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La Compagnia della Vela di Venezia ha compiuto 110 anni, perché la sua storia è importante

Un compleanno importante per la Compagnia della Vela di Venezia. Il circolo nautico lagunare ha infatti compiuto 110 anni. Ma non si tratta solo di numeri. La ragguardevole cifra, infatti, racchiude in sé tanta storia e soprattutto tanto grande sport. Ma cosa contraddistingue questo circolo? Scopriamolo insieme.

Compagnia della Vela Venezia

Il presidente della Compagnia della Vela Asd Venezia, Pier Vettor Grimani, ha spiegato: “Essere parte di questo circolo vuol dire far parte della storia di Venezia e per me personalmente è un onore svolgere la funzione di presidente. Nonostante gli ultimi periodi, continuiamo a mantenere alto lo spirito di celebrazione dello sport velistico, perché incarna in sé i valori del passato, del presente e del futuro. Infatti, pensandoci bene, la vela permette di andare per mare senza inquinarlo, fa bene alla salute come tutti gli sport, in più consente di restare all’aria aperta ossigenando il corpo e la mente”.

Compagnia della Vela di Venezia, una storia importante

La nascita della Compagnia della Vela di Venezia è avvenuta il 21 marzo 1911, quando in una sala dell’allora Hotel Bauer di Venezia una dozzina di velisti dell’epoca hanno deciso di creare un circolo nautico lagunare. Evento commemorato dieci anni fa con la celebrazione della Compagnia della Vela e la collocazione di una targa donata dal circolo nella sala del primo piano dell’hotel.

Vincenzo Finizzola, general manager Hotel Bauer Palazzo, ha affermato: “Siamo orgogliosi di far parte della storia di questa prestigiosa associazione sportiva, che da oltre un secolo continua a navigare con il vento in poppa. Grazie all’impegno profuso dalla Compagnia nel diventare sempre più un punto di riferimento internazionale, Venezia viene ormai riconosciuta nel mondo come meta della grande vela, richiamando un pubblico di appassionati che ci auguriamo di riaccogliere presto al Bauer Palazzo”.

Compagnia della Vela Venezia

Tanti gli aneddoti che costellano la storia del circolo. Come sottolineato da una nota, alti e bassi hanno contraddistinto la Compagnia della Vela di Venezia, al punto che è stato anche complesso recuperare il primo statuto, andato perduto in un evento, ma ricostruito dalla memoria storica del circolo il socio Corrado Scrascia: “Per un lungo periodo la sede sportiva fu quella vicino alla serra dei giardinetti, quella storica invece si trovava alle Procuratie Vecchie. Si entrava dal 178 in calle del Cappello nero e c’erano dodici bellissime finestre che davano su piazza San Marco. Non si sa perché fu abbandonata, ma un evento distruttivo fece sparire per sempre gli archivi dal 1911 al 1928. Si riuscì a riscoprire la data di fondazione da un giornale dell’epoca, probabilmente Il Gazzettino, perché in un trafiletto del 22 marzo 1911 si leggeva: ‘Ieri sera in una sala del Bauer…’”.

Scrascia ha poi raccontato: “Dal 1913 e fino al 1946 c’era già la concessione dello stemma reale sul guidone. Questo faceva sì che le barche della Compagnia godessero dei privilegi derivanti, ad esempio priorità negli ormeggi, pesca senza licenza, obbligo di ricevere il saluto per primi. Da un diario di bordo ho trovato questa frase: ‘Da Istria a Venezia incrociamo un piroscafo che, riconosciuta la bandiera, devia dalla sua rotta per venirci a salutare’”.

La Compagnia della Vela di Venezia ha vissuto un periodo d’oro che è durato fino alla Seconda Guerra Mondiale, poi c’è stato un calo dell’attività fino agli Anni ’60, quando è avvenuta la ripresa culminata con il matrimonio con il Moro di Venezia. Si ricorda infatti che il circolo di appartenenza del Moro era ed è la Compagnia della Vela. Un legame che ha aperto le porte della Compagnia della Vela di Venezia al mondo.

Non si può dimenticare che, varato nel 1990, il Moro due anni dopo è riuscito ad aggiudicarsi la Luis Vuitton Cup, che ha conferito il titolo di “Challenger” dell’America’s Cup, il più antico trofeo sportivo del mondo. A San Diego, tra i tanti esponenti c’era anche Scrascia, il quale ha raccontato: “La nostra partecipazione fu l’Avventura con la ‘A’ maiuscola. Era da brividi, ogni volta che la barca usciva dalla base lo faceva sulle note del Nessun Dorma di Pavarotti”.

Compagnia della Vela Venezia

Grimani ha infine sottolineato: “Come Compagnia della Vela ci proponiamo di dare tutto quello che possiamo alla città. Vogliamo far sì che Venezia riparta dalla valorizzazione del suo punto di vista più naturale, il mare, aprendosi al mondo, come è stato per millenni e come sarà nel futuro. Così anche noi, esponenti del circolo, che abbiamo il privilegio di far parte di un’associazione così fortunata, con sedi uniche in una città speciale, ci sentiamo responsabili di contribuire a mantenere la Compagnia della Vela un luogo di relazioni e sport, attiva e vitale, divulgando il nostro sapere attraverso quello che possiamo offrire: regate sportive e conferenze tematiche per la città e per gli appassionati”.

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