News

Il futuro della vela oceanica è donna, ecco la nuova VOR

Volvo Ocean Race cambia le regole per garantire una competizione di alto livello con una presenza femminile sempre più massiccia. L’Extreme Sailing Series comunica l’ingresso del Magenta Sailing team…ma il dubbio che nasce è che quindi il progetto Fuxia Challenge, ideato nel 2007 di un team di donne in Coppa America, non fosse una bestialità ma solo una proposta arrivata da qualcuno con una visione strategica di lungo termine? La VOR, dopo il successo del Team SCA dello scorso anno ha deciso di introdurre nuove regole per avere un numero sempre più consistente di donne in oceano che possano competere allo stesso livello degli uomini. Quindi personaggi di grande spicco femminile come la nostra Giulia Conti, che in una recente al Corriere della Sera ha denunciato di come le donne siano discriminate nel mondo della vela, adesso potranno dimostrare il loro valore assoluto. Nel primo di una serie di dieci annunci che la Volvo Ocean Race farà nel corso delle prossime due settimane, le regole della competizione limiteranno le squadre di soli uomini a sette marinai, uno in meno rispetto al 2014-15, per dare più spazio alle squadre miste. Diverse opzioni per rispondere ai requisiti della VOR: equipaggi con varie combinazioni che potranno esser modificate tappa per tappa, dando allo skipper spazio per seguire diverse strategie di selezione in funzione delle condizioni meteorologiche previste. Regole under 30 per abbassare l’età media dei partecipanti e avere sempre più marinai “giovani”. 

 

ALICANTE, Spagna – La Volvo Ocean Race sta compiendo un importante cambiamento delle regole per dare un’opportunità professionale seria alle donne della vela, creando l’opportunità di competere al più alto livello di vela d’altura mondiale nell’edizione 2017-18. Nel primo di una serie di dieci annunci che la Volvo Ocean Race farà, la novità è che le regole limiteranno la presenza di team di soli uomini. 

Ecco le combinazioni possibili:

  • 7 uomini;
  • 7 uomini e 1 o 2 donne;
  • 7 donne e 1 o 2 uomini;
  • 5 uomini e 5 donne;
  • 11 donne

Le squadre saranno in grado di cambiare le loro combinazioni di equipaggio tappa per tappa. la regata oceanica che partirà da Alicante nel mese di ottobre 2017 e toccherà 11 città in tutto il mondo. Ian Walker, vincitore della Volvo Ocean Race 2014-15 e medaglia d’argento olimpica, ha commentato: “Se le marinaie vogliono competere allo stesso livello con gli uomini hanno bisogno di allenarsi e correre con i migliori. Sarebbe molto difficile competere con solo sette persone su una Volvo Ocean 65 contro squadre di otto o nove. Questa nuova regola quasi certamente costringerà i team ad assumere donne e creerà una grande piattaforma per l’apprendimento e l’innalzamento del livello generale”.

La mossa segue il successo della campagna del Team SCA 2014-15, che ha visto un tutto al femminile terzo al traguardo della serie Race In-Port e diventare il primo a vincere una tappa in mare aperto in 25 anni di storia dell’evento.

“Non si tratta di abbassare lo standard come alcuni in questo sport si suggerisce – il contrario – si sta dando più opportunità alle migliori veliste nel mondo di competere a parità di condizioni,” ha dichiarato Mark Turner, CEO della Volvo Ocean Race, che ha ideato con successo la Vendée Globe, dove per esempio la mitica britannica Ellen MacArthur nel 2001 ha concluso al secondo posto.

“La vela è uno dei pochi sport dove si può avere squadre miste, e vogliamo approfittare di questo, e anche riflettere il crescente desiderio di una maggiore diversità nelle imprese – in particolare di quelli che indietro le squadre di corsa di oggi.

 

 

 

 

“Questa è una notizia fantastica per gli atleti di sesso femminile elite non solo in barca a vela, ma nello sport nel suo complesso”, ha dichiarato Dee Caffari MBE, che ha corso a bordo della squadra SCA nel 2014-15 e, nel 2006, è diventata la prima donna a navigare solo e non -stop in tutto il mondo.

“E ‘stato importante fare un grande impatto con un team tutto al femminile ultima edizione al fine di cambiare la percezione delle donne in barca a vela, e abbiamo dimostrato che potevamo competere sulle stesse imbarcazioni, nelle stesse condizioni.”

 

Unica nota da segnalare che il team al femminile è stato abbandonato dalla multinazionale svedese SCA, quindi occorre fare uno sforzo per rendere il format interessante per le aziende del mondo donna, non solo averle a bordo. Quindi nel 2007 quel progetto di Coppa America denominato Fuxia Challenge aveva un suo senso perché metteva a disposizione una piattaforma di marketing. Ora si cerca di rendere l’evento sportivo una piattaforma marketing alla round, per target uomini e donne. Complimenti ma organizzatori, svegliatevi, le donne non solo non portano sfortuna in barca, ma posso essere il valore aggiunto nella strategia di regata.

E quindi permettere uno slogan: Giulia Conti si apre l’oceano per te!

Related Posts