Uno dei paradigmi del terzo millennio è sicuramente l’economia stagnante che non lascia il passo ad una crescita organica. All’ atto pratico nuovi modelli tentano di sfondare come per esempio l’economia circolare o l’economia della condivisione. In Giappone ad esempio si sta sviluppando la architecture shared, un modo di progettare gli immobili minimalisti che nei condomini prevedono spazi comuni a disposizione delle esigenze di tutti: campi da tennis, piscine, ma anche saloni per ricevimenti, sale di visione cinematografiche, palestre e saune. In sostanza nei condomini del futuro i metri quadri a disposizione della famiglia saranno limitati ma il condominio stesso sarà dotato di ampi spazi da condividere all’ esigenza. Un fenomeno interessante che in Italia si sta sviluppando con il car sharing, il bike sharing, home sharing e nel prossimo anno con il boat sharing. Infatti sbarca ed è pronta a crescere Click & Boat. Nel 2016 Click & Boat si é affacciata su 5 nuovi mercati, Italia inclusa. Con piu’ di 500 barche referenziate sul mercato Italiano l’obbiettivo per il 2017 é quello di triplicare questo dato per offrire ai propri clienti una scelta sempre più ampia e una community sempre più estesa. Incuriositi da questa startup che in Francia ha riscosso un gran successo, Sailbiz ha indagato per capire le potenzialità.
In sostanza Click & Boat è una piattaforma web di noleggio tra privati fondata che nata da due imprenditori francesi, ora è composta da 20 dipendenti. Che l’Airbnb del mare sia in crescita lo testimonia l’ascesa nei mercati internazionali che, grazie all’ acquisizione di un concorrente di rilievo, non solo riesce a consolidare la sua posizione di leader, ma aumenta considerevolmente la sua offerta con più di 8000 barche disponibili al noleggio sulla sua piattaforma.
In Italia il potenziale è alto: oltre 600.000 barche, 689 porti, 7.600 chilometri di costa,800 le isole e soprattutto grazie ai 73.238.000 passeggeri l’anno, l’Italia rappresenta un grande potenziale per Click & Boat. una domanda di locazione che in Italia non è formata solamente da italiani, anzi attrae ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo.
Nel 2016, l’Italia ha visto 22.000 locazioni, di cui un 25% con skipper (proprietario della barca) che ha dato un fatturato, condiviso con gli armatori di 10 milioni di euro. Tutto questo business si basa su una grande e semplice considerazione: il 60% delle barche rimane ferme nei marina per tutto l’anno. Questo vuol dire che per abbattere i costi di gestione della propria imbarcazioni, renderla disponibile a terzi può essere un’ottima idea.