Intervista "fuori" dagli schemi di Giovanni Soldini, il più noto navigatore italiano transoceanico, al mensile "Max". Sailbiz.it ha deciso di riproporre alcuni dei passaggi più interessanti di questo servizio giornalistico.
Che cosa non sopporti dell’Italia?
«Un Paese in mano ai vecchi. Ed è il motivo per cui non andrà da nessuna parte. Andrà sempre peggio. Quando qualcosa funziona è un’eccezione, come Marchionne con la Fiat. Che visione vuoi che abbiano di questo mondo prodi e berlusconi? Cosa vuol dire tornare al nucleare? Che senso ha una tecnologia anni Sessanta per risolvere i problemi energetici del 2030? Per carità, non ce l’ho con i vecchi, ma per guidare il Paese in un momento così ci vuole un’altra mano, un’altra capacità di rinnovarsi. Fosse per me farei una legge che impedisce l’eleggibilità a chi ha più di 45 anni».
Sei una bandiera italiana, ti pesa?
«In Italia sto bene, almeno finché si riescono a fare delle cose attraverso gli sponsor. Certo, in Francia è un’altra storia. C’è molta più attenzione alla vela, c’è un movimento molto sviluppato. e infatti sfornano una generazione di velisti dietro l’altra. Qui sei solo. La federazione non so nemmeno cos’è».
Quanto vale il "brand" Soldini?
«Il giro economico è sui 500 mila euro l’anno. Tolte le spese per le strutture e le persone che lavorano con me, diciamo che il mio compenso è pari a quello di un dirigente d’azienda con uno stipendio neanche tanto alto. Sono sempre stato il piccolo imprenditore di me stesso. Ho dovuto inventare il modo di vendermi e di mettere in piedi tutto. Ho avuto come sponsor una multinazionale di articoli per ufficio, la Risco, poi Kodak, Fila e naturalmente Telecom».
Rispetto alle cifre in ballo per la Coppa America non guadagni moltissimo. Hanno mai cercato di coinvolgerti nell’America’s Cup?
«C’è stato qualche approccio, ma non aveva e non avrebbe senso. Se fai la Coppa America devi essere specializzato in un singolo ruolo e per quattro anni devi fare solo quello. Io sono il contrario. Mi piace seguire un programma dall’inizio alla fine, occuparmi di tutto, dal meteo, al telefono satellitare, alle vele, al cibo. e poi cosa avrei potuto fare? il randista? ma va, non scherziamo».cosa vuoi fare da grande, allora?«non lo so. per ora mi piace navigare. cerco di farlo e di divertirmi il più possibile».hai anche quattro figli, piccoli e piccolissimi.«li ho già messi in acqua. se la cavano bene. e poi non è vero che sto sempre in mare, ci sto troppo poco».