SailBiz a due mesi dall’inizio del Big Blu, primo appuntamento della nautica italiana nel 2010, ha rivolto alcune domande ad Antonio Bruzzone, amministratore delegato di ExpoBlu – seconda parte
SB – Con quali armi sul terreno del marketing e della comunicazione il mondo della nautica che sarà presente al BigBlu intende affrontare un anno difficile come il 2010?
AB – Il Big Blu intende sfruttare pienamente le opportunità che offre la città di Roma attraverso iniziative volte alla valorizzazione del salone stesso.
Basti pensare che la conferenza stampa di presentazione del Big Blu Sea Expo avverrà all’interno del prestigioso complesso dell’ Ara Pacis uno dei monumenti più famosi al mondo del 9 a.C.
La comunicazione sarà uno dei temi centrali del Big Blu Roma Sea Expo 2010 infatti ospiteremo il Premio internazionale “Sea Heritage – Best Communication Campaign” ed il Festival Internazionale della documentaristica, organizzato nell’area Pelagos tra i più importanti eventi nazionali dedicati alla documentaristica di settore la cui direzione Artistica sarà affidata agli autori e produttori Pippo Cappellano e Marina Cappabianca.
Al salone nautico di Roma abbiamo voluto dare grande importanza alla Vela che sarà protagonista, con eventi, personaggi, imbarcazioni e momenti di altissimo valore tecnico insieme alla collaborazione di partner importanti come la Federazione Italiana Vela e la Lega Navale Italiana.
SB – Ci sarà un’evoluzione, dopo la crisi, da parte dell’utente interessato al mercato nautico? Quali sono le nuove esigenze di questo mercato?
AB – Sono convinto che è di fondamentale importanza ascoltare le proposte delle associazioni di settore e rilanciare il mercato della nautica italiana attraverso la costruzione di nuovi posti barca e strutture dedicate al settore.
La sfida è quella di far ripartire la piccola e media nautica, le più colpite dalla crisi, attraverso una veloce rea¬lizzazione di nuovi porti.
È necessario quindi incentivare la costruzione di nuovi posti barca, attraverso la realizzazione di strutture dedicate alla nautica o l’ampliamento di quelle esistenti, invogliando nuovi soggeti ad investire.
Basta tener presente che trentanovemila nuovi posti barca da diporto sono recuperabili nelle strutture mercantili inuti¬lizzate e con il recupero di spazi da attrezzare con pontili galleggianti.
Particolare importanza per la piccola nautica rivestono gli scivoli pubblici per l’alaggio e il tiro a secco delle unità da diporto trasportate a mezzo dei carrelli.
Questi consentirebbero di creare nuove migliaia di posti barca ed attirare tutti quei diportisti neofiti che vediamo girare nei padiglioni del Big Blu.
SB – La globalizzazione della crisi, alla luce anche della crisi del mercato degli Emirati, può essere un ulteriore elemento di difficoltà per le aziende nautiche italiane che spesso hanno avuto come target proprio i mercati arabi? Come la si affronta?
AB – La nautica è per tradizione uno dei fiori all’occhiello del made in Italy e rappresenta una vera e propria ricchezza per il nostro paese.
In questo momento però, con una crisi ancora da su¬perare, è importante riunire tutte le forze e sen¬sibilizzare l’attenzione del mondo politico anche sui problemi della nautica da diporto.
Ciò perché tutti riconoscono l’apporto che questa può dare all’economia del Paese – pensi che fino a un anno fa il contributo al PIL sfiorava i 6 miliardi di euro.
E’ necessario mettere in condizione i potenziali acquirenti di imbarcazioni di usufruire di qualche agevolazione economica.
Il settore delle grandi barche ha risentito meno della crisi mentre trovo che siano i piccoli natanti che devono consentire l’allargamento del mercato.
Condivido quindi il progetto di Ucina di far sviluppare la locazione dei natanti concedendo a questi le age¬volazioni già previste per il charter.
Immagino a forme di boat-sharing, imbarcazioni di dimensioni fino a dieci metri da poter affittare per un periodo a costi ragionevoli.
Un Paese come il nostro che ha oltre tremila chilometri di coste deve avere una politica volta allo sviluppo del mondo della nautica.
SB – Obiettivi del 2010 per il BigBlu?
AB – Nell’ultima edizione Big Blu si è confermato il successo della formula multi-salone dato che nasce per essere una grande rassegna dedicata agli appassionati della nautica e del mare.
Continueremo quindi a puntare anche su aree tematiche che affianchino la nautica in maniera complementare.
Boat Show Roma è il Salone della Nautica da Diporto, al cui interno è possibile trovare, nei diversi padiglioni dedicati, imbarcazioni a motore, accessori, strumentazioni, servizi per la nautica, marine e porti turistici, editoria specializzata.
Maggior spazio espositivo alle imbarcazioni a vela, le scuole, i servizi di charter nautico ed una nuova area dedicata all’abbigliamento tecnico.
L’area Vela avrà la sua area istituzionale con la Federazione Italiana Vela e la presenza delle imbarcazioni di tutte le classi olimpiche.
All’interno del Big Blu si svolgerà la nona edizione di Gommoshow, il Salone del Battello pneumatico e della nautica da diporto con padiglioni espositivi dedicati ai gommoni, ai motori fuoribordo, ai package, agli accessori ed ai carrelli.
Questo importante appuntamento nautico oggi si pone tra i saloni leader al mondo per numero di cantieri e di imbarcazioni pneumatiche esposte con oltre 30.000 i mq espositivi.
Ma non è tutto perché avremo la seconda edizione del World Fishing l’ area dedicata alla pesca sportiva e a tutte le attività connesse dove saranno presenti aziende italiane ed estere.
Tra le novità di questa edizione avremo anche il Festival Internazionale della documentaristica, organizzato da Pelagos tra i più importanti eventi nazionali dedicati alla documentaristica di settore.