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VENDEE GLOBE 2024: DAL BELGIO PER SOGNARE

Nel mondo della vela oceanica, la storia di Denis Van Weynbergh si distingue per la sua combinazione di determinazione, creatività e capacità di superare le difficoltà. Ex CEO di una PMI, Van Weynbergh ha deciso nel 2018 di affrontare una delle sfide più impegnative nello sport: il Vendée Globe, una regata in solitaria intorno al mondo senza assistenza né scali. La sua storia, raccontata durante una recente conferenza stampa, offre una lezione di perseveranza e innovazione che va oltre il mondo della vela.

Il Sogno del Vendée Globe

Il Vendée Globe è noto per essere uno degli eventi sportivi più estremi al mondo, un’impresa che richiede non solo competenze tecniche, ma anche una preparazione fisica e mentale straordinaria. Van Weynbergh, consapevole delle difficoltà, si è lanciato in questo progetto con entusiasmo, acquistando la propria imbarcazione IMOCA e iniziando i preparativi. Tuttavia, la mancanza di un budget adeguato ha presto messo a rischio il suo sogno.

Invece di arrendersi, Van Weynbergh ha deciso di ripensare completamente il suo progetto nel 2020, durante il periodo del confinamento. Ha trasformato la sua avventura in un’iniziativa collaborativa e associativa, basata su valori come la sostenibilità, il riutilizzo dei materiali e la promozione dei circuiti brevi. Questa nuova visione ha dato vita al suo progetto con un approccio innovativo che riflette il desiderio di unire sport, comunità e impatto positivo.


I Primi Anni: Difficoltà e Resilienza

Nel 2021, Denis è tornato al lavoro per sviluppare il suo progetto. Nonostante le risorse limitate, ha trovato supporto in una rete di volontari e collaboratori, inclusi amici conosciuti nella fase iniziale del progetto. Una figura chiave è stata Julien, che è diventato responsabile tecnico e ha contribuito con consigli e attrezzature fondamentali. Tuttavia, le condizioni erano tutt’altro che ideali. Van Weynbergh lavorava spesso da solo, con strumenti minimi, e viveva sulla propria imbarcazione durante i lunghi mesi estivi e autunnali.

Un momento decisivo è arrivato con l’arrivo del primo partner del progetto: una società di tatuaggi chiamata Madame Henri, che ha creduto fin da subito nel valore dell’iniziativa. Questo primo sostegno ha permesso al progetto di iniziare a prendere forma e a crescere gradualmente.


Un Approccio Inclusivo e Sostenibile

Durante la conferenza stampa, Van Weynbergh ha sottolineato uno degli aspetti centrali del suo progetto: il valore dell’inclusività e della sostenibilità. Ha spiegato come il Vendée Globe e la vela oceanica in generale rappresentino un esempio unico di parità e uguaglianza.

In questa disciplina, uomini e donne competono nello stesso ranking, così come skipper con diverse abilità fisiche o con imbarcazioni di varia tipologia. Van Weynbergh ha evidenziato l’importanza di non fare differenze basate sul tipo di barca o sulle risorse economiche disponibili. Pur ammettendo che con un budget maggiore avrebbe potuto competere con un’imbarcazione più avanzata, come un foiler, ha sottolineato che la scelta dell’imbarcazione deve riflettere le competenze dello skipper e non solo le ambizioni.


Le Regate Preparatorie: Transat Jacques Vabre

Nel 2021, Denis ha partecipato alla Transat Jacques Vabre, una regata transatlantica fondamentale per qualificarsi al Vendée Globe. Anche se la sua imbarcazione non era ottimizzata per la competizione, questa esperienza è stata cruciale per accumulare miglia e per acquisire l’esperienza necessaria. Ha descritto questa regata come un’occasione per mettere alla prova sé stesso e il suo progetto, dimostrando che la perseveranza può superare i limiti tecnici.

Sulla sua strada ad un certo punto per coronare il sogno è arrivato il gruppo belga D’Ieteren Group, azienda da quasi 9 miliardi di euro di fatturato, titolare fra gli altri dei brand Moleskine e Belron nota in Italia come Car Glass, il riparatore di vetri di automobili. Da questo momento l’impossibile è diventato possibile e il velista belga nel raccontarlo si commuove.


Identità e Motivazione

Un altro tema chiave del discorso è stato il rapporto di Van Weynbergh con la sua identità. Come belga con radici congolesi, ha riconosciuto di essere una figura unica in uno sport dominato da altre nazionalità. Questo lo ha spinto a riflettere sul significato di rappresentare non solo il Belgio, ma anche una comunità più ampia e diversificata. Tuttavia, ha chiarito che il suo obiettivo non è semplicemente quello di essere un simbolo. Vuole fare molto più che “finire” il Vendée Globe; vuole affrontare sfide personali e superarle con successo.


Lezioni di Resilienza e Innovazione

L’esperienza di Denis Van Weynbergh offre molte lezioni applicabili sia allo sport che alla vita quotidiana:

  1. Adattarsi alle Circostanze: La pandemia del 2020 ha costretto Denis a ripensare il suo progetto da zero. Invece di abbandonare il suo sogno, ha trovato nuovi modi per renderlo realizzabile, dimostrando la capacità di adattarsi alle sfide.
  2. Collaborazione e Comunità: Il Progetto è un esempio di come il supporto della comunità possa trasformare un’iniziativa individuale in un movimento collettivo. Senza un budget significativo, Denis ha costruito il suo team con l’aiuto di volontari e piccoli partner.
  3. Inclusività e Uguaglianza: La vela oceanica rappresenta un esempio di come uno sport possa essere inclusivo e paritario, mettendo al centro la competizione e il rispetto reciproco piuttosto che le differenze.
  4. Determinazione e Passione: Anche di fronte a difficoltà economiche e tecniche, Denis ha continuato a perseguire il suo obiettivo, dimostrando che la passione e la tenacia possono portare a risultati straordinari.

Un Futuro di Opportunità

Con il suo progetto, Denis Van Weynbergh non sta solo partecipando a una regata; sta costruendo un modello di ispirazione per chiunque voglia trasformare un sogno in realtà. La sua storia dimostra che con creatività, resilienza e un forte senso di comunità, anche le sfide più grandi possono essere affrontate con successo.

Mentre si prepara per il Vendée Globe, Denis ci ricorda che il viaggio è spesso più importante della destinazione. Non è solo una questione di vincere o arrivare primi, ma di come affrontiamo le sfide e trasformiamo gli ostacoli in opportunità di crescita. Che sia un’onda da superare o una vela da riparare, ogni passo avanti è una vittoria.

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