Nautica viareggina, crolla l’indotto,a rischio 1.500 posti di lavoro.
LaCgil torna ad accendere i riflettori sulla crisi nel settore della nautica dadiporto. Secondo il segretario Andrea Antonioli, da gennaio potrebbe sparire il30-40% dell’occupazione nelle aziende appaltatrici, pari ad almeno 1.500 postidi lavoro.
Iprimi brutti segnali della crisi, la sospensione di costruzioni navali equalche licenziamento nelle aziende dell’indotto della nautica da diporto, sonogià arrivati a rendere cupo un Natale già problematico. La camera del lavoropaventa infatti che da gennaio possa sparire il 30-40% dell’occupazione nelleaziende appaltatrici, pari ad almeno 1.500 posti di lavoro.
Perquesti motivi i lavoratori del settoreaderiranno per lo sciopero generale del 12 dicembre.
“AViareggio la crisi della nautica è conclamata. Troppe piccole aziendedell’indotto, degli appalti, hanno crediti con i grandi cantieri che al momentonon pagano. Ho appena parlato con un piccolo imprenditore che è in questecondizioni, non riscuote e rischia di fallire. Ha già dovuto licenziare 5lavoratori. In Darsena per ora i licenziamenti si aggirano sulle 50 unità. Mail peggio deve arrivare" questo è stato quello che ha dichiarato ildelegato sindacale.
"Legrandi aziende – prosegue il segretario Cgil – hanno messo tutti in ferie ehanno sospeso la produzione. Le piccole imprese committenti dei cantieri sonoandate subito in crisi ed a gennaio pochi di questi piccoli imprenditorisaranno in grado di ripartire. E la disoccupazione colpirà anche i grandicantieri. Sono stati messi in ferie anche i precari, cioè gli impiegati assuntia tempo determinato dai grandi cantieri. E i segnali sono che alla scadenza icontratti di lavoro non saranno prorogati".
"Sirischiano altre decine di posti di lavoro. Ma il baratro riguarda il settoredegli appalti navali. La Cgil stima che possa saltare il 30% dei posti dilavoro di queste aziende, che rappresentano il grande serbatoio occupazionaledella Darsena, con circa 5 mila addetti, contro appena un migliaio alledipendenze dirette dei cantieri. Questo potrebbe significare, da gennaio, ildramma di 1.500 disoccupati".
Ilsegnale della peggiore crisi della Darsena è già adesso la riduzionegeneralizzata degli straordinari e il blocco della produzione delle barchepiccole.
"Azimutha sospeso alcune linee di produzione – spiega Antonioli -. Tre armatori diPerini hanno sospeso l’avanzamento della costruzione di tre grosse navi, percui anche in quell’azienda la produzione è rallentata. Ma se questi gruppihanno una loro solidità che li mette al riparo dalle peggiori conseguenze,altre aziende della diportistica sono sottocapitalizzate e, senza un nuovomodello di governo del settore, l’economia viareggina rischia veramentemolto".
Staaccadendo questo: nelle linee di produzione sono state sospese barche pronte al50%, al 70%, al 90%. E solo quando una barca al 90% sarà ultimata e cioèpagata, si rimetterà in moto la costruzione di quella ferma al 70%.