Un team che parte da lontano per vincere la Middle Sea Race, precisamente parte dal Marina di Loano. Infatti i vincitori della Middle Sea Race 2013 è costituito da membri dello Yacht Club Marina di Loano e B2, che ha vinto in IRC Overall, è la barca portacolori. L’armatore Michele Galli è socio del Club e a bordo c’è anche Giorgio Benussi (commodoro del Club), oltre ovviamente a Francesco de Angelis, Lorenzo Mazza, Michele Cannoni, Michele Grassi, Paolo Bassani, Nacho Postigo, Hajme Arbones, Lorenzo Bodini, Marco Cuglianich e Romolo Ranieri. Per il secondo anno consecutivo la folla di spettatori ha potuto ammirare la partenza di una flotta da record, che da Malta ha percorso un giro di 606 miglia nautiche intorno alla Sicilia in senso antiorario. Quest’anno sulla linea del via si sono presentate 99 imbarcazioni provenienti da 19 paesi, molte più delle 82 nel 2012 – una notevole crescita per la manifestazione organizzata dal Royal Malta Yacht Club e sponsorizzata da Rolex sin dal 2002.
I motivi di questo costante successo sono chiari: un percorso bellissimo, tatticamente impegnativo e panoramico in egual misura, grande livello agonistico di tutta la flotta e, soprattutto, fiero spirito sportivo e forte cameratismo. La regata del 2013 è stata caratterizzata da venti leggeri, che hanno richiesto molta pazienza e perseveranza. Il Maxi tedesco Morning Glory condotto da Kristina Plattner ha conquistato gli onori di linea come yacht più veloce, mentre il Rolex Middle Sea Race Trophy per il vincitore assoluto è stato assegnato all’italiana B2.
B2 trionfa
Il TP52 B2 di Michele Galli ha posto fine a una pausa di otto anni dall’ultima vittoria italiana della Rolex Middle Sea Race. In quell’occasione fu il Farr 70 Atalanta II di Carlo Puri Negri a vincere i due premi principali della regata.
B2 è arrivata a Malta con obiettivi ben precisi, come ha spiegato il navigatore spagnolo Nacho Postigo poco prima della regata. “Questa una barca ha un’ottima chance, poiché si comporta bene sia con vento leggero sia con brezze più forti.” Quasi esattamente tre giorni dopo la partenza, B2 è stata l’ottava barca a finire la regata. Un’impresa notevole con cui ha conquistato il vertice della classifica in tempo compensato. Il resto della flotta, rallentato da un vento calante, non aveva alcuna possibilità di superare il tempo di B2.
Il TP52 è una barca da regata pura, non progettata per la comodità quanto per le massime prestazioni. E’ un modello che ha costante successo nel volubile mondo delle regate d’altura. La svizzera Near Miss di Franck Noel, vincitrice della Giraglia Rolex Cup 2012, e l’americana Lucky di Brian Ehrhart, vincitrice della Rolex Middle Sea Race nel 2010, sono entrambi TP52. Il successo di B2 è frutto di persistenza, lavoro di squadra e tattica creativa nei momenti difficili. Nella seconda notte l’equipaggio ha perso l’elettronica di bordo, probabilmente a causa di un’infiltrazione d’acqua. “Abbiamo provato di tutto per riavviare il sistema, ma non c’è stato verso, tutti i display erano neri,” ha spiegato Postigo. La soluzione è arrivata dalla moderna tecnologia cellulare: uno smartphone con app bussola attaccato al piedistallo della ruota per mantenere la rotta, e un altro telefono con cartografia digitale per tracciare la posizione.
La tecnologia ha fornito una soluzione di ripiego per la navigazione, ma in assenza di strumenti chiave, l’equipaggio italiano-spagnolo è stato costretto a fare affidamento sul suo istinto nautico e su metodi tradizionali per ottenere il meglio dalla barca. “Abbiamo regatato come se fossimo su una deriva e Francesco (de Angelis) ha navigato quasi completamente ‘al buio’ – credo che abbia dormito due ore al massimo,” ha commentato Postigo.
Sapientemente guidata da de Angelis, B2 è stata in grado di evitare molte delle trappole in cui il resto della flotta è caduto. “E’ stata una regata difficile, ed è la prima volta che questa squadra disputa una gara così lunga insieme. Finire davanti a quasi 100 barche è un grande risultato,” ha spiegato de Angelis, che conosce bene questo percorso. Regatare con una barca da regata come il TP52 non è certo il modo più rilassante per sperimentare la Rolex Middle Sea Race. “Siamo molto stanchi,” ha continuato, “il comfort a bordo del TP52 è minimo e le condizioni sono state difficili: vento leggero, a medio e forte. È stata una gara tecnicamente e fisicamente molto dura. E’ stato fondamentale non perdere terreno nei momenti difficili e non rimanere bloccati durante i periodi di calma.”
Ritorno alla grande
Morning Glory è ritornata quest’anno alla Rolex Middle Sea Race per la prima volta da quando vinse nel 2006. Deragliato da un intoppo tecnico dell’ultimo minuto, il Maxi di 100 piedi Esimit Europa 2, vincitore in tempo reale nelle ultime tre edizioni della regata, non ha potuto difendere il suo titolo e di conseguenza la caccia per gli onori di linea è stata più aperta rispetto agli ultimi anni. I favoriti pre-gara erano Morning Glory e i due Mini Maxi di 72 piedi Alegre (GBR) e Robertissima (ITA).
Morning Glory, il Maxi di 86 piedi di Hasso Plattner condotto per la prima volta da sua figlia Kristina, ha guidato la flotta fin dalla partenza ed è riuscito a consolidare il vantaggio sui suoi rivali più vicini attraverso lo Stretto di Messina e lungo l’approccio a Stromboli. Sebbene non avesse molte probabilità d’infrangere il record di regata di 47 ore, 55 minuti e 3 secondi, il suo vantaggio era notevole. “Ci sono state alcune zone di calma a nord della Sicilia, dopo Stromboli. Siamo arrivati a ridosso dell’isola e da lì in poi la brezza è stata leggera, quindi non c’erano le condizioni per fare un nuovo record. Tuttavia, non ci siamo mai sentiti minacciati dalle barche dietro di noi,” ha spiegato il navigatore Andrew Cape.
Il suo collega Chris Nicholson concorda: “Le condizioni erano più leggere del previsto, ma non è stata una grande sorpresa. Questo è un percorso molto variabile, che sicuramente ti tiene concentrato. Le previsioni meteo e i software di navigazione non sono molto utili, devi stare attento a quello che accade intorno e devi essere sempre pronto a reagire.”
Pur non potendo regatare al massimo potenziale di velocità, soprattutto durante la lenta e faticosa tratta verso il traguardo dopo poco più di due giorni e 16 ore in mare, l’equipaggio si è goduto il successo. “Questa vittoria significa molto,” ha spiegato Kristina Plattner. “E’ la prima volta che mio padre non è in barca quando ci sono io. Ero un po’ spaventata dall’idea d’intraprendere questa regata senza di lui, ma conosco alcuni di questi ragazzi da molti anni e si sono presi ottima cura di me. E’ stata un’esperienza magnifica!”
Coraggio corinzio
Nonostante le difficoltà incontrate durante la lunga settimana in mare, la flotta prevalentemente corinzia si è goduta la competizione, le sfide e la calorosa accoglienza all’arrivo a Malta.
Il First 40.7 Blucolombre (ITA) di Massimo Juris e Pietro Luciani ha vinto nella classe di equipaggi a due persone, sempre più popolare e competitiva. “Inizialmente avevo iscritto la barca con un equipaggio completo, poi ho visto che c’erano già molte barche con equipaggio a due e ho deciso di cambiare la mia preferenza”, ha spiegato Juris.
Juris ha commentato: “Quando navighi con solo due persone, c’è più spazio a bordo. Per un armatore la gestione di un equipaggio completo è sempre molto onerosa. Nelle regate lunghe con tante persone si sta scomodi.” D’altro canto, quando regati a quattro mani le ore sono più lunghe e la responsabilità è maggiore. “Devi essere disponibile in ogni momento,” ha aggiunto Juris, “i turni di guardia sono molto importanti, devi manovrare continuamente come se avessi un equipaggio completo. Le tappe sono piuttosto brevi, quindi non puoi rimandare nulla. Dobbiamo sempre svegliarci a vicenda!”
Edward Gatt Floridia, lo skipper maltese del J/122 Otra Vez, potrebbe avvalersi di maggiore esperienza nella Rolex Middle Sea Race. “Regatare con venti leggeri è molto faticoso, per mantenere la barca in movimento tutto l’equipaggio deve essere concentrato, anche chi è nel turno di riposo deve svegliarsi per spostare il peso sul lato giusto della barca. Le condizioni quest’anno hanno favorito le barche più grandi.” L’unico ritiro dimostra quanto la flotta amatoriale sia ben preparata e determinata a completare il percorso, a dispetto delle condizioni.
Speranza per cento
Il Royal Malta Yacht Club sta già guardando al futuro ed è convinto che l’anno prossimo la regata raggiungerà quota cento. “Il club mantiene relazioni costanti con molti regatanti e yacht club nel Mediterraneo, e ci aiuta il passaparola tra i velisti che amano questa regata. Abbiamo visto un grande aumento di iscritti nelle barche di media-piccola taglia ed equipaggi amatoriali. Speriamo che possa continuare a crescere,” ha commentato il Commodoro Godwin Zammit.
La Rolex Middle Sea Race 2014 prenderà il via sabato 18 ottobre 2014.