«Vincere un premio così è un’emozione fortissima perché premia la mia voglia di provare e cambiare e perché premia uno sforzo psico fisico notevole. Durante la Route du Rhum – ha ricordato Mura – sono stato da solo in mare per 19 giorni. Durante questa traversata oceanica ho vissuto momenti difficili, per il mare e per lo stress; talvolta la fatica ti attanaglia, ma quando ero stanco non potevo permettermi di addormentarmi, per il rischio di finire in acqua o scuffiare. In tali condizioni, rifletti molto e quando torni a terra apprezzi maggiormente le piccole cose di tutti i giorni ma soprattutto il dono della vita: è stata una bella impresa. Questa sera con me ci sono tanti bravi atleti, ognuno dei quali ha vissuto una grande stagione e con i quali condivido idealmente il premio».
Hanno condiviso realmente il premio, invece, Giovanni Coccoluto iridato nel Laser Radial Youth e terzo allo Youth Sailing ISAF World Championship, Veronica Fanciulli, argento ai giochi olimpici giovanili di Singapore e bronzo al Mondiale Youth Under 17 nella tavola a vela Techno 293, e oro al campionato italiano assoluto e al Mondiale Under 17 sull’RS-X, e Francesco Marrai, argento mondiale e oro europeo juniores, e Campione Italiano assoluto e juniores nel Laser Standard, ai quali è andato, “ex aequo”, il “Velista Under 25 Carlo Marincovich – Trofeo Istituto Credito Sportivo”, consegnato da Maria Lucia Candida, direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo, e dalla signora Patrizia Marincovich.
“Chi se lo aspettava!”, è stato il commento dei tre ragazzi, che hanno detto di sperare di tornare un giorno come finalisti del premio “maggiore” e imitare i velisti ai quali si sono ispirati per la loro carriera sportiva.
Tra i “giovani” di belle speranze presenti al Velista c’era anche Andrea Lo Cicero, 35enne giocatore della Nazionale di rugby, che ha annunciato di voler tentare l’avventura nella vela, puntando a un’esperienza olimpica nei Giochi di Rio de Janeiro 2016.
«La vela mi piace – ha spiegato Lo Cicero – e credo possa darmi la possibilità di continuare a stare nel mondo dello sport agonistico. Seguo regolarmente le regate più importanti, vado sulla Star e conosco molti velisti, tra i quali Francesco De Angelis. Con Luna Rossa ho fatto anche alcuni allenamenti a Trapani e Valencia».
«Andrea ha quei valori di semplicità e umiltà – ha dichiarato Carlo Croce, presidente della Federvela – che sono la migliore strada per entrare bene nel mondo della vela. Mi fa molto piacere che voglia cimentarsi in questo sport». «Ha solo un difetto – ha continuato scherzando – non ha il fisico».
Il titolo di “Barca dell’Anno – Marina di Loano”, consegnato da Nicola Fallica, vicepresidente della Marina di Loano, è andato a “CHESTRESS 2”, il J-133 dell’armatore Giancarlo Ghislanzoni trionfatore nella prima edizione del Campionato Italiano Offshore.
«La vela mi da la possibilità di vivere le emozioni dello sport con familiari e amici – ha raccontato Ghislanzoni – il gruppo, lo stare bene assieme, è la nostra filosofia e se vengono questi risultati, ne vale davvero la pena».
Il “Progettista dell’Anno – Feudi di San Gregorio”, infine, è andato a Luca Devoti, medaglia d’argento ai Giochi di Sydney 2000 nel Finn, oggi impegnato nell’ideazione di imbarcazioni. Il progettista veronese ha vinto per il progetto della deriva singola “DEVOTI – ONE”. La Giuria lo ho giudicato uno dei progetti più innovativi apparsi negli ultimi anni.
«Della vela – ha spiegato Devoti – ho voluto provare tutto. Ho regatato, ho allenato i giovani e mi sono dedicato alla progettazione. Ricevere questo premio è come vivere una seconda giovinezza, avere nuovi stimoli per il futuro».