Economia

Il ritorno al Rinascimento dello sport in Italia

Delle volte a noi di Sailbiz piace vedere cose da un punto di vista diverso e condividere con i nostri lettori il nostro punto di vista con l’obiettivo di stimolare una discussione costruttiva. Nella passata settimana sono state annunciate due importanti sponsorship di due grandi aziende italiane, multinazionali, una nel calcio ed una della vela.

Prada è tornata ad investire nella vela, il budget stanziato dichiarato sarà di 40 milioni di euro, per un progetto biennale, su un evento come l’America’s Cup, cambiato totalmente, cambiata è la location, dall’Europa agli USA, cambiate sono le barche dai monoscafi ai catamarani e cambiata la tipologia di pubblico a cui la manifestazione velica ambisce. Su audience e ritorni ogni stima rischia di essere troppo ottimistica.

Nella stessa settimana, precisamente venerdì 6 aprile, con un’importante conferenza stampa è stata presentata la partnership tra Juventus e Jeep. Importo dell’accordo, circa 35 milioni di euro su tre anni, motivazione, la ritrovata visibilità internazionale del club torinese. Ritorni d’immagine quantificabili, contenuti commerciali ancora da scoprire.

Il punto di riflessione però quale è? 

Juventus e Jeep fanno capo allo stesso azionista, a riprova del tutto, al temine della conferenza stampa, tenuta da Andrea Agnelli presidente della Juventus, John Elkann presidente Fiat Group e Sergio Marchionne amministratore delegato del Gruppo Fiat, i tre hanno liquidato i giornalisti affermando che avrebbero dovuto partecipare al consiglio di amministrazione di Exor. Il Gruppo Prada, quotato dal 2011 alla borsa di Hong Kong e con in bilancio un +72% di profitti, ha deciso di destinare parte dell’attuale liquidità alla sponsorizzazione del team Luna Rossa per la partecipazione alla prossima America’s Cup. Ad annunciare la quarta partecipazione all’evento è stato Patrizio Bertelli amministratore delegato del Gruppo Prada ma anche presidente del Team Luna Rossa.

Due casi così eclatanti in una settimana e soprattutto, in un periodo economico come quello che l’Italia sta attraversando, non rappresentano una regola ma sono un’indicazione forte di come, per importanti investimenti nel mondo dello sport si debba far riferimento non ai principi, ai teoremi ed alle strategie dello sport marketing ma sia tornati fortemente ad un fenomeno molto noto sin dal rinascimento, il mecenatismo.

La definizione che l’enciclopedia Treccani da di mecenatismo è la seguente: tendenza a favorire le arti e le lettere, accordando munifica protezione a chi le coltiva:  il m. dei principi del Rinascimento. Oggi il termine è riferito anche all’attività di sostegno finanziario che alcune imprese private, talora con intento pubblicitario, svolgono a favore di iniziative artistiche o culturali di alto livello (spettacoli teatrali e musicali, esposizioni, ricerche e pubblicazioni scientifiche, restauri di opere d’arte, ecc.)…

In Italia le grandi imprese sportive prescindono dalla presenza di un primo forte investitore, appunto un mecenate, che riesce a calamitare intorno a se ulteriori investitori, al marketing sportivo cosa resta, pure attività di advertising, attività commerciali, non di certo la strategia. 

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