Bruno Troublé, colui che ha inventato la Louis Vuitton Cup nel 1983 e che è stato trai promotori dell’edizione 2007, una delle migliori, conosce l’evento come pochi. Dopo essere stato skipper in ben due edizioni con le sfide francesi nel 1977 e nel 1980, Bruno ha avuto nel 1983 l’idea di migliorare la selezione dei challenger della Coppa proprio con l’ausilio del marchio del lusso, LV. Ma le sabbie mobili create prima tra Ernesto Bertarelli e Larry Ellison e successivamente tra Russell Coutts hanno portato il marchio Louis Vuitton a perdere reputazione, e mentre Bruno ha continuato a lavorare senza sosta per mantenere la magia e la tradizione della Coppa America, oggi dichiara di non riconoscere più quella magia. Il magazine Scuttlebutt lo ha intercettato a Venezia. Qui il suo commento…
“Sono via sulla mia barca a Venezia, godendomi la primavera presso La Serenissima, lontano dalla polemica bollente della Coppa America. Tutte quelle streghe e stregoni che cercano di fare del bene per la Coppa America la stanno invece lentamente uccidendo. Ci sono stati tanti errori negli ultimi due anni! Il Golden Gate Yacht Club, e il loro team Oracle Racing, è fatto di ottimi velisti, ma stano diventando le guardie senza speranza del Mito. Sono riusciti a uccidere lo stile e l’eleganza che ha prevalso per decenni, gli aspetti unici della Coppa America che sono stati il nostro obiettivo principale con Louis Vuitton per 30 anni. Questi uomini hanno scoraggiato i partner di alto livello facendo così porre fine al posizionamento esclusivo della Coppa. Hanno tradito la lunga saga di personaggi incredibili che hanno fatto la Coppa così speciale. Ed ora stanno organizzando un concorso di catamarano monotipo senza stile e anonimi al di là dei circoli di vela. Quello che abbiamo ora è un evento da spiaggia volgare con odore di crema solare e patatine fritte. Questa non è sicuramente la mia Coppa America”.
Forse che queste parole preannunciano l’uscita definitiva del marchio Louis Vuitton dalla Coppa?
Fonte: Scuttlebut