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L’Extreme 40 secondo i fratelli Bruni

Dopo la meravigliosa tappa di Trapani degli Extreme 40, Francesco e Gabriele Bruni parlano con SailBiz del futuro di queste imbarcazioni, del loro futuro e della Coppa America. Sebbene nativi di Palermo hanno avuto il tifo del pubblico trapanese tutto per loro e sono convinti che con maggiore programmazione la città sia degna di ospitare sia una tappa di Coppa America che una nuova tappa del circuito Extreme. Francesco ha assistito da spettatore mentre Gabriele detto Ganga è stato il timoniere del team The Trapani The Sailing Seacily.

SailBiz: Velocità, brivido e spettacolo: a prendere la decisione di partecipare alle ESS ha contato più l’esperienza 49er o quella di Coppa America?Gabriele: Sicuramente ha contato di più l’esperienza in 49er, ero allettato dal divertimento. In Coppa America si fa molta fatica e si va piano, sul 49er si lavora comunque, ma si va molto veloce e ci si diverte di più.

SailBiz: Hai vissuto Trapani (terra quasi di casa) con +39Challenge per l’Act nel 2006 e adesso con gli Extreme40: differenze e similitudini nell’interesse del pubblico.
Gabriele: L’Act è stato senza dubbio un evento grandissimo ed ha coinvolto un pubblico sicuramente maggiore che veniva da tutta Italia.  L’ESS ha senza dubbio richiamato a Trapani un pubblico numeroso ma prevalentemente locale. Tuttavia il principale problema di questa tappa credo sia stato il fatto che l’evento è stato confermato solo un mese fa, se il prossimo anno l’evento si ripeterà sono sicuro che avrà un successo maggiore. C’è da dire che sono molto felice che la Provincia di Trapani stia investendo così tanto della vela, abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni per far conoscere lo sport della vela e mostrare al mondo intero la bellezza della nostra terra.
Francesco: La parola Coppa America, anche solo scritta su un volantino, attira il pubblico in modo esponenziale, è il trofeo più antico del mondo e la gente sa cos’è. Però la spettacolarità di queste barche aiuta senza dubbio il ritorno mediatico, è solo una questione di tempo, questo circuito in Italia è praticamente sconosciuto e nonostante tutto le rive di Trapani in questi giorni erano affollatissime. Inoltre sono sicuro che questo circuito assumerà una rilevanza sempre maggiore visto che la prossima Coppa America sarà a bordo dei multiscafi. 
  
SailBiz: Reputi questo scenario uno stadio tale da meritarsi una tappa  della prossima Coppa America con i multiscafi?
Gabriele: Assolutamente si. Trapani è uno dei posti migliori dove ho regatato in vita mia. Lo scenario è meraviglioso, il mare è pulito, c’è sempre brezza, insomma è il luogo migliore che un velista possa desiderare, ma questo non lo dico io, la cosa ormai è riconosciuta a livello internazionale.
Francesco: Trapani è stato uno scenario eccezionale per i monoscafi, e lo è ancora di più per i multiscafi. L’avanporto  di Trapani è perfetto, per consentire al pubblico di ammirare le regate. Trapani inoltre ha dalla sua il fatto che i siciliani sono molto calorosi e il pubblico partecipa con grande passione, inoltre in Sicilia l’ospitalità è un valore molto importante e gli equipaggi si sentono subito a casa. In ultimo non certo d’importanza le condizioni meteo di queste acque sono perfette!

SailBiz: I percorsi degli Extreme 40 li reputi televisivi?
Gabriele: Assolutamente si, li reputo molto televisivi. Il pubblico non esperto di vela capisce quando la barca va via dritta. Comprendere la bolina, quando si osserva una regata dall’esterno, è difficile spesso anche per noi professionisti, figuriamoci per un pubblico digiuno di vela, e in questo circuito le boline sono ridotte al minimo.
Francesco: È ovvio, il primo che arriva vince, inoltre le boline sono ridotte al minimo. A bordo è prevista la presenza di un ospite, chiamato il “quinto uomo” che spesso è un cameraman che può così fare riprese da bordo, sempre molto emozionanti.

SailBiz: Azzurra può essere interessata al circuito multiscafi a prescindere dall’AC? Lo vedresti tuo fratello al timone di uno di questi mostri?
Gabriele: Non sono la persona più adatta a cui fare questa domanda. Non so se Azzurra sia interessata al circuito sui multiscafi, il mio parere, puramente personale, è che non abbia interesse.  Quanto a mio fratello lo vedrei al timone di qualsiasi imbarcazione.
Francesco: quanto ad Azzurra, non sta a me purtroppo decidere le sorti del team. So che il management del team era più orientato verso  una Coppa America sui monoscafi, da quando si è cominciato a parlare di America’s Cup sui multiscafi l’interesse verso il trofeo è andato pian piano scemando, ma non è mai detta l’ultima parola.  Io al timone di un Extreme 40? Perché no! A me sono sempre piaciute le sfide, adoro rimettermi in discussione ripartendo da zero, motivo per cui ho fatto tre campagne olimpiche con tre barche diverse (Laser, 49er e Star). In generale mi ritengo un velista abbastanza poliedrico, e il circuito delle Extreme Sailing Series sarebbe una novità con cui mi confronterei molto volentieri.

SailBiz: Budget, logistica e organizzazione degli Extreme40
Gabriele: sono nuovo del circuito quindi non posso dare delle cifre esatte. Credo che per fare una stagione come si deve, quindi  con allenamenti, shore team ecc. servano 450.000 euro. Se già si la barca ha  a disposizione probabilmente ne bastano 250.000, un prezzo accessibile se si considera che è l’equivalente del costo di una stagione su un IMS.
Francesco: Non ho idea, non conosco abbastanza questo circuito e questa realtà, ma nel complesso mi sembra che il ritorno mediatico valga la spesa.

SailBiz: Ha un futuro questa tua esperienza per la vela italiana? Parteciperai ad altre tappe?
Gabriele: Spero proprio di si, ma ancora non ho una risposta certa. Il mio desiderio è entrare a far parte di un team di Coppa America e visto che ormai siamo entrati nell’era dei catamarani, credo che questo sia il circuito più attivo.
Francesco: ovviamente si. Come dicevo prima adoro le sfide,  gli Extreme 40 e il circuito, che il prossimo anno farà tappa in otto località in giro per il mondo, mi appassionano. Uniscono tecnica e divertimento, speriamo che il team di The Trapani The Sailing Seacily torni anche nel 2011.

 

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