Pubblichiamo un abstract dei dati che emergono dallo studio Pentar sulla Nautica del 2011. Il mercato mondiale dei megayacht (imbarcazioni di lunghezza superiore agli 80 piedi, 24 metri) si è ridotto nell’esercizio 2009 a circa 9.000 milioni di euro (contrazione del 27% rispetto al 2008), con elevata predominanza delle imbarcazioni a motore.
PRINCIPALI DATI :
1. Mercato nautica italiana: diminuzione produzione del 24,8% e dei consumi in italia del 33,9%. Maggiore diminuzione dei consumi ribaltata su crollo delle importazioni (-48,4%). Le esportazioni hanno tenuto di più (- 20,5%). Da cui il mercato italiano ha subito una flessione maggiore di quello mondiale. Valori di consumi e produzione tornati quelli di 4-5 anni fa.
2. Transazioni: negli anni di espansione (fino al 2007) si acquisiva a multipli elevati aziende in espansione. Ora le operazioni di M&A riguardano principalmente operazioni di turn-around / concordati preventivi.
3. Analisi campione 53 società cantieristica: hanno evidenziato un andamento peggiore rispetto al settore da cui le aziende medio – piccole hanno risentito maggiormente della crisi di quelle più grandi. 30 su 53 con un valore della produzione minore di € 10 Mln.
Ebitda negativo per la prima volta dal 2005. Calo dei costi fissi molto minore del calo del valore della produzione. IFN in forte aumento nel corso del periodo in analisi, aumenti di capitale nell’ultimo anno per finanziare la crisi. Incremento del magazzino a causa del crollo degli anticipi il che vuol dire che le società stanno producendo a stock e non per clienti predefiniti. Incremento delle immobilizzazioni immateriali e in particolare dell’avviamento. 7 società del campione del 2010 sono attualmente in concordato o fallite (13%).
4. Analisi campione 31 società accessori: ebit negativo (ebitda positivo), diminuzione della redditività, andamento patrimoniale (PN / PFN > 3) in equilibrio. Situazione meno drammatica della cantieristica.
5. La cantieristica risente maggiormente della crisi degli accessori
a. le società di accessori lavorano in misura minore anche per altri comparti.
b. le società di accessori hanno stressato di meno la crescita negli anni passati rispetto alla cantieristica (vedi crescita del magazzino, vendite a margine quasi zero, nuovi capannoni e nuove linee di imbarcazioni per la cantieristica) e hanno mantenuto un equilibrio patrimoniale che la cantieristica non ha più dopo la crescita del capitale investito netto.
c. Reddito operativo / Capitale investito netto delle società di accessori attualmente molto migliore di quello della cantieristica da cui migliore ritorno sugli investimenti e minore rischiosità.