Economia

Iniezione di liquidità per Privilege

Il cantiere della Privilege, megaprestito da 100 milioni per rafforzare il cantiere. All’azienda dei megayacht prestito bancario da 100 milioni È stato erogato dai principali istituti nazionali e si aggiunge all’aumento di capitale sociale Progetto interamente «made in Italy» circa 500 i lavoratori impegnati Motori avanti tutta per il cantiere della Privilege Yard, l’azienda che costruisce mega-yacht di lusso autodefinitasi qualche mese fa la «Maranello del mare». Nei giorni scorsi la società civitavecchiese ha infatti ottenuto la fiducia delle più grandi banche italiane incassando un finanziamento di cento milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 75 già investiti dalla spa (proprio lunedì è stato formalizzato l’aumento di capitale da 60 a 75 milioni, interamente versati) e che consentiranno la piena realizzazione dei programmi aziendali. Da Il Messaggero 10.10.2012
Un contributo importante, visto che è stato erogato da istituti del calibro di Unicredit, Banca Intesa, Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano con Banca dell’Etruria come capofila, per di più in un momento decisamente difficile per l’accesso al credito da parte delle imprese. Segno che Privilege viene considerata un’azienda con ottime prospettive di mercato. Del resto la società, nata nel 2008 e affermatasi come una delle aziende leader mondiali nel settore dei megayacht da oltre cento metri di lunghezza, può già vantare numeri considerevoli. Soprattutto dal punto di vista occupazionale, in un città come Civitavecchia alle prese con una crisi lavorativa asfissiante. Nel cantiere della Mattonara, a nord del porto, attualmente lavorano circa 500 persone. Da qualche settimana sono aumentati di 60/70 unità i metalmeccanici impegnati nella costruzione della P430, la maxinave di 127 metri che costituisce la prima commessa della Privilege (ma si sta già lavorando alla seconda, un altro superpanfilo di 136 metri). Poi ci sono ingegneri, architetti, falegnami, verniciatori, elettricisti, arredatori e le altre figure occorrenti per allestire e rifinire imbarcazioni di tali dimensioni.
 
Tutto rigorosamente italiano, anche perché tra uno dei concetti che caratterizzano l’azienda è «all made in Italy», cioè tutto fatto in Italia, garanzia all’estero e in particolare nel settore della cantieristica navale, di qualità e buon gusto. Per quanto riguarda lo yacht in corso di reali77a7ione, i tempi di lavorazione si sono allungati a causa delle modifiche strutturali disposte dall’armatore sia in fase di progettazione che di costruzione. Intanto però i capannoni allestiti alla Mattonara si sono riempiti di materiali che già da qualche mese sono stati portati e in parte montati a bordo della P430. Si tratta di chilometri di tubi e cavi, di centinaia di quadri elettrici, del mobilio per il primo, secondo e terzo ponte, degli arredi e del lotto completo delle attrezzature di lavanderia, dei magazzini frigoriferi e della cucina centrale (la nave ne avrà anche nove periferiche). Un cantiere in piena attività, dunque, chesaba-toscorsoèsta-to visitato dal vice presidente di Confindustria Aurelio Regina a dimostrazione che anche il mondo della grande impresa nazionale guarda con attenzione e interesse a questo segmento di mercato, certamente di nicchia, ma altrettanto certamente molto ricco

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