Quando un evento nazional popolare potrebbe trasformarsi in opportunità commerciali per la località che lo ospita e il comitato di regata si ostina ad obbligare i regatanti ad aspettare in acqua il vento.
Molti amici velisti, in questi giorni impegnati nella regata Pasquavela, una delle regate più belle che apre ufficialmente la stagione velica, ci hanno segnalato che il Comitatato di Regata si è ostinato nella giornata di Pasqua ad obbligare tutti i velisti ad attendere il vento in acqua dalle 10 alle 15 nell’assenza totale di qualsiasi segnale favorevole per lo svolgimento della regata. Ma il Comune di Monte Argentario, che dà l’approvazione allo svolgimento dell’evento, non dovrebbe anche impegnarsi affinché l’evento stesso sia di sostegno all’economia locale? Non avrebbe avuto più senso lasciare i velisti a terra ad attendere il vento in modo tale che i commercianti della zona portuale di Porto Santo Stefano avrebbero usufruito di questa attesa (bar, ristoranti, pizzerie, discount,…)? In un momento di crisi economica in cui l’evento sportivo non è più solo un’occasione di public relation per gli organizzatori, ma di vero traino economico, (particolarmente questo anno che non ci sarà in giugno a Porto Santo Stefano la regata di barche d’epoca) non avrebbe avuto senso sfruttare ogni aspetto di una regata che porta centinaia di potenziali spender (circa 35 imbarcazioni altura e altrettanti J-24)? Anche gli Yacht Club devono cominciare ad avere un approccio marketing nell’organizzazione di regate.