Che cos’è la barca a vela? Per alcuni è l’essenza dell’andar per mare. Ma è così semplice una vacanza in barca a vela? O nasconde trucchi e tranelli invisibili ai meno esperti? Sailing & Travel propone la prima parte del vademecum dedicato alle vacanze in barca, per organizzare tutto prima di partire
Dove andare
Se i problemi della barca non vi fermano, è tempo allora di scegliere la destinazione. Nei mesi di luglio e agosto, tutto il Mediterraneo può offrire splendidi scenari per le vostre vacanze in barca, Italia in testa: l’Arcipelago della Maddalena (leggi l’itinerario), la Sicilia (leggi l’itinerario), le Isole Pontine e l’Arcipelago Toscano sono veri e propri paradisi da vivere in barca. Ma in Italia, come in Spagna, il problema può essere rappresentato, ad agosto, dalla ressa presente in ogni singola rada: la magia della vela, sparirebbe in fretta. Meglio allora puntare verso la Grecia e le Cicladi
Ma quanto si spende?
L’idea che la vacanza in barca sia un lusso difficile da concedersi è ormai obsoleta. Per una settimana in Italia, su una barca di circa 11 metri, si può spendere in bareboat (ovvero senza skipper) dai 2.200 ai 2.500 €, circa 300 € a persona. Cifra più che abbordabile e non lontana dagli affitti per una casa vista mare in qualunque parte d’Italia. Le cifre si abbassano se si sceglie la Croazia. Molti sono poi gli optional solitamente offerti dalle società di charter al momento del noleggio. Fra gli extra proposti, spicca ovviamente lo skipper: se non avete la patente nautica, o se comunque preferite avere al timone un esperto del luogo, beh, allora questo è quello che fa per voi. Il costo della vacanza lievita però notevolmente, con cifre che si aggirano attorno ai 150 € al giorno. Non si può rifiutare, invece, la pulizia finale (dagli 80 ai 100 €).
In collaborazione con Sailing&Travel