Gli obiettivi della nuova proprietà guidata da Giovanni Costantino Vernissage e mostra inedita a Portofino con Giugiaro per il Nadara 43
Si può realizzare motoryacht all’avanguardia e non andare al Salone di Genova? Si può per Tecnomar, cantiere che da gennaio ha cambiato proprietà. La guida è ora di Giovanni Costantino, top manager con esperienze in altri settori, che punta a raddoppiare il fatturato nel giro di tre anni, passando dai 40 milioni del 2008 (in cui ha celebrato i primi 20 anni di attività) agli 80 previsti per il 2011. Le armi vincenti? L’estrema customizzazione, la qualità del prodotto e un marketing fuori dal comune per il settore nautico: niente Saloni (come detto all’inizio) e largo a eventi originali.
Per esempio, il Nadara 43 – barca dell’anno per il cantiere viareggino – è stata presentata ai primi di giugno a Portofino con la partecipazione di Giorgetto Giugiaro che ha allestito per l’occasione una mostra inedita di «Ritratti e pitture giovanili» che ha sorpreso positivamente gli ospiti. «A noi piace molto creare interesse intorno ai nostri yacht in questo modo – spiega Valerio Muraro, direttore ricerca e sviluppo di Tecnomar – non a caso siamo un team giovane, con una grande apertura verso il mondo esterno. Lo testimonia la collaborazione con personaggi come Giugiaro e la voglia di comunicare sempre in modo differente: tra l’altro stiamo lavorando a un nuovo evento in dicembre». La nuova gestione, in effetti, è partita con una rivoluzione stilistica, assecondando i desideri della clientela storica. «Ci hanno chiesto barche più grandi, esclusive e che si notino per il design – continua Muraro – così noi abbiamo alzato il tiro, aumentando il grado di personalizzazione che ormai è vicino al 95% e soprattutto impegnandoci sullo stile. Sinora gli yacht Tecnomar si distinguevano solo per le alte performance e la marinità, oggi possono vantare un alto tasso di innovazione».
Il Nadara 43 è l’espressione del nuovo corso: un «tre ponti» planante, interamente costruito in vetroresina: 43 metri di eleganza spinti a 30 nodi da due motori con 3.650 cv di potenza. «Trovo che il nome dato dall’armatore – Villa sul Mare – sia perfetto per la barca. Le vetrate garantiscono un panorama unico dall’interno e al tempo stesso assicurano una luminosità incredibile negli ambienti che possono ospitare sino a 14 persone», continua il designer. Bella in ogni elemento, Nadara 43 fa toccare il cielo con un dito nella suite amatoriale, posta nell’upper deck a tutto baglio: la vista è impagabile grazie anche alla terrazza privata con area dining. Non è un caso che dopo averla mostrata, il cantiere viareggino ha ricevuto subito un ordine per un Nadara 45, sostanzialmente simile e solo con due metri di lunghezza in più, che verrà consegnata in dicembre. Cosa bolle in pentola? «Moltissimo. Abbiamo voglia di lavorare sui Velvet, i nostri famosi open: il 27 e il 36 non bastano più. Così progettiamo un 40 e un 43, pensando già a un Nadara 50 metri in futuro. Nel 2010 vareremo invece il 34 metri dislocante e in progetto un 37 metri dislocante in cui ci sarà la mano di Giugiaro e una navetta, World Around, con serbatoi capaci di far percorrere 4mila miglia senza rifornimento».
Tutto sempre rispettando la customizzazione: dai tessuti agli arredi, dalle finiture all’equipaggiamento si lavora secondo i gusti e le richieste dell’armatore. Con una visione generale che dovrebbe far parlare molto del cantiere viareggino nei prossimi anni. «In definitiva, siamo impegnati sul restyling di tutte le gamme, dalle linee principali sino ai dettagli interni. Tecnomar ha un nuovo modo di vedere gli yacht, fermo restando che non inseguiamo follie o forzature. Solo i grandissimi designer possono rischiare, noi dobbiamo costruire barche belle, sicure e veloci: e già questo non è un lavoro facile».
Fonte: Il Giornale.it