Artemis ancora imbattuto, grande battaglia alle sue spalle. Dopo le intense emozioni di ieri, oggi i 10 equipaggi del Louis Vuitton Trophy hanno continuato le regate in programma nel Round Robin. Il Louis Vuitton Trophy La Maddalena è arrivato al suo quinto giorno, con la Sardegna che finalmente è diventata l’isola del vento, con un programma ricco di scontri tra grandi campioni che non si risparmiano negli scontri che ogni giorno animano l’arcipelago de La Maddalena. Mentre lo shore team (la squadra che si dedica alle operazioni di terra) lavora alle barche danneggiate ieri nell’incontro tra Azzurra e Aleph, penalizzato per un totale di quattro punti per quanto successo, in acqua il Comitato presieduto da Peter “Luigi” Reggio ha lavorato come al solito per rispettare il programma.
Al mattino, prima regata, è sceso in acqua l’equipaggio di Mascalzone Latino Audi Team per incontrare il sindacato russo Synergy, idea di un gruppo di imprenditori con interessi internazionali affidato al sanguigno timoniere polacco Karol Jablonski. Synergy è partito meglio e ha condotto per gran parte della regata. I fatti decisivi sono accaduti nell’ultima poppa: Gavin Brady riesce a girare la boa di bolina proprio dietro i russi, con una manciata di secondi di ritardo e poi comincia il suo attacco. Li pressa da vicino, resta all’interno nella strambata e poi riesce a “rollarli” – come si dice in gergo – per definire il sorpasso. In quel momento Jablonski si innervosisce e quando gli italiani sono già oltre, liberi di scegliere la loro rotta, cerca di portarli all’orza. Il risultato sono due penalità, una per l’infrazione e l’altra per aver reagito male nei confronti degli Umpire, gli arbitri in acqua, quando ha visto alzare la bandiera di penalità. Capita.
Racconta Alberto Barovier aiuto prodiere su Mascalzone Latino: “Oggi scirocco a 15 nodi, e con questo nuovo vento abbiamo provato anche nuove emozioni nella regata contro Synergy. Abbiamo tenuto il contatto con l’equipaggio russo per tutta la regata e nella seconda poppa siamo riusciti a coprirlo e rollarlo, scatenando la sua aggressività che lo ha portato a subire ben due penalità. Un altro punto molto importante per noi”.
Per la barca italiana il programma non prevedeva altre regate mentre i russi sono rimasti restare in barca per affrontare Emirates Team New Zealand. Synergy al mattino era imbattuta, al pomeriggio deve incassare due sconfitte: Dean Barker e il suo equipaggio non perdonano, non lasciano spazio a Karol e compagnia non ostante un grande recupero nell’ultima poppa che li porta a tagliare la linea di arrivo con soli quattro secondi di ritardo.
Terzo match del giorno quello tra BMW Oracle e All4One, dove gli americani sono finalmente protagonisti e conquistano la loro prima vittoria dopo un avvio non facile. Incontro combattuto, vivace, con l’equipaggio franco tedesco sempre vicino e autore di una partenza migliore di quella espressa da James Spithill, che però ha ritrovato la sua mano felice lungo la bolina dove ha superato gli avversari rimanendo poi al comando fino alla fine.
Il quarto match della giornata era molto importante per i colori italiani: Luna Rossa contro Artemis, il leader della classifica, imbattuto dall’inizio del Trophy. Per Ed Baird e Torben Grael un incontro importante. Purtroppo si gioca tutto nella partenza: Artemis riesce a rallentare Luna Rossa mentre le due barche sono in anticipo sulla linea e a partire più veloce mettendosi in una posizione di controllo. Per Luna Rossa è un lungo inseguimento che dura tutta la regata. Nella prima bolina la barca italiana è incisiva, resta vicino all’avversario, ma poi non riesce più a tenere aperta la regata e lascia il via libera alla quarta vittoria, su quattro regate, per gli svedesi.
Oggi sono in programma altri due match importanti per i colori italiani: Azzurra vs Emirates Team New Zealand e Luna Rossa vs Artemis. Più tardi aggiorneremo i risultati.
Nel cuore del villaggio, in uno dei grandi ex magazzini è stata allestita la mostra di Fabrizio Plessi, voluta da Louis Vuitton, è una mostra che stupisce: sono dodici barche, dodici mari, dodici storie che ne declinano una. Il titolo è “Mari Verticali” e sono questo: sculture degli elementi primari, immobili e in fuga, in una stratificazione di spazi e di luoghi condensati nel buio relativo della grande sala che le ospita, soffusa di un’aerea luce azzurrina che rimanda al cielo e all’aria. Tutte sono altrettanti miracoli di ingegneria statica e dinamica che, come sottolinea il maestro, si reggono su equilibri di forze degne della tecnologia aeronautica. Plessi torna sui suoi passi in una ricerca da Prometeo, riproponendo il capolavoro esposto ad Hannover nel 2000 e presente anche alla Biennale di Venezia del 2005, collocata in laguna davanti all’ingresso principale ai Giardini del Castello. Ha allestito alla Maddalena una proposta perfettamente in tema con lo spirito che anima il Louis Vuitton Trophy: l’acqua come conquista e ritorno, la barca come alibi e mezzo. La sottile magia geometrica alterna alchimie visive che mutano ad ogni movimento del visitatore: ora le forme sono il “taglio trasversale” delle barche in bolina, ora si impennano sul colmo dell’onda imprigionando il mare come fosse liquido amniotico e liberandolo, “partorendolo” al suo destino.