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Giuseppe Carnevali un uomo con l’innovazione nel DNA

 AL MIAMI INTERNATIONAL BOAT SHOW NEGLI USA, ASSEGNATO ALL’ITALIA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE. Una standing ovation ha salutato la consegna del “Premio alla carriera di innovatore” all’ing. Giuseppe Carnevalico-fondatore e presidente di Navionics, che ha cambiato il modo in cui si naviga e non solo. Dalle prime carte nautiche elettroniche, fino a sistemi elettronici di ultima generazione: un percorso di successo lungo oltre 35 anni e mai interrotto. Giuseppe Carnevali, 70 anni, viareggino, ingegnere navale e meccanico, ex ufficiale della Marina e due volte campione italiano di vela, pilota di aereo e di elicottero, è appena rientrato da Miami, negli USA, dove ha ritirato il ‘premio alla carriera di innovatore’ conferitogli dalla National Marine Manufacturers Association (NMMA) nel corso di un’affollata cerimonia al Miami International Boat Show. Tutti oggi utilizzano il “navigatore” GPS, ma non tutti sanno che Geonav, il primo plotter cartografico, è nato in Italia 35 anni fa grazie alla Navionics, l’azienda di cui Carnevali è stato co-fondatore e presidente fino a pochi mesi fa. Carnevali ha così rivoluzionato di fatto il modo in cui il mondo naviga, passando dalle mappe di carta con sestante, compassi, squadrette e molta approssimazione, ai sistemi elettronici in tempo reale che fanno ormai parte della vita quotidiana di tutto il mondo.

 

Nel discorso di ringraziamento, Carnevali ha ricordato il lungo percorso della sua carriera professionale, cominciato in salita con le autorità di tutto il mondo che cercavano di bloccare con ogni mezzo quella che consideravano una vera e propria eresia: una mappa elettronica anziché di carta, e per di più prodotta da un’azienda privata anziché dallo stato. Alla fine la tenacia insieme alla determinazione e all’eccellenza dei prodotti di Navionics hanno prevalso e oggi fanno parte della vita quotidiana di tutti: oggi, infatti, il 100% dei navigatori GPS per imbarcazioni in tutto il mondo supportano le carte elettroniche e utilizzano la tecnologia sviluppata dal team guidato dall’Ing. Carnevali, che è stato anche un pioniere nel settore degli smartphone, dove le sue applicazioni hanno raggiunto la leadership assoluta in tutto il mondo. Nel concludere il suo discorso, l’ing. Carnevali ha parlato con grande entusiasmo delle nuove opportunità e delle nuove tecnologie, come intelligenza artificiale e “machine learning”, che consentiranno di rivoluzionare nuovamente la navigazione, creando nuove generazioni di mappe e di navigatori GPS come mai immaginati fino ad oggi.

 

Carnevali, che ha recentemente girato la boa dei 70 anni ed essendo al quarto stadio  della sua lunga malattia, ha deciso di passare il testimone alle nuove generazioni, fiducioso che sapranno sfruttare con rinnovata energia le grandi opportunità che il futuro offre e ha scelto di dedicarsi alla Fondazione da lui ideata e gestita dalla moglie Jacqueline. Grazie a questa iniziativa, in India, settanta orfane sono ospitate nella grande famiglia della Fondazione, vanno a scuola e saranno seguite fino alla maggiore età. Inoltre la Fondazione Carnevali gestisce, sempre in India, scuole per i bambini più poveri, che altrimenti sarebbero condannati all’analfabetismo e alla schiavitù infantile, per un totale di circa 2.000 alunni. A Carnevali piace ricordare gli inizi di questa avventura, quando è stata adottata una scuola che consisteva semplicemente dell’ombra di un piccolo fabbricato: non c’erano ne’ banchi ne’ sedie; i pochi bambini stavano seduti sulla nuda terra senza libri ne’ quaderni e ben poco cibo, e man mano che il sole girava, per rimanere all’ombra si spostavano su un lato diverso del fabbricato.  Oggi la Fondazione Carnevali gestisce sei scuole diverse e quella originale conta oltre 1.000 studenti divisi in moderni fabbricati che vanno dall’asilo alla scuola superiore, hanno un sostanzioso pasto giornaliero, hanno banchi, quaderni e una biblioteca, e i più meritevoli vanno all’università tramite borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione stessa. Nel 2016 questa scuola è stata ufficialmente riconosciuta dalle autorità locali come la migliore di tutto il distretto. Alcuni dei suoi studenti oggi sono ingegneri informatici e civili, e lavorano nelle migliori aziende del settore, dopo essere nati e cresciuti in capanne di fango e sterco o fatte con i sacchi della spazzatura.

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