A confermare i dati arriva uno studio, il “Luxury Goods Worldwide Market“.
Lo studio dimostra infatti che il mercato dei beni di lusso ha registrato un calo del 15-20% durante i primi mesi del 2009, 153 miliardi di euro quest’anno contro i 170 dello scorso anno. E purtroppo, cosa ancora più drammatica, non si riesce ancora a vedere la fine di questo tunnel, si prevede infatti un netto calo del 10% per tutto il 2009. Come altri in merito anche questo conferma una certa speranza di ripresa del 7% per la Cina e del 2% in Medio Oriente.
In questo contesto le imprese o comunque i marchi italiani si stima costituiscano oltre il 30% del totale, naturalmente con diversificazioni anche importanti a seconda dei comparti (Per esempio la presenza italiana è maggiore nella nautica da diporto o nelle calzature di lusso e minore nell’orologeria). Si tratta comunque di produzioni ad elevato valore aggiunto e ad alto tasso di esportazione (Oltre l’80% della produzione delle nostre aziende viene collocata sui mercati internazionali).
Il principale mercato per il consumo dei beni di lusso resta l’Europa, seguita da Stati Uniti, Giappone, però in calo dal 2006, e Asia Pacifico. Per l’arredo e il design e l’orologeria-gioielleria mostra forti potenzialità il Medio Oriente.
La Nautica da diporto è il comparto in cui le industrie italiane sono protagoniste assolute dei mercati internazionali con marchi prestigiosi sia nazionali che esteri. La loro quota di mercato a livello globale è di oltre il 40%. Nel 2007 il fatturato complessivo, pari a 14,4 miliardi di euro, ha evidenziato una crescita del 15,3% sul 2006. Particolarmente positivo l’andamento dei natanti a motore (motor luxury yachts) le cui vendite sono aumentate del 15%. Questo segmento, del resto, costituisce il 90% dell’intero mercato mondiale della nautica di lusso. I principali mercati di sbocco sono Stati Uniti ed Europa del Nord, mentre l’Oriente è considerato area emergente.