Oceano

Transat Jacques Vabre: alle 22 di domenica il colpo di scena

 Non si può partire. Il meteo volge al peggio sulla partenza della Transat Jacques Vabre 2013, e dopo una riunione terminata alle 22 di Domenica la decisione è di rimandare ancora. La forte perturbazione che gravita sul canale della Manica non accenna a diminuire né a spostarsi, e le barche la incontrerebbero poche ore dopo il via. Ma questa volta gli skipper sono un pò sorpresi e un po’ delusi, pur concordando sul fatto che la sicurezza deve avere la priorità.

 

La sera di Domenica, prima che si sappia del secondo rinvio, fra i pontili del porto di Le Havre si respira un’aria strana. 

Un’atmosfera all’apparenza di grande tranquillità: gli equipaggi hanno fatto tutto il necessario, le barche sono a punto, c’è perfino il tempo di dedicarsi qualche ora alla famiglia o allo svago. Ma è solo un modo per sciogliere la tensione prima di dedicare tutte le risorse fisiche e mentali alla partenza della regata.

Anche il meteo sembra voler rispecchiare questa situazione. Dopo una giornata in cui si sono alternati scrosci d’acqua e schiarite, raffiche di vento gelato e perfino la grandine, stasera c’è solo un’aria tesa e costante sui 15 nodi e il cielo è sereno. Ma non sarà così appena mollati gli ormeggi:  gli skipper sanno che per i primi giorni, usciti dalla Manica, dovranno affrontare una o forse due forti depressioni che porteranno mare grosso e disagi. Il vento sarà sempre sostenuto, spesso oltre i trenta e forse quaranta nodi, e soffierà da ovest, quindi proprio in faccia alle loro barche. Saranno giorni in cui non si potrà mollare mai l’attenzione e non ci sarà un minuto per riposarsi.

Il Class 40 “BET1128” di Gaetano Mura e Sam Manuard riposa in banchina con la “pancia” piena: cibo, acqua, gasolio per il generatore, elettronica. I due skipper hanno finito il loro lavoro e si dedicano a una sauna, a una nuotata in piscina, e poi a una cena tranquilla con i familiari. Ci spiega Mura: “Sembra che a poche ore dalla partenza concedersi questi svaghi sia un lusso fuori luogo. Ma non è così: abbiamo bisogno di riposarci. Da domani ci è chiesto di dare il massimo, quindi almeno la sera prima è necessario caricare le batterie. Quelle del corpo e quelle della testa”.

Pochi minuti dopo le 22 arriva la conferma ufficiale del rinvio dello start, a data e ora ancora da stabilire (c’è chi parla addirittura di Giovedì). I commenti sono appunto fra la sorpresa e la delusione. “Quando si arriva così vicini all’ora X, una ulteriore attesa è snervante”, ci dicono a caldo i primi skipper incontrati in banchina.

Un ulteriore impegno, un’altra sfida mentale, quando ancora nulla è iniziato per davvero.

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