Passato, presente e futuro della Volvo Ocean Race raccontati dai protagonisti. Le prossime sfide internazionali di Yacht Club Italiano e Yacht Club Costa Smeralda, fra giri del mondo e Louis Vuitton Pacific Series
La Grande Vela Oceanica non tradisce le attese, e al Salone Nautico di Genova porta in scena uno spettacolo davvero unico per la vela mondiale. I protagonisti della Volvo Ocean Race hanno infatti portato al Teatro del Mare, gremito di pubblico, giornalisti e velisti del calibro di Mauro Pelaschier e Leonardo Ferragamo, le immagini e i racconti più emozionanti dell’ultima edizione della più importante regata intorno al mondo a tappe e in equipaggio. Dopo i saluti di Paolo Lombardi, presidente di Fiera di Genova, e di Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA, la conferenza, organizzata in collaborazione con Yacht Capital e presentata da Matteo Zaccagnino, si è aperta con i racconti e le sensazioni di Richard Brisius, direttore tecnico di Ericsson Racing Team, e Torben Grael, vincitore dell’edizione 2008-2009 a bordo di Ericsson 4.
“La Volvo Ocean Race – racconta il velista brasiliano – è una regata davvero impegnativa. E anche se tutto si decide in mare, la preparazione prima della partenza è davvero fondamentale, e spesso è quella a fare la differenza. Il percorso dell’ultima edizione è stato ancora più difficile, anche se i momenti belli sono stati tanti, con le emozioni iniziate fin dal primo giorno ad Alicante. Il giro del mondo, insieme alle Olimpiadi, è l’esperienza più bella e significativa per chi ama questo sport, per cui non posso che essere orgoglioso di poter prendere parte a entrambe le competizioni.”
Dopo Grael e Brisius, è stato il momento di Knut Frostad, direttore generale e responsabile dell’organizzazione del giro del mondo: “Quella del 2008-2009 è stata una regata magnifica, forse la più emozionante di sempre, con le barche di testa sempre vicinissime tra di loro. Con la nuova rotta dell’ultima edizione abbiamo introdotto un nuovo continente, l’Asia, riscontrando un seguito davvero enorme da parte di una nazione come la Cina. Non posso anticipare molto sulla prossima edizione, però a fine settembre renderemo note le nuove regole, e a marzo le nuove tappe. Sicuramente manterremo la classifica a punti, perché permette di creare più concorrenza e di lasciare il risultato finale in bilico fino all’ultimo. E poi, se vinci la Volvo Ocean Race con i punteggi, significa che sei un marinaio più completo, forte sia sulle tratte lunghe, sia sulle regate in-port. Per quanto riguarda il budget, nel 2008 variava da 10 a 30 milioni di euro, a seconda delle ambizioni. Per la prossima edizione cercheremo di fare del nostro meglio per abbassare il budget necessario, così da invogliare più team a iscriversi.”
Ma le novità presentate al Salone Nautico Internazionale, riguardano anche, e soprattutto, la vela italiana. Lo Yacht Club Italiano ha infatti ufficializzato la nascita di Italia 70, confermando dunque la propria presenza alla prossima edizione della Volvo Ocean Race. Con un team completamente italiano capitanato da Giovanni Soldini, il velista italiano più esperto di regate oceaniche. Come barca, verrà utilizzata Ericsson 3, già in viaggio verso l’Italia. Le motivazioni di una barca non nuova le ha spiegate Carlo Croce, presidente dello Yacht Club Italiano: “Avevamo pensato anche all’eventualità di partecipare con una barca nuova, però Giovanni preferiva mettere in piedi due sfide: la prima, quella del 2011-2012, sarà più conservativa. Un modo per avere meno pressione addosso, ma anche per poterci concentrare esclusivamente sulla formazione dell’equipaggio e sugli allenamenti. Non vediamo l’ora di metterci in gioco, siamo rimasti fin da subito affascinati dallo spirito e dalla cultura della Volvo Ocean Race.”
Per un progetto pronto a decollare, un altro progetto italiano inizia a prendere forma. Lo Yacht Club Costa Smeralda potrebbe infatti partecipare alla prossima Volvo Ocean Race collaborando con alcuni dei velisti più famosi del mondo. Su tutti, il neozelandese Grant Dalton, che ha alle spalle ben 7 giri del mondo e due vittorie: “Per una regata come la Volvo Ocean Race sono fondamentali chimica e cultura. Senza di questi non puoi nemmeno pensare di partecipare a un evento simile. Rispetto a quando ho partecipato io alla Volvo Ocean Race, devo dire che sono cambiate molte cose: soprattutto, oggi, è tutto più professionale. Mi ricordo che un tempo a bordo scorrevano fiumi di vino e birra. Oggi non se ne vede più nemmeno l’ombra.”
Le novità portate in scena oggi al Teatro del Mare non si fermano però soltanto alla Volvo Ocean Race. Lo Yacht Club Costa Smeralda, oltre al progetto per il giro del mondo, ha infatti lanciato oggi una nuova sfida che porterà la bandiera italiana in acque internazionali con il nome di Azzurra. Riccardo Bonadeo, Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda, ha presentato oggi il nuovo progetto, annunciando la partecipazione del team Azzurra alle prossime regate del Louis Vuitton Trophy in programma a Nizza dal 7 al 22 novembre 2009. Il nuovo team Azzurra è guidato dal Socio YCCS Giovanni Maspero di Joe Fly, con Francesco Bruni skipper e timoniere, Tommaso Chieffi alla tattica e Alessandra Sensini nel ruolo di team manager.
“Lo Yacht Club Costa Smeralda – precisa Bonadeo – è felice di imbarcarsi in questa avventura con Giovanni Maspero. Del suo team lo YCCS condivide i valori, lo spirito puramente agonistico, la pura passione per la vela, la disposizione alla sfida, la conquista di sempre nuovi obiettivi”.
(Nella foto il presidente YCCS Riccardo Bonadeo con Grant Dalton)