Seondo Knut Frostad CEO della Volvo Ocean Race, che ha partecipato quattro volte alla regata, in due casi com skipper: “Queste sono fra le condizioni peggiori che si possano incontrare, ma gli equipaggi e i loro shore team sono ben preparati per certi incidenti e sono certo che lavoreranno senza sosta per riprendere la regata il prima possibile.” I quattro scafi ancora in regata nelle prossime ore approcceranno Giibilterra per poter finalmente uscire in Atlantico. Le condizioni del tempo dovrebbero concedere un po’ di sollievo ai team, come confermato dal meteorologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante che prevede che un sistema di alta pressione ad ovest di Gibilterra comporterà una diminuzione del vento, che scenderà intorno ai 15 nodi nello stretto, per poi diminuire ancora fino a 10 nodi. Tuttavia I team dovranno fare I conti con una corrente contraria di due nodi per attraversare il collo di bottiglai naturale e uscire dal Mediterraneo, cosa che è prevista intorno alle 20.
Secondo Infante la flotta potrebbe dividersi in due una volta raggiunto l’Atlantico, seguendo opzioni diverse alla ricerca di arie più intense a sud, mentre altri potrebbero andare a cercare un’area di bassa pressione a ovest. “Se ci sarà questa divisione, alcuni a sud e altri a ovest, dovremo aspettare 48 ore per vedere chi avrà fatto la scelta giusta.”
Estratti dalla conferenza stampa di Ian Walker ad Alicante.
“E’ successo quando avevamo 30 di vento nel naso, con raffiche a 34. Il mare era corto con onde sui tre metri. Avevamo appena cambiato la vela di prua, issandone una più piccola. Poi è arrivata un’onda più ripida delle altre e siamo caduti nel cavo. E’ difficile descrivere lo stato del mare nell’oscurita’ ma sicuramente l’onda dalla quale siamo caduti era molto ripida. L’albero si e’ rotto in tre pezzi. Abbiamo cominciato subito a recuperarlo ma in principio non e’ stato facile perchè il rischio era che l’albero potesse danneggiare lo scafo. Contiamo di poter valutare i danni quando la barca sarà fuori dall’acqua. Per ora non sappiamo quali siano state le cause del disalberamento, le stiamo analizzando. Per sapere se potremo continuare la nostra regata, credo che dovremo aspettare e vedere cosa succede nelle prossime 36 ore. Nella Volvo Ocean Race possono accadere molte cose e penso sia troppo presto per dare giudizi definitivi, credo che possiamo ancora vincere”.
Queste, invece, il racconto di Mike Sanderson, skipper di Team Sanya nel suo blog di oggi:
“Eravamo quasi fuori dalla parte peggiore del vento forte, quando è successo il disastro. Navigavamo bene, di bolina con circa 35 nodi, verso le nove di questa mattina. All’improvviso la barca si è ingavonata e ci siamo resi conto che c’era qualcosa che non andava. Abbiamo ridotto immediatamente la velocità, abbiamo fatto uscire tutto l’equipaggio e fatto loro indossare i salvagente. Poi abbiamo cominciato a togliere acqua e ci siamo messi in rotta per la terra. Le paratie stagne stanno facendo il loro lavoro, le pompe sono in azione per pompare fuori l’acqua, abbiamo dato due mani di terzaroli alla randa. Per ora non sappiamo quanto sia serio il danno, si vede una falla nella parte sinistra dello scafo e il tessuto di carbonio, quindi la cosa sembra grave. Il mio equipaggio sta facendo un ottimo lavoro, sono riusciti a rimanere positivi e stanno mettendocela tutta anche se la delusione nei loro occhi è forte. Ma non ci arrenderemo…”