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“La LV World series? Un format tutto da capire…”

(da Cartagena) Vasco Vascotto, 40 anni, triestino, uno dei pilastri della vela mondiale, si è “confidato” a SailBiz durante un break pre-gara (Audi Med Cup 2009) in sala stampa. Il tema è stato il  futuro della “LV World Series”, nuovo format velico in partenza nei prossimi mesi a Nizza (Francia) da un’idea di Bruno Troublé. (nella foto l’immagine dell’isolotto emiratino dove si svolgerà la prossima edizione della Coppa America, format che la LV World Series vuole contrastare).

“La LV World Series è un format tutto da capire. Magari Nizza sarà una prova fantastica, ma vedo difficile che uno sponsor investa su un solo evento. Oggi, in periodo di crisi, gli spender vogliono avere certezze su tutta la linea e i progetti devono essere di medio-lungo periodo per trovare coerenza sotto il profilo economico. L’idea è molto bella, ma è tutta da capire nella sua fattibilità, soprattutto futura” – ha dichiarato il velista triestino Vasco Vascotto, attualmente impegnato su Artemis (52 piedi svedese)  nelle gare dell’ultima tappa dell’Audi Med Cup (Cartagena/Murcia).

“Oltre a ciò bisogna considerare che pochi sanno (soprattutto tra gli sponsor, ndr) che le due barche che intendono mettere a disposizione Mascalzone Latino e Desafio Espanol non sono identiche”, continua Vascotto. A questi livelli i team sono composti da professionisti che puntano a vincere e anche una piccola differenza può modificare il risultato finale in gara. Se il concetto base della LV World Series è quello della barca uguale per entrambi i contendenti in questo caso siamo già borderline. In Nuova Zelanda, per esempio, questo problema non c’era, perchè i due scafi kiwi erano pressochè identici, quindi la competizione in acqua era molto serrata e legata esclusivamente alla bravura dei professionisti scelti dai diversi team”. 

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