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Il CoR fa quello che pensa Oracle?

 

Notizia che ha dell’incredibile ma che abbiamo già visto in Coppa America. Un Challenger of Record piegato alle decisioni del Defender. Basta ricordare nella precedente edizione Mascalzone Latino che nell’accettare tutto quello che voleva Oracle, ha poi dovuto rinunciare alla Coppa. Oggi notizia analoga arriva dall’Australia e da un CoR che rischia di essere troppo vicino ad Oracle. Roma, 6 mag. (TMNews) – Per la prossima America’s Cup di vela c’è l’ipotesi di due barche a disposizione del detentore della Coppa, il team Oracle del milionario Larry Ellison, e una sola per ciascuno degli sfidanti. Un vantaggio lampante per il defender. In un’intervista pubblicata sull’autorevole sailword.com, l’australiano Iain Murray, general manager di Team Australia, che riveste il delicato ruolo di Challenger of Record, ovvero di rappresentante di tutti gli sfidanti, spiega perché sarebbe giusto lasciare un vantaggio così evidente agli statunitensi di Oracle Team Usa.

 

TMN News – La notizia è destinata a provocare aspre polemiche peraltro giustificate dal fatto che il Challenger of Record dovrebbe fare e difendere gli interessi di tutti i partecipanti, e quindi anche di Luna Rossa che ha già ufficializzato la sua partecipazione alla 35esima edizione, e non semplicemente piegarsi alla volontà del vincitore, sottoscrivendo le sue decisioni.

 

Questa ipotesi che offre un indubbio vantaggio già di partenza a Oracle Racing conferma le voci e i sospetti già sollevati in passato sul fatto che Team Australia sia troppo “vicino” agli americani e non rispetti in realtà il suo ruolo istituzionale.

 

La 35esima America’s Cup è stata già annunciata da diversi mesi ma ancora non si conoscono né la località che dovrebbe ospitare le regate nel 2017 ne le regole che dovranno governarla. Nel frattempo i defender di Oracle Team Usa, che per regolamento hanno il diritto di scrivere il Protocollo (il documento che detta le regole dell’evento) sia pur sotto il controllo del rappresentante degli sfidanti, dichiarano apertamente alla stampa internazionale: “We are in racing phase”, ovvero che i loro motori sono già partiti, mentre gli altri aspettano.

Ancora una volta l’evento sportivo più antico dell’era moderna rischia di perdere interesse del pubblico e il coinvolgimento degli sponsor perché gestito in maniera discutibile dal capo del team Oracle, il neozelandese Russel Coutts, evidentemente con la benedizione di Larry Ellison.

 

 

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