Economia

La nautica fattore di sviluppo del territorio e non solo

La crisi economica ha colpito duramente anche il settore nautico mondiale, europeo ed italiano. Dopo anni di forte sviluppo il settore mostra chiari segni di rallentamento, dopo il boom degli ultimi dieci anni ci sono segnali di frenata del trend soprattutto a causa della maggiore volatilità della ricchezza americana. La crisi si riflette in particolare sulla piccola nautica, mentre i mega-yacht sono in accelerazione grazie al crescente numero di “nuovi ricchi” in Medio Oriente, Russia ed Asia.
Nonostante tutto le proiezioni dell’Osservatorio puntano alla crescita della nautica mondiale pari a 16,1 miliardi di euro nel 2010. Secondo un recente studio della società Bain & Co., il mercato italiano è cresciuto di più rispetto al resto d’Europa, grazie agli effetti del leasing nautico. Dal 2005 in poi la tendenza di crescita in Italia si è andata stabilizzando intorno al 13,1 % (per quanto concerne il valore) e al 13,8% (per quel che riguarda le unità).
In Europa gli stessi valori hanno evidenziato una crescita rispettivamente del 8,2% e del 2,2%, mentre per quanto riguarda la crescita a livello mondiale il trend è ancora più debole. Negli ultimi anni il mercato nautico ha visto la nascita e l’affermazione di gruppi di caratura internazionale, alcuni di questi italiani come la Ferretti e l’Azimut, che hanno preso il posto e sostituito con il passare del tempo un mercato formato da artigiani con un giro d’affari limitato.
Sempre secondo il rapporto della Bain & Co., la Cina, con 56 nuove marine in costruzione, l’India e la Russia, quest’ultima con 23 marine e 6 Yacht Club, risultano essere i paesi con maggiori potenzialità. Per ciò che concerne il nostro paese, il settore nautico sottolinea, nonostante la crisi economica, la sua importanza con un dato inequivocabile, contribuendo al PIL con 5.248.800.000 euro. Parlare di nautica impone la necessità di disporre di posti barca che in Italia sono stimati in 141.556 fra porti, approdi e punti ormeggio. La Toscana è una delle regioni che investe di più sul mercato nautico disponendo di 20.155 posti barca di cui 10.517 nei porti turistici, 6737 approdi, 2901 punti di ormeggio, vantando posizioni importanti e collocandosi ai primi posti, a livello nazionale, per numero di aziende e fatturato con il 10,6% delle aziende e il 10% degli addetti; venendo subito dopo la Lombardia (25,3% aziende e 24% addetti) e la Liguria (15,2% e 9,7%), seguita dall’ Emilia Romagna che vanta l’8,7% delle aziende e il 15,8% di addetti.

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