tipiche della filiera della nautica da diporto: dalle attività di progettazione alle attività cantieristiche, soprattutto lavorazione e trattamento del legno e dei metalli, all’impiantistica elettrica, idraulica, arredamenti, complementi e accessori.

Alla base della nascita del Cluster nautico, ha spiegato il presidente Luciano Franceschini, amministratore delegato della “Celi”, c’è la consapevolezza “di aver contribuito alla crescita, in oltre vent’anni di attività nel settore della nautica, di un indotto specializzato di falegnamerie, acciaisti, marmisti, tappezzieri, i quali hanno dapprima lavorato come subfornitori, per poi specializzarsi negli ambiti di competenza fino a divenire fornitori diretti e autonomi di alcuni cantieri”.

La volontà comune è quella di “mettere a sistema le esperienze fin qui sviluppate per incrementare le opportunità di crescita, facendo leva su azioni congiunte per rafforzare la presenza del Cluster nel mercato. Ciò potrà avvenire attraverso la conoscenza di nuove opportunità sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso la partecipazione a fiere e convegni di comparto”.

Allo stesso tempo, le imprese del Cluster “faranno sempre più conoscere le proprie specifiche competenze anche attraverso il collegamento con altri poli e distretti, con l’obiettivo pure di aggiornarsi costantemente su soluzioni innovative – che siano inoltre frutto di progetti di ricerca realizzati insieme all’Università e altri centri di ricerca e sviluppo e di trasferimento tecnologico -, in termini di materiali, tecnologie e applicazioni e di poter avere l’assistenza tecnica progettuale dei migliori centri di ricerca e design”.

Nel futuro prossimo, per lo sviluppo del settore nautico umbro e la sua crescente proiezione sui mercati internazionali,   si valuteranno “forme di strutturazione e consolidamento del network d’imprese, per esempio attraverso un accordo di rete di medio-lungo periodo, per poter sempre meglio condividere progetti, asset, tecnologie, e competenze”.

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