Nei giorni scorsi il più importante quotidiano neozelandese, NEW ZEALAND HERALD ha tratto le somme degli effetti del nuovo protocollo della 35°edizione della Coppa America, dove l’unica vera novità, oltre agli AC62 è l’esclusione dell’ISAF dalla giuria internazionale dell’evento. In questo modo Russell Coutts avrebbe reso ancor più blindata la conquista della Coppa ad opera dei challengers. Nel pezzo il bravo giornalista Paul Lewis ricorda di quanto fu scritto nel 2007 quando Ernesto Bertarelli, a capo di Alinghi, presentò il protocollo e dell’irriducibile guerra che Coutts riuscì ad organizzare pur di bloccare l’evento e portarlo in tribunale. Pochi ricordano che Bertarelli mise in panchina Coutts, dopo la conquista della Coppa ad Auckland nel 2003 e il tirbunale fu la vendetta del kiwi. Lewis ricorda che comunque quell’evento portò nelle casse di Team New Zealand ben 12,2 milioni di dollari. Ora come direbbe Cino Ricci, da sempre la Coppa America è figlia di regole che rigidamente vengono imposte dal Defender per ostacolare i challengers, quindi sinceramente non vediamo nulla di nuovo. Quello che probabilmente è una novità pesante è l’esclusione dell’ISAF dalla Giuria Internazionale, proprio dopo averla voluta nel 2013. Questo imbarazzo potrebbe determinare risentimento da parte dell’ISAF che potrebbe (ma sono solo ipotesi) portare a delle restrizioni per i velisti olimpionici che nel 2016 regateranno a Rio, quando la Coppa sarà, non si sa dove, nel 2017.
A questo si aggiunge che voci sempre più insistenti danno la Louis Vuitton intenzionata ad uscire dalla Coppa America, per progettare un evento tutto suo, magari proprio in collaborazione con i neozelandesi. Già nel 2009-2010, in attesa di avere informazioni dal Tribunale di New York (dove la Coppa si è arenata per ben 3 anni) il famoso brand del lusso aveva organizzato ad Auckland la Louis Vuitton Series. Un nuovo evento sarebbe più economico, più giusto e più accessibile secondo Lewis. Ricordiamo che il legame tra Loius Vuitton e la vela rappresenta la sponsorizzazione più duratura della storia sportiva internazionale.
Coppa bagnata, coppa fortunata?