Ha fatto sognare gli amanti delle avventure oceaniche; ha portato il nome della sua terra in giro per il mondo; ha avuto un impatto promozionale più forte del calcio, eppure Regione Sardegna che fine hai fatto? Questo il grido di allarme che vuole lanciare Andrea Mura, velista cagliaritano che si appresta ad affrontare la Vendee Globe una regata affascinante. Un grido d’allarme subito raccolto da chi fa vela in Sardegna e non solo: Andrea Mura rompe il silenzio e convoca una conferenza stampa per domani, giovedì 9 luglio (presso la sede di Cagliari della Lega Navale Italiana per spiegare per la prima volta i disagi e i problemi legati al progetto “Vento di Sardegna”, giunto per varie ragioni al suo capolinea. Disagi causati da un appoggio subito accordato, come era accaduto nei 4 anni precedenti, e poi negato da parte della Regione Sardegna. “Sono partito per la Route du Rhum dello scorso novembre con la morte del cuore – spiega Mura – la Regione mi aveva garantito i 300 mila euro necessari salvo poi fare dietrofront”. Dietro il diniego un quadro normativo certamente mutato, con la conseguenza però di prosciugare in modo definitivo le risorse del velista.
Velista ora impegnato (grazie ad un pool di finanziatori privati che lo hanno sostenuto nella costruzione della nuova barca…ma ora servono i fondi per dare corso all’impresa) in un progetto ancora più grande: il giro del mondo in solitario senza scalo e senza assistenza, la Vendée Globe, in partenza a novembre 2016 dalla Bretagna. “In realtà – aggiunge Mura – il progetto agonistico è molto più complesso e articolato. Si parte a ottobre 2015 con la prima regata transoceanica, la Transat Jacques Vabre. E poi via via 4 anni in giro per i mari del pianeta, con tutte le principali sfide del circuito IMOCA”.
Si, l’IMOCA, la nuova imbarcazione ormai ultimata ai cantieri Persico Marine di Nembro su cui Andrea Mura gareggerà. Su cui la Regione Sardegna potrebbe non “imbarcarsi”.
“Sarebbe un vero peccato – conclude Mura – il programma sportivo che abbiamo costruito toccherà picchi di audience paragonabili ai Mondiali di Calcio. Solo la Vendée Globe vede due milioni di persone alla partenza, 300 milioni di pagine viste in 3 mesi di gara, quasi 800 ore di copertura televisiva, di cui 85 in diretta, un controvalore mediatico di oltre 200 milioni di euro. Ma questa è solo una delle gare a cui parteciperei…”
Mura ci spera ancora, ed è per questo che, insieme ad altre istituzioni del mondo velico isolano, ha convocato questa conferenza stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della vela, uno sport che in Italia viene purtroppo ancora qualificato come “minore”.