Oceano

VOR, una poltrona per due

Sono solo 11 i punti che separano i leader della classifica generale, gli spagnoli di Telefónica dai loro più immediati inseguitori i francesi di Groupama e 17 da CAMPER e PUMA, rispettivamente terzi e quarti sul tabellone. Una situazione che rende ancor più importante ogni singola prova e ogni singolo punto per i quattro team che possono ragionevolmente aspirare non solo a un posto sul podio ma anche alla vittoria finale. Nessuno si aspetta che la battaglia sia qualcosa meno che intensa, quindi, quando i team torneranno in acqua per giocarsi quei punti, sabato 19 per la PORTMIAMI In-Port Race e il giorno successivo, domenica 20, per la partenza della settima tappa, la complessa e cruciale frazione transatlantica verso Lisbona. Mancano ormai solo tre tappe oceaniche e quattro in-port race prima che si possa decidere l’esito della Volvo Ocean Race 2011-12 e, sebbene Team Telefónica mantenga il primato in classifica non vi sono dubbi che la concorrenza sia più che mai agguerrita e pronta a cogliere ogni occasione per scalzare gli spagnoli dal vertice.

Nell’intensa battaglia della sesta tappa gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG hanno messo in fila la seconda vittoria consecutiva e si sono portati a soli due punti da CAMPER with Emirates Team New Zealand. Resistendo alla pressione continua degli inseguitori, PUMA non solo ha colto un risultato importante per il morale, dopo la ben nota disavventura del disalberamento nella prima tappa, ma ha anche confermato di essere in gara, perfettamente rientrato in gioco. “Non aver finito una tappa ci aveva messo in una posizione difficile” ha detto lo skipper Ken Read “Ma ora credo ne siamo usciti. Siamo nella posizione in cui abbiamo sempre puntato a essere, abbastanza spesso sul podio per pensare di vincere il giro. Potremmo essere i candidati meno probabili. Ma potremo cacciare da dietro o guidare la flotta e rendere la vita difficile agli altri team. Ci siamo, ve lo posso garantire.”

Appena qualche giorno dopo essersi riuniti alla flotta in Brasile, al termine di una tappa maratona che è durata più di un mese gli ispano/neozelandesi di CAMPER hanno fatto registrare una prestazione pulita nella tappa verso Miami, forzando su PUMA e provando di essere in grado di battersi allo stesso livello degli altri team, in termini di velocità e tattica. Il loro ritorno dimostra tutta la grinta e la determinazione dell’equipaggio guidato da Chris Nicholson, che non ha mai fatto segreto di puntare al vertice, malgrado sia il solo team fra i primi quattro a non essersi aggiudicato una tappa finora. Nicholson ritiene che la competizione sia ancora aperta, anche se Telefónica ha dominato le prime tre frazioni. “Hanno avuto prestazioni incredibili nelle prime tappe in condizioni che erano perfette per loro.” Lo skipper australiano ha dichiarato che il suo team scalpita per potersi dimostrare nella tappa transatlantica, dove crede che possa “Dare il massimo in condizioni dure dove barche e uomini saranno messi alla prova ancora una volta. Le abbiamo trovate nella tappa 5 e abbiamo avuto dei problemi, ma non penso succederà ancora.”

Nel corso della prima settimana della sesta tappa Groupama si è visto costretto a inseguire, sollevando dubbi sulla tenuta dell’albero di rispetto montato dopo il disalberamento. Tuttavia Franck Cammas e i suoi hanno mostrato ancora una volta il loro atteggiamento “testardo” e sono riusciti a tornare sui leader al passaggio dei Caraibi, recuperando un deficit di più di 100 miglia, sopravanzando Telefónica e chiudendo in terza posizione. “La vittoria finale per noi è possibile, certo, ma anche per PUMA, CAMPER e ovviamente Telefónica,” ha detto Cammas. “Tutto è possibile, dobbiamo navigare meglio di quanto non abbiamo fatto nell’ultima tappa. Dobbiamo ricordarci le cose positive e cercare di rifarle.”

Per contro Telefónica è il team che ha maggiori recriminazioni da fare sulla sesta tappa, gli iberici guidati dallo skipper Iker Martínez hanno ancora un buon vantaggio e, soprattutto, hanno sempre dimostrato di saper recuperare anche nelle situazioni di grande avversità. Telefónica però ha una storia piuttosto altalenante nelle regate costiere, dove ha ottenuto due vittorie su sei in-port race ma ha anche chiuso due volte in ultima piazza. Iker Martínez si è detto conscio del fatto che il team dovrà dimostrarsi all’altezza nella regata di sabato, per ottenere un risultato positivo che li lancerebbe con entusiasmo nella settima tappa il giorno seguente. “Non posso negare che la leg 6 non è andata bene per noi. Ma avrebbe potuto andare anche peggio, avremmo potuto perdere la leadership overall. Sarebbe stato un colpo duro. Siamo in una situazione dove probabilmente vorrebbero essere tutti, ancora al comando con un buon team e un’ottima barca. Abbiamo buonissime chance.”

Avendo perso la possibilità di guadagnare punti a causa dei ben noti incidenti tecnici, Abu Dhabi in quinta piazza e Team Sanya in sesta hanno ormai accettato il fatto che un piazzamento da podio è un obiettivo irraggiungibile per loro. Finora però Abu Dhabi si è comportato molto bene nelle regate costiere, vincendo con agio ad Alicante e nelle acque di casa, e punta a una buona prestazione anche a Miami. “Nelle in-port la velocità pura è meno importante, contano di più la partenza, la tattica e le manovre.” Ha dichiarato lo skipper britannico Ian Walker. “Generalmente siamo stati bravi in queste cose e speriamo in un buon risultato.” Walker ha una storia di successi negli Stati Uniti, avendo vinto la sua prima medaglia d’argento olimpica ad Atlanta, in Georgia, nei giochi del 1996 e dice che anche Miami gli ha sempre portato buona fortuna. “Miami è il mio campo di regata fortunato, ho vinto parecchie regate qui e sono sempre felice di regatarci.”

Secondo lo skipper di Team Sanya Mike Sanderson il team cinese è felicissimo di poter tornare in gara dopo 50 giorni di assenza, quando la barca è stata spedita via cargo dalla Nuova Zelanda a Savannah per riparare i danni seri subiti mentre era in testa nella quinta tappa. “Ho molta voglia di tornare in modalità regata. Ci si sente bene a timonare la barca dopo l’ennesima riparazione. Il trasferimento da Savannah a Miami ci ha regalato condizioni perfette e abbiamo navigato su Sanya Lan con oltre 20 nodi d’aria. Non vedo l’ora di essere sulla linea e di scontrarmi di nuovo con gli altri. Siamo pronti.”

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