La seconda giornata della Maxi Yacht Rolex Cup 2010 è stata epica sin dal sorgere del sole – il vento da sud est previsto è arrivato in orario, mare crescente, tanto sole e 47 maxi yacht impazienti di partire e godersi Porto Cervo nella sua veste migliore. Le regate hanno preso il via come da programma alle 11.30 CEST con 18 nodi di vento da sud est. Alcuni equipaggi sono stati costretti a effettuare degli imprevisti ‘pit stop’ per riparare i danni causati dalle condizioni meteo che nel corso della giornata sono diventate gradualmente più impegnative; altri sono rimasti indenni concentrando l’attenzione sull’atteso appuntamento con il destino di fine settimana. I vincitori di giornata sono stati: Highland Fling (MON) nei Maxi, Hetairos (CAY) nei Supermaxi, con Ranger (CAY) primo tra i J Class e Magic Carpet (GBR) nei Wally. Nel campionato mondiale Rolex Mini Maxi ha dominato lo yacht inglese Rán con la brillante tripletta 1,2,2, ma Alegre (GBR) detiene il controllo overall con 4,1,1 come piazzamenti di giornata.
Peter Craig, Principal Race Officer dell’evento, oggi ha gestito le operazioni in mare con la determinazione propria di chi, come lui, era arruolato nella Marina Militare. Tre regate a bastone nel giro di quattro ore, era un ordine ambizioso anche con condizioni ideali; con la brezza che nel pomeriggio ha raggiunto 20 nodi e passa e con un fastidioso mare incrociato, il comitato di regata ha dovuto fare uno sforzo erculeo per disputare delle regate ‘pulite’ e regolari. Le tre prove erano di lunghezza simile; 8.8 miglia nautiche la prima, 8 miglia la seconda e la terza, tutte su un percorso di quattro lati.
I piazzamenti di giornata di Rán, dall’esterno sono sembrati eccellenti. A bordo, invece, il feeling era ‘possiamo e dobbiamo fare di meglio’. Alegre di Andres Soriano era in gran forma. Tim Powell, lo stratega di Rán, ha ribadito che c’ è ancora parecchia strada da percorrere nel mondiale Rolex Mini Maxi: “oggi le condizioni erano impegnative. Abbiamo avuto 20 nodi per quasi tutto il giorno e 24 nodi nell’ultima prova. Il mare è cresciuto sempre di più; le regate sono state brevi e, a essere sincero, piuttosto frenetiche. La nostra è stata una buona giornata; abbiamo vinto la prima regata e poi ottenuto due secondi. Avremmo voluto fare di meglio, ma essere la barca del giorno è sempre un’ottima cosa.”
Rán è uno dei Mini Maxi da regata più grandi che regatano qui a Porto Cervo; solo Titan XV (USA) charterizzato da Bill Koch è più lungo. Powell ritiene che i brevi percorsi a bastone siano più difficili per le barche delle sue dimensioni rispetto alle ‘sorelle’ più piccole: “su uno yacht come Rán le continue ammainate, issate e cambi di vele sono molto impegnativi per l’equipaggio. Abbiamo usato lo stesso fiocco e spinnaker tutto il giorno, ma a ogni giro di boa c’era bel po’ di attrezzatura da issare e ammainare.” Per domani è previsto un percorso costiero e Powell spera che questo avvantaggerà Rán nel suo tentativo di frenare Alegre, “stando alle previsioni domani avremo venti variabili da 10 a 30 nodi e penso che navigheremo fra le isole. Questo ci consentirà di sgranchirci un po’ le gambe e la velocità giocherà a nostro favore.&rd quo; Tuttavia, Alegre in passato si è dimostrata molto forte sulle lunghe distanze (fu vincitrice overall della Rolex Middle Sea Race nel 2009) e chiaramente questa settimana ha voglia di combattere, quindi la speranza di Powell potrebbe essere vana.
Il più forte Mini Maxi da crociera/regata è parso essere il Felci 61 Itacentodue (ITA) di Adriano Calvini, i cui parziali 9,10,7 nel campionato mondiale sono stati i risultati più aggressivi della giornata nel gruppo dei rivali meno agguerriti. Con un nono e un sesto nella seconda e terza regata, Allsmoke (MLT) avrebbe senza dubbio sperato in qualcosa di meglio, non fosse stato per il danno riportato alla randa prima della prima partenza di giornata, che l’ha costretta a rientrare in porto per una sostituzione. Allsmoke non è stata l’unica barca ad avere problemi. Michael Cotter, vincitore di classe qui nel 2009, ha dovuto ritirarsi prima del via a causa di un problema allo strallo di prua. Whisper (IRL) è ‘sotto i ferri’ sperando di riprendere le regate domani. Anche la giornata di Idea (ITA) si è conclusa prematuramente a causa di un infortunio a uno dei membri dell’equipaggio avvenuto durante la prima prova. H 20 (ITA) e Lupa of London (ITA) non sono riuscite a finire l’ultima prova del giorno.
La flotta sul percorso costiero è volata: 36 miglia nautiche sono un nonnulla per i maxi yacht. Esimit Europa 2 (SLO) di Igor Simcic è stata la più veloce sul percorso, che ha condotto la flotta a una boa di bolina iniziale, seguita da un lato di poppa verso i Monaci e un veloce lasco davanti a Caprera prima di entrare nel canale. Poi poppa piena fino ai Barrettinelli di Fuori, dove la flotta è uscita dal canale, affrontando una lenta bolina con mare mosso fino al traguardo davanti a Porto Cervo.
‘Lenta’ è un termine relativo. Esimit ha completato il percorso in 2 ore e 52 minuti. Lo skipper Flavio Favini si è detto soddisfatto del risultato, che tuttavia non è stato sufficiente per difendersi dall’incessante attacco da parte di Highland Fling di Irvine Laidlaw, che ha pareggiato la serie con una vittoria di quattro minuti in tempo compensato. Favini ha commentato così la sua giornata: “direi che abbiamo fatto una bella regata. Abbiamo manovrato bene, ma forse avremmo potuto fare meglio nel lato di poppa dalla Secca Tre Monti a Palau. Forse abbiamo commesso qualche errore di valutazione con i salti di vento, ma a parte questo direi che oggi abbiamo regatato bene.” Favini non è un debuttante e sa bene di avere a disposizione un’arma di potenza straordinaria: “considerando che la barca è molto grande e va molto veloce, a volte siamo conservativi e cerchiamo di non correre troppi rischi nei passa ggi stretti.” L’esperienza ogni volta insegna che in queste acque è fondamentale sapere quando tirare il freno a mano per evitare possibili disalberamenti o peggio ancora, incontri ravvicinato con i numerosi scogli che si nascondono in queste acque.
Nella divisione Wally è stato Magic Carpet di Lindsay Owen Jones a brillare. Un secondo in tempo reale, soli 30 secondi dietro a Y3K (GER), si è convertito in una vittoria in compensato di 14 secondi. Nell’equipaggio di Owen Jones figura Tom Whidden, grande esperto di questo campo di regata, che ha navigato per la prima volta in queste acque agli inizi degli anni ottanta: “di tutti i luoghi dove ho regatato, questo è probabilmente il migliore. Il panorama tra le isole è magnifico. Oggi le condizioni del mare erano buone e il vento ottimo. Qui non ci capita spesso di regatare con il vento da sud e ci siamo divertiti, è stata un’esperienza nuova. Oggi abbiamo vinto, ma per soli 14 secondi. Y3K ci ha tallonati per tutta la regata e all’ultima boa (nel Golfo del Pevero), ci ha superati. Abbiamo eseguito un’issata di spinnaker migliore e forse abbiamo preso una raffica proprio alla fine che ci ha consentito di batterli per 14 secondi [in compensato]. Una regata combattutissima e divertente, non capita spesso in un evento di questo tipo!”
Nella divisione Supermaxi, due degli yacht più grandi – Visione (GER) di Hasso Plattner e Saudade (MLT) di Albert Buell – si sono sfidati in un match race teutonico dentro e fuori l’arcipelago di La Maddalena, con un susseguirsi di virate e contro virate, strambate a contro strambate in uno specchio d’acqua molto ristretto. Buell era entusiasta dell’esperienza: “E’ stata una regata straordinaria. Siamo partiti molto bene e siamo arrivati alla boa di bolina primi nella nostra classe. Siamo stati molto veloci tra le isole, poi l’ultimo lato del percorso era una bolina di 12 miglia nautiche. E’ stato qui che abbiamo ceduto il comando al nostro rivale Hasso Plattner, ma è stata una regata molto bella e faticosa. E’ senza dubbio molto appassionante sfidarsi in un duello di match racing con queste due barche tra le isole. Amiamo navigare qui.”
I risultati non hanno tuttavia favorito i giganti moderni. Salperton ha ottenuto un quarto in classifica che avrebbe rallegrato il suo armatore Barry Houghton, ma non è stato sufficiente per impedire a uno dei classici di farla da padrone. Il ketch Hetairos (CAY) ha brillato nelle condizioni odierne piazzandosi secondo in tempo compensato e separando i due J Class. Ma, una volta ancora, è stata la giornata di Ranger, come ci ha spiegato il leggendario velista di Coppa America Brad Butterworth: “siamo riusciti a partire abbastanza bene sotto le barche grandi. Velsheda era in mezzo, è stata rollata in fretta ed è finita dietro. Questo ci ha consentito di conquistare un buon vantaggio alla boa di bolina. Poi da lì in poi è stata una processione e Velsheda ha rotto il fiocco [a metà della prima bolina]. Anche se non erano propriamente in lotta con noi, ci sono rimasti sempre vicini nel caso avessimo un problema.”
Butterworth, che ha aiutato a timonare, ritiene che le condizioni di oggi fossero ideali per la barche a dislocamento pesante: “[Ranger] è una barca grossa e pesante. Non penso che sia molto facile da timonare su questo percorso, ma è divertente. Questa barca fu progettata nel 1936 e penso che sarebbe difficile spingerla più di quanto abbiamo fatto oggi. Tutto è caricato al massimo, ma abbiamo un buon equipaggio che regata su questa barca ormai da molto tempo.”
Domani tutte le divisioni regateranno su percorsi costieri. Le previsioni meteorologiche sono piuttosto incerte, con venti che vanno dal noioso al minaccioso. Qui le regate non saranno mai noiose e anche se a volte saranno snervanti, sarà sempre bellissimo ammirare come gli equipaggi gestiscono queste barche al massimo della loro potenza. Le regate avranno inizio alle 11.30 CEST.