Economia

Il futuro della vela mondiale è donna

Uno degli eventi più spettacolari di tutte le discipline olimpiche di Londra 2012 è stata la finale del match race tra Spagna e Australia che ha visto la vittoria finale della Spagna per 3-2. Una gara emozionante che, complice il vento teso del campo di regata di Weymouth, ha permesso all’equipaggio spagnolo, guidato dalla galiziana Tamara Echegoyen, di conquistare la seconda medaglia d’oro alla nazione. Dopo la vittoria della prima regata spagnola, le australiane con Olivia Price al timone hanno risposto nella seconda, poi le spagnole si sono portate sul 2 a 1 con la timoniera aussie che è anche caduta in acqua durante una straorza. Il vento a 25 nodi, con grandi planate in poppa, ha creato uno spettacolo splendido con le australiane che hanno pareggiato il conto sul 2 a 2. Le spagnole hanno vinto la partenza della prova decisiva mantenendo poi la testa fino all’arrivo dimostrando una grande tenuta mentale. Da sottolineare come il team vincitore dell’oro ha dimostrato una grande forza mentale non mollando mai in situazioni di pressione. Proprio questo aspetto, a parità di doti tecniche, si è rivelato una delle chiavi del successo di tutti i campioni olimpici usciti da Weymouth 2012.

La cronaca della finale ha messo in evidenza la spettacolarità dell’evento e la forza e determinazione delle donne coinvolte che hanno dimostrato di saper dare spettacolo.

In un contesto diverso un team di sole donne, questa volta internazionale si appresta a partecipare ad un agguerritissimo evento velico frequentato dal gotha della vela mondiale, interamente maschile: il circuito RC44 (voluto e creato da Russell Coutts lo skipper del detentore della Coppa America Oracle Racing) avrà come protagoniste Women Only Sailing Team (www.w-only.com) un gruppo di ragazze tutte provenienti dalla vela professionistica che vuole mettersi alla prova con il confronto diretto con il mondo dei maschietti.

Perché il futuro della vela è donna? Perché come nei contesti aziendali anche in quelli sportivi laddove la forza fisica può essere superata dalla tecnologia, la strategia e la sagacia tattica, le donne hanno sempre fatto la differenza.

Dopo l’evento della Coppa America  di Valencia del 2007, un team interamente al femminile, precisamente croato nel guidone sociale m internazionale nell’equipaggio, ha tentato di partecipare alla Coppa, non riuscendoci solo per la disputa legale che vide protagonisti unici della 33°edizione gli americani di BMW Oracle Racing e gli svizzeri di Alinghi. Un’occasione persa per lo spettacolo perché le donne di Fuxia Challenge (questo il nome del team) avrebbero fatto parlare di sé. Infatti all’epoca l’agenzia di tedesca di marketing sportivo Sportfive reputò talmente innovativo il progetto dal punto di vista sportivo e di marketing che decise di accostarsi al team tutto al femminile di Fuxia, che aveva l’ambizione di partecipare alla 33°edizione della Coppa America.  Proprio per colpa della battaglia legale tra BMW Oracle Racing e Alinghi, l’agenzia di sport marketing preferì non impegnarsi in virtù di una competizione senza certezze. Quella sarebbe stata la prima occasione di vedere un’agenzia di sport marketing in Coppa America. Da ricordare che Sportfive è una società del gruppo editoriale francese Largardere che quanto a business innovativi ha sempre avuto qualcosa da dire. E allora la spettacolarizzazione della vela del futuro non passa necessariamente dai multiscafi potenti e pericolosi con cui si correrà l’edizione 2013 della Coppa a SanFrancisco, ma con la presenza di un team femminile in grado di schiacciare gli uomini.

 

 
 

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