Per onorare la memoria di uno dei suoi fondatori, il grande giornalista del mare, scomparso nel novembre 2008, Aspronadi (Associazione Progettisti Nautica da Diporto) ha istituito il Premio giornalistico “Marincovich”.
Aspronadi è stata, infatti, ideata e “materializzata” nel 1972 da Carlo Marincovich e Antonio Soccol.
Il premio si svilupperà in tre sezioni:
- cultura del mare,
- navigazione a vela
- navigazione a motore
proprio per ricordare tutta l’attività giornalistica di Marincovich che ha descritto i grandi protagonisti (da Alain Bombard a Ambrogio Fogar, da Giovanni Soldini a Gerard d’Aboville), ha raccontato le Olimpiadi della Vela (sin dal 1960), l’America’s Cup (da “Azzurra” ai giorni nostri) e innumerevoli altre competizioni veliche e ha collaborato alla realizzazione, nel 1962, della Viareggio-Bastia-Viareggio, la prima gara offshore italiana.
Oltre che scrivere di mare, Marincovich ne è stato anche protagonista: in vela nella classe Finn (negli anni Sessanta ) e come co-pilota di una prova del campionato del mondo offshore (Trofeo Napoli 1972 ) sullo scafo dell’americano Bobby Rautbord che, proprio quell’anno, avrebbe vinto il titolo iridato. La Giuria del Premio, presieduta da Ezio Mauro, direttore di “la Repubblica” dove Marincovich ha lavorato per circa trenta anni, è composta da Patrizia Melani Marincovich e dai Presidenti e Segretari Generali di Aspronadi che hanno retto le sorti dell’Associazione dal 1973 a oggi.
I premi saranno: “oggetti, parti e componenti originali di imbarcazioni che hanno fatto la storia e la cronaca moderna del design e dell’andar per mare”. Vincenzo Onorato ha messo a disposizione la ruota del timone di “Mascalzone Latino”, Lino di Biase le eliche dello scafo che stabilito il record nella Viareggio-Bastia-Viareggio eccetera.
Biografia
Carlo Marincovich nasce a Pescara il 27 agosto 1935.
Ha la sua prima esperienza in barca a 13 anni; dopo la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza (Università La Sapienza di Roma) che abbandona dopo aver sostenuto tutti gli esami, prima della discussione della tesi in “Diritto della Navigazione”.
Inizia l’attività velica nel 1950 sulla classe Jole Olimpica e cresce nella classe Finn all’Hannibal di Monfalcone, la scuola dei grandi fratelli Pelaschier.
Comincia a scrivere di temi nautici nel 1958 per i mensili “Vela e Motore” e “Italia sul Mare”; nel 1960 per il quotidiano “Il Tempo” segue da Napoli le regate veliche delle Olimpiadi di Roma.
Nel 1961, con Mario Sonnino Sorisio fonda la rivista “Nautica” di cui è vice direttore, quindi nel 1969, con Claudio Nobis e Fabrizio Ricci diventa editore e direttore del mensile “Forza 7”.
Nel 1972 partecipa alla gara del Mondiale offshore “Trofeo di Napoli”, come “navigatore” del pilota americano Bobby Rautbord che proprio quell’anno vince il titolo di Campione del Mondo.
Nel 1973 insieme ad Antonio Soccol costituisce ASPRONADI, l’Associazione dei Progettisti della Nautica da Diporto
Nel 1979 passa alla redazione sportiva del quotidiano “la Repubblica” dove scrive principalmente di Formula 1 (per 25 anni sui circuiti di tutto il mondo, dai momenti bui ai trionfi della Ferrari) e di grandi eventi sia velici (America’s Cup, Regate internazionali, personaggi…) che motoristici (Camel Trophy, Parigi-Dakar, Mondiale Rally…) ma occasionalmente copre anche altri argomenti di sport, di cronaca, di economia e di esteri.
La sua grande passione è la vela che racconta con semplicità e competenza rendendo questo sport tecnico comprensibile a tutti. Un altro amore, che condivide con la moglie Patrizia, è quello per i suoi gatti ai quali però non ha mai dedicato una riga e questo è un vero peccato!
Molte le collaborazioni tra le quali Radio Rai, RTI, Ansa, “Espresso”, “Panorama”, “Autosprint”, “Sesto Continente”, “Mare 2000”…
Muore all’improvviso il 18 novembre 2008 a 73 anni. Il suo stile, la sua ironia, la sua preparazione e la sua semplicità di scrittura sono stati e rimarranno un esempio per le giovani generazioni di giornalisti sportivi e non solo.