Giancarlo Simeoli, velista professionista da appena quarantenne, ma con tanta esperienza in mare, il mare quello vero, il Mare di Tasmania. Infatti Giancarlo è l’unico italiano ad avere alle spalle quattro partecipazioni alla mitica Rolex Sydney-Hobart. Responsabile della sezione velica del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare, Giancarlo in questo racconto dei 3 giorni in mare nell’edizione 2013, lascia sentire tutta l’emozione di una regata cos’ impegnativa. Pubblichiamo il suo racconto con il piacere di chi ama il mare e di chi ha avuto la fortuna di naviagare con Giancarlo. In questo sogno ho creduto da quando “in un mondiale Laser ad Aukland”, circa 20 anni fa, mi capitò di leggere delle notizie sulla regata Sydney to Hobart. Negli anni successivi assieme al costante sviluppo atletico e professionale avuto nelle corpo Militare Aeronautico e alla costante partecipazione in competizioni sportive su differenti imbarcazioni d’altura, ho realizzato il sogno!
Sono stato in Australia al circolo Cruising Yacht Club Australia, unico italiano a questa regata Offshore mitica, a bordo di un imbarcazione tutta australiana e con il difficile compito di festeggiare il 20esimo anno di vita di questa incredibile imbarcazione, una responsabilità perché qui é quasi un monumento nazionale: il Jatson 80 piedi di proprietà di Jim Cooney. Jim che ha voluto la mia collaborazione a bordo, per formare un team che possa competere in oceano e per la mia capacità di supportare tecnicamente vari ruoli tra i 24 velisti imbarcati. La preparazione sportiva e le prove di sicurezza, nelle 3 settimane precedenti alla partenza, sono state molto intense e faticose. Allenamenti notturni e prove per le pratiche per il salvamento a mare sono una parte fondamentale dell’attività richiesta alla partecipazione. Quest’anno è la mia quarta edizione e il podio dello scorso hanno sono stati di stimolo per arrivare alla partenza del 26 dicembre con la strategia giusta al grande salto verso sud.
La partenza è un evento mondiale, con una folla che segue fisicamente la regata per le prime ore in un delirio marino…ma per me, è il momento di massima concentrazione nelle manovre. Non ho distrazioni: la baia stretta , il vento e il rumore sono sufficienti per non capire la lingua urlata da prua a poppa in un dialetto da lupi di mare australiani. Ma comunque il primo giorno passa in una condizione meteo (che da come è finita in queste ultime due edizioni della Regata gemella Rolex di Malta ) direi : ” meteo alla Middle Sea Race” con continui cambi di intensità del vento ma sempre verso la basso”.
Secondo giorno .. Passaggio dello stretto di Bass … Nella seconda parte della regata si attraversa la difficile zona dello stretto sulla punta di Green Cape e successivamente ci affatichiamo nel passarlo rapidamente ( circa 200miglia marine ). Abbiamo avvicinato lo stretto mantenendo una rotta molto vicino alla costa , in modo da sfruttare un precedente avviso meteo ,( che informava di un salto del vento a sinistra ) e per la corrente a favore . Il vento è stato molto clemente circa 20/25 nodi di poppa … Per quella zona di mare significa calma .. Corrente a favore e onda , ci hanno fatto correre per l’intero giorno facendoci vivere un confort a bordo abbastanza gradevole, cucinato e dormito .. Raro per queste latitudini
Solo lo stress di dover affrontare il fronte freddo che sarebbe dovuto arrivare verso le 6pm ci faceva molto preoccupare .. Ma il cambio non si è visto, le previsioni lo rimandano prima di qualche ora alle 9pm ..poi alle 3am e per tutto questo tempo tutti eravamo allerta , pronti ad ogni salto del vento nel cambiare vela e fare una fatica enorme nel vestirsi pesante per poi ricambiare nuovamente con i vestiti leggeri ( qui le condizioni meteo sono particolarmente uniche al mondo, si è investiti da bolle di diverse temperature , l’aria è frizzante/gelida mentre il sole entra dal buco dell’ozono, posizionato proprio sopra la Tasmania con tutta la sua calda energia. A questo punto incontriamo la costa selvaggia della Tasmania. Ile ” Terzo pezzo ” della regata che si sta realizzando con un ottima posizione in classifica , condotta da un equipaggio che navigando senza risparmiarsi , lavora ininterrottamente per le tre teste pensanti della regata … Rispettivamente 23 / 32 /42 Edizioni di Sydney to Hobart sul curriculum . Bill Sykes capitano con 32 edizioni … Un figlio in coppa America e skipper di Brindabella … Bradshaw Kellet Sailing Master con un esperienza sui coppa America e 23 edizioni della Sydney Hobart alle spalle, uno dei miglior esperti della costa est della Tasmania , Lindsay May -navigatore , per lui tutto è condensato nell’essere alla sua 42 partecipazione alla regata , Signore distinto ma capace di piegarsi per asciugare assieme ai più giovani l’acqua che inesorabilmente entra in sentina .
Terzo giorno … Bastava che continuasse così per un’oretta in più e un altra regata sarebbe finita ;( … Pensavamo tutti di aver perso e di non vedere il piccolo spaccato della meravigliosa vita dei mari del sud , ma andava benissimo così ..! Un mese di allenamento !.. Preparazione e tutto quello che potete sapere o immaginare che accade prima di partire per la più avventurosa regata offshore Blu water organizzata dall’azienda Svizzera Rolex ! Stava per concludersi positivamente.
Rolex Sydney to Hobart è stata affidata alla responsabilità di sostenere nel tempo un vincitore alla competizione che prevede: secondo regolamenti di stazza e “international Safety of Life at sea “, di percorrere nel minor tempo possibile, la rotta di 629 miglia nautiche, dalla baia di Sydney , dopo aver lasciato a destra due boe alla distanza di qualche miglio, prima di tuffarsi verso il profondo sud .
Una piccola parentesi la devo fare per complimentarmi con le segreterie dei circoli : CYCA di Sydney e RYCT di Hobart che non sono esattamente organizzate come i circoli velici nel mediterraneo , in un territorio così vasto e dominato dalla natura la popolazione ha imparato nel fare squadra , tutti insieme , sanno aiutarsi ! Pertanto la regata nasce e si fonda da una fraterna amicizia tra i due circoli e tutta la vela australiana .. Organizzando “una seguitissima regata ” . Con un percorso suddiviso in varie tematiche climatiche , una lunghezza che permette di mettere a dura prova anche l’equipaggio più allenato , una organizzazione per la sicurezza organizzata nei minimo dettaglo!
Una regata che tutti i regatanti , quando arrivano a Hobart, raccontano nelle loro incredibili storie di avventure nei mari del sud .. Tra le onde, oppure schiacciate da enormi masse d’acqua che potrebbero facilmente mettervi nella situazione che nessuno vorrebbe avere … “Entrare in acqua ! ” No .. Quello non deve accadere mai !!
Ad aiutarci, ci sta lo splendido Yacht JBW di 60 piedi , la base radio che seguendo la regata permette il monitoraggio radio costante di tutte le imbarcazioni partecipanti . La base per coordinare ,in un eventuale tempesta , la priorità di salvataggio delle 94 barche partecipanti . Una particolare voce esce costantemente e con un tono incredibilmente rassicurante nelle orecchie dei navigatori ( che per regolamento devono rispondere alle chiamate per tutto il corso della regata ) é quella del bravissimo David Kellett . Per chi non lo conosce è il Signore che ha perso le elezioni alla presidenza dell’ISAF in favore del nostro egregio presidente Carlo Croce .
Kellett da il tono a tutta la manifestazione .. Se potete permettervi di vedere delle foto in situazioni meteo incredibili il merito è sopratutto il Suo, costantemente controlla che nessuno sia in pericolo e che la regata si svolga con la seria attenzione alle regole .
Può forse sembrare poco per organizzare un manifestazione di questo livello ? No ! Qui in Australia , lo storico yacht offerto da John Winning..(fa parte di una costante e diffusa abitudine di finanziare con donazioni l’organizzazione di salvamento marittimo australiano ) che purtroppo successivamente alla commuovente scomparsa dei tre membri del suo equipaggio, nella terribile regata del 1998. Ha offerto la disponibilità di organizzare la base per la regata.
Ma ritorniamo a Brindabella lo storico e vittorioso Jatson80 , ormai si trova in ottima posizione nella costa sud est della Tasmania e il percorso prevede il passaggio cruciale attorno al bellissimo monolite denominato: Organ Pile. Questo è un punto molto delicato e difficile è posizionato quasi al limite più a sud della Tasmania nella seconda linea dei vortici dell’emisfero australe e il mare qui picchia duro … Con Una previsione di 30 nodi è facile che si possa trovare anche il doppio … Questo è dovuto anche alla particolare toponomastica della mitica Tasman Island … Dove il vento scontrandosi con le pareti verticali al mare, accelera le folate fredde provenienti da sud , scatenando una barriera naturale al paradisiaco e unico mondo di Storm Bay !
Sul fondo di Storm Bay, in questo fiume lunga circa 20 mg affaccia l’alternativa città di Hobart , con il suo museo “il MONA ” classificato nella top 10, dei più famosi musei al mondo per l’arte contemporanea . Edificato al di sotto delle colline, rimaste inalterate dal tempo in cui venivano percorse a piedi dagli aborigeni e purtroppo prima che gli inglesi li facessero completamente sparire, assieme a tutte le specie di serpenti ..del Tasmanian Bush .
All’alba, mancano finalmente solo qualche miglia per la fine , ma non è il momento migliore, le tre mani e la tormentina non facevano navigare l’imbarcazione in un buon equilibrio … Fino ad allora, Non è certo stata una vacanza ma arrivati qui pure queste vele erano troppe, anche perché avevamo precedentemente voluto mantenere il gennaker ma per ammainarlo… si è arrotolato sullo strallo e abbiamo dovuto tagliare con coltello scotte e drizza , scarrocciando così di qualche miglia in più del percorso previsto, nel profondo Sud del mar di Tasmania. Li Dove il vento soffia libero sulla pinna di delfini e balene che in inverno, è facile avvistare aspettando non più di 15 minuti .
Ammainata anche la randa con la solita lunga e difficile manovra
Issiamo vele da tempesta e Ci prepariamo al peggio … Solo chi ha esperienza e coraggio rimane in pozzetto per manovrare, gli altri: tutti sottocoperta ! ..protetti nel caldo umido e soffocante di una barca sbattuta da onda all’altra .
Mentre al di fuori … La temperatura scende veloce fino a 6 gradi e quel vento ne riduce ancora di più la gradazione … Le onde si fanno subito grandi e violente, mostrando il vero volto di quelle terre. Navighiamo diverse miglia prima di avere un po’ di tregua e virare, ma oramai il vantaggio era perso e vediamo verso costa gli avversari avvicinarsi ..la barca soffre e di bolina non si va avanti se non di pochi metri alla volta.
All’ Entrata del fiordo la situazione migliora molto lentamente , ma è la nostra condizione fisica che inizia a cedere … Sono ormai circa 5 ore che lottiamo con frustrazione per rimanere vicino alla costa , disossati da un mare in ebollizione e mancano ancora 20 miglia. Quando arriviamo all’arrivo …dopo 9 ore in più del dovuto, la linea delimitata dalle boe gialle della Rolex e il Costitution dock di Hobart , ci si scopre sulla prua slanciata di questo robusto maxi yacht , in tutta la sua deludente sensazione del 17 posto in classifica e con il
Metallico stridente contrasto alla vittoria dello scorso anno . Poca amarezza …la ricompensa sta nella gioia della festosa gente che saluta, abbagliata dalla fatica e dalla passione per esser arrivati fino quaggiù , questa é la Sydney to Hobart e il prossimo anno sarà il suo settantesimo 70 anniversario .
Il festival della premiazione avviene in cerimonie distinte in due giorni diversi : la premiazione per la consegna delle coppe e degli orologi Rolex , pubblica e spettacolare. La seconda più intima e alla presenza del governatore della Tasmania dove avviene una delle storiche e più suggestive premiazioni di trofei velici la ” Trophy Presentation”.
Per ultimo, quando avete finito e volete ripartire, ricordatevi di ritirare i razzi che avete consegnato in capitaneria. Che come da particolare legge in Hobart, prevede che: tutte le barche in porto, custodiscano i razzi in una cassetta di sicurezza”.
Vorrei completare questo racconto ringraziando con affetto tutto il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle che ha supportato questa attività in terra australiana e al team della sezione sport acquatici AM che ne ha permesso la realizzazione.
Giancarlo Simeoli
Rumors delle ultime ore danno Giancarlo Simeoli come nuovo navigatore alla Roma x1, addirittura con un Vismara 46.
Vi aggiorneremo nei prossimi giorni. Stay tuned Sailbiz.!!!